Riccardo Malipiero

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Riccardo Malipiero (Milano, 24 luglio 1914Milano, 27 novembre 2003) è stato un compositore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Compì gli studi pianistici a Milano, dove si diplomò nel 1932; nel 1937 ottenne il diploma di composizione al conservatorio di Torino, seguendo successivamente dei corsi di perfezionamento con lo zio Gian Francesco Malipiero.

L'interesse per la dodecafonia si fece sentire già nel 1938 e confluì nell'opera Minnie la candida, rappresentata nel 1942 in prima assoluta al Teatro Regio di Parma. diretta da Gianandrea Gavazzeni.

Dal 1945 si avvalse integralmente della tecnica dodecafonica, pur difendendo con forza la libertà espressiva individuale; nel 1949 a Milano fu tra gli organizzatori del "Primo congresso internazionale di musica dodecafonica", assieme a Luigi Dallapiccola, Bruno Maderna e Camillo Togni.

Compositore, critico musicale, conferenziere, pedagogo, organizzatore musicale, Riccardo Malipiero è stato uno dei primi sostenitori della dodecafonia in Italia, continuando su questo solco fino ai più recenti sviluppi musicali, anche senza inserirsi in una determinata scuola.

Le sue composizioni gli hanno valso il plauso della critica internazionale e hanno conosciuto una vasta rinomanza in sede concertistica.

Stile[modifica | modifica wikitesto]

La musica di Malipiero è caratterizzata da una ricerca intensa di nuove possibilità espressive e da una cifra stilistica personalissima, pur non aderendo ad alcun movimento di avanguardia, Nel teatro musicale, sono evidenti la flessibilità del declamato ed un'abile trasformazione di cellule tematiche, eredità dell'illustre parente, che tuttavia non sopprime la spiccata personalità dell'autore.

Alcune opere significative[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Riccardo Malipiero: Quartetto No.2 per archi (1957 - LP 33rpm, Durium ms E 10) Audio, public domain

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Armando Gentilucci, Guida all'ascolto della musica contemporanea, Milano, Feltrinelli, 1992, ISBN 88-07-80595-2.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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