Renata Boero

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Renata Boero (Genova, 21 dicembre 1936) è un'artista italiana.

Renata Boero, foto di Emiliano Zucchini
Ipotesi 80, a cura di Maurizio Fagiolo dell’Arco (Bari 1977), Sequenza di Diapositive

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Trascorre l’infanzia a Torino, dove il padre è insegnante di Economia e Commercio presso l’Università, poi intraprende studi umanistici in Svizzera e infine studi artistici a Genova, al Liceo Artistico Nicolò Barabino, allieva del pittore Emilio Scanavino.

La sua prima mostra importante è nel 1959, con la partecipazione alla Quadriennale di Roma, in cui esporrà anche nel 1986 e 1999.[1].

Dal 1960 al 1966 è assistente di Caterina Marcenaro, direttrice del Museo di Palazzo Rosso a Genova, dove si occupa anche di restauro conservativo. Sempre a Genova le viene assegnata la cattedra di Ornato Disegnato al Liceo Artistico Nicolò Barabino.

Inizia nel 1966 una ricerca antropologica sui pigmenti naturali, dando vita ad una serie di lavori di grande formato, dei teleri colorati con un “originale lavoro preparatorio: la ricerca e manipolazione di erbe e radici coloranti, fatte poi bollire e trasferite infine sulla tela ripiegata”[2]. Le prime uscite dallo studio di queste opere, documentate da sequenze fotografiche, sono sulle alture del Righi, a Genova.

Col nome definitivo di Cromogrammi queste opere sono esposte in mostra per la prima volta nel 1972 a Toulouse, su invito del poeta e critico d’arte Jacques Lepage, poi nel 1974 e nel 1976 alla Galleria Martano di Torino, sempre nel 1976 sulla spiaggia dei Cantieri Navali Baglietto, a Varazze (“Una tela di venti metri”) e nel 1978 all’I.C.C. (Internationaal Cultureel Centrum) ad Anversa, a cura di Flor Bex.

Dagli anni ottanta realizza le serie Specchi, (esposti alla Biennale di Venezia nel 1982). Sempre negli anni ottanta subentra a Luigi Veronesi nell'insegnamento alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano, dove ricopre la cattedra di Cromatologia. Dal 1986 ha la cattedra di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera e si stabilisce definitivamente a Milano, dove apre lo studio in via Borsieri.

Dal 1991 collabora con Mario Cresci, appena nominato direttore dell'Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo a fondare un corso di pittura. Sempre a Bergamo, nel 1995 realizza la "Camera Pitta: Odore" in una sala della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, in occasione della mostra "La Grande Scala - Teleri italiani e altri grandi formati di artisti contemporanei", a cura di Vittorio Fagone.

Nel 1992 è invitata dall’amico scultore Pietro Consagra a Gibellina, dove Il sindaco Ludovico Corrao le propone di progettare uno dei prisenti, lunghi drappi ricamati portati in processione che, riprendendo un'antica tradizione, dal 1981 vengono realizzati dalla cooperativa delle donne ricamatrici con il contributo di vari artisti. Il prisente, un arazzo di 200x585 centimetri, verrà esposto alla Biennale di Venezia del 1993.

Negli anni novanta compie molti i viaggi in Sudafrica e in Kenya dove con l’amico artista Sarenco[3] realizza lavori insieme agli artisti africani. Inizia i cicli Crani, Blu di legno e Architetture. Al rientro da un lungo e solitario viaggio nel Mali realizza Africa, un libro d’artista fatto di immagini con testi poetici di Charles Carrére (personalità di spicco della letteratura africana francofona) e Paolo Fossati. Il libro viene pubblicato in edizione facsimile dalla Casa editrice Eidos e presentato alla Fiera del Libro di Torino nel 1999.

Nel 2005 è invitata come Visiting Professor presso l’Università di San Diego in California a tenere un corso annuale sulla sua esperienza artistica. Nel 2010-2011 tiene una serie di conferenze e mostre in Argentina.

Negli anni duemila realizza i cicli Germinazioni e Ctò-nio-graphie.

Il 28 giugno 2021 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma riceve il ‘Premio Arte: Sostantivo Femminile’.

Dal 2022 la sua opera Ctò-nio-graphia - Kronos, anni 2000, cm 300x90, è esposta in permanenza alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Nel febbraio 2023 la sua opera Cromogramma 1972, cm 235x560, è acquistata dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris per le collezioni della GAM (Galleria d'Arte Moderna) di Torino.

Alcune delle principali personali: La Fabrique, Tolouse (1975), Galleria Martano, Torino (1976), Galleria Martano, Torino (1977), "Der Zauber der Farbe" Galerie Grita Insam, Vienna (1978), Galerie Anne Van Horenbeeck Art Actuel, Bruxelles (1978), I.C.C. (Internationaal Cultureel Centrum), Anversa (1978), "De radicibus" Galerie Chantal Crousel Svennung, Parigi (1979), Galeria Quadrum, Lisbona (1980-1981), Galleria La Polena, Genova (1981), Galleria Martano, Torino (1981), Galerie Nane Stern, Parigi (1984), Centre Synergon, Bruxelles (1986), Galerie Artiscope, Bruxelles (1994), "La Grande Scala - Teleri italiani e altri grandi formati di artisti contemporanei" Galleria di Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (1995), Musei Civici di Monza (1988), Casa del Mantegna a Mantova (1992), "Il Viaggio" Galerie Artiscope II, Bruxelles (1999), "Crânes" Galerie Artiscope - Zaira Mis, Bruxelles (1999), University of San Diego, California (2005), Mestna Galerija di Nova Gorica e Umetnostna Galerija di Maribor, Slovenia (2007), Museo Nazionale di Storia e Cultura del Belarus, Minsk (2008), Università nazionale di Córdoba in Argentina (2010), Castello Aragonese, Ischia[4] (2011), "Contaminazioni" Museo Diocesano, Milano[5] (2014), "Kromo-Kronos", Museo del Novecento, Milano (2019), "Tempo e Tempi", Galleria Vavassori, Milano (2019-2020), "Pensieri di pace (Farfalle)", installazione, Museo d'arte contemporanea a cielo aperto Su logu de s'iscultura, Tortolì, Nuoro (2022), "Viaggio in Sardegna" Museo Murats, Samugheo, Oristano (2022-2023).

Ha partecipato inoltre alla Biënnale van de kritiek – Biennale de la critique ad Anversa e Charleroi nel 1979-1980 a cura di Flor Bex, alla XVI Biennale di San Paolo in Brasile (1981) a cura di Bruno Mantura e a varie edizioni della Biennale di Venezia: Padiglione italiano a cura di Luciano Caramel (1982), Sezione “Transiti“a cura di Achille Bonito Oliva (1993), evento collaterale “Identità e differenze - Libri d’artista” (1995), evento collaterale XI Biennale di architettura “The bearable lightness of being. The metaphor of the space” a cura di Davide Di Maggio e Lóránd Hegyi a Palazzo Pesaro Papafava (2008), evento collaterale “Venezia salva - omaggio a Simone Weil” a cura di Vittoria Surian ai Magazzini del Sale (2009), evento collaterale XII Biennale architettura “Oltre il giardino - un giardino globale” (2010).[6]

Le principali mostre collettive degli anni 2000: “Art Woman 2001. Sguardi incrociati”, Lecce (2001), “Arte Italiano: Tendencias del Novecientos”, Centro Cultural Borges, Buenos Aires (2004) e Museo Municipal de Bellas Artes, Cordoba, Argentina (2005), “Cristo oggi 2010”, Fano (2010-2011), “Artissima 18, Internazionale d’Arte Contemporanea - Back to the Future”, Torino (2011), “Scogliera viva - XVI ed, Premio Internazionale di scultura all’aperto” Caorle, Venezia (2012),“Women’s Roundabout”, Galleria Artiscope, Bruxelles (2012-2013), “IO KLIMT”, Gubbio (2013), “Kunst Heilt Medizin - Zehen Werke”, Graz, Austria (2017-2018), “Doppia Coppia - Boero, Dadamaino, Fiorelli, Raffaelli”, Galleria Spazia, Bologna (2018), “Vita, morte, miracoli - L’arte della longevità”, Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova (2018), “Libere tutte”, Casa Testori, Novate Milanese (2019-2020), “La face autre de l’autre face”, MUC, Villefranche-de-Rouergue, Francia (2020), “Via dell’Inferno”, Herald St Gallery, Londra (2020), "IL VOLTO SINISTRO DELL'ARTE - Romana Loda e l'arte delle donne”, APALAZZOGALLERY, Brescia (2020), “Notes on Entropy”, Arcadia Missa Gallery, Londra (2020), "Io dico Io - I say I", Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2020-2021), "Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione", GAMeC, Bergamo (2021-2022), "ASTRATTE. Donne e astrazione in Italia 1930-2000", Como (2022), "HOT SPOT – Caring For a Burning World", Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2022-2023), Rassegna internazionale "Libro d'Artista", Matera (2023), "El Dorado - il fondo oro nella ricerca contemporanea", La Casa del Diospero Centro Studi Roccantica, Museo Canonica, Villa Borghese, Roma (2023-2024).

Renata Boero ha realizzato anche i brevi video sperimentali "Cromo Crime" (Super8 col., 4’ 06’’), "La sabbia" (Super8 col., 3’ 29’’) e "La sedia e il mare" (Super8 col., 7’ 03’’) nel decennio 1970-1980, e "Prima dell’applauso", Video digitale del 2008 con testi e immagini tratti dal volume “Prima dell’applauso. Renata Boero, quasi un ritratto” di Mario Canepa (2007).

Le sue opere sono in varie Collezioni pubbliche, come: Collezione Banque Française du Commerce Extérieur di Parigi, Collezione Farnesina - Ministero degli Affari Esteri di Roma, Collezione FIAM di Tavullia (Pesaro), Galleria Civica - Fondazione Modena Arti Visive di Modena, Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Marsala, Galleria d’Arte Contemporanea Stoppioni di Santa Sofia, Campigna (Forlì - Cesena), Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Zanella di Gallarate, Galleria Nazionale di Cosenza, GAM - Galleria d’Arte Moderna di Torino, GNAM - Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma, MuPa - Museo del Paesaggio di Torre di Mosto (Venezia), Musei Civici di Monza, Museo Civico Corrao di Gibellina, Museo DAMA - Daphne Museum Art, spazio espositivo collocato all'interno del MAC - Museo d'Arte Contemporanea di Capua (Caserta), Museo dei Lumi e Sinagoga di Casale Monferrato, Museo del Novecento di Milano, Museo dello CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, Museo Diocesano di Milano, Museo MART di Rovereto (Trento), MuSpAC - Museo Sperimentale di Arte Contemporanea de L’Aquila, National Museum of Fine Arts de La Valletta (Malta), Pinacoteca Comunale Zancanaro di Capo d’Orlando (Messina).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Renata Boero, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 31 maggio 2017.
  2. ^ Francesco Vincitorio, L’Espresso 03-04-1977
  3. ^ Isaia Mabellini (1945-2017), meglio conosciuto come Sarenco, artista bresciano particolarmente noto nell'ambito della poesia visiva.
  4. ^ © 2011 òrkestra, Renata Boero - Cromogrammi - eventi - Albergo Il Monastero - Ischia, su albergoilmonastero.it. URL consultato l'11 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2017).
  5. ^ Renata Boero Contaminazioni, su museodiocesano.it. URL consultato l'11 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2017).
  6. ^ Memecult, Galleria Open Art presenta Renata Boero, in MemeCult.it, 5 novembre 2016. URL consultato l'8 giugno 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pierangela Rossi Sala, La cucina del senso. Arte tra linguaggio e realtà, Torino, Martano, 1978, p. 164.
  • Achille Bonito Oliva, Il tallone di Achille sull'arte contemporanea, Feltrinelli, 1988, p. 168, ISBN 9788807100987.
  • Paolo Biscottini, Renata Boero. Catalogo della mostra (Monza, Musei civici, 27 novembre 1989-21 gennaio 1990), 24 Ore Cultura, 1989, pp. br., pp. 64, ill. b/n e col., cm 17x24, ISBN 978-88-7179-001-5.
  • Tommaso Trini, L'inevitabile magnetismo, Flash Art n. 164, 1991.
  • Vittorio Fagone, La Grande scala. Teleri italiani e altri grandi formati di artisti contemporanei. Catalogo di mostra, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Comune di Bergamo, 1995, p. 24.
  • Paolo Fossati, Renata Boero (Artisti contemporanei), Ravenna, Essegi, 1997, pp. br., pp. 280, 100 ill., cm 17x24., ISBN 978-88-7189-232-0.
  • Paolo Fossati e Charles Carrère, Africa - immagini di Renata Boero, Eidos, 1999, p. 60, ISBN 978-88-98997-24-4.
  • Martina Corgnati, Artiste. Dall'impressionismo al nuovo millennio, Bruno Mondadori, 2004, pp. XIX-379, ISBN 9788842493754.
  • Marilena Pasquali, Renata Boero. Ediz. Italiano e inglese, Cambi, 2012, p. 180, ISBN 978-88-6403-099-9.
  • Arturo Carlo Quintavalle, Fuoco nero. Materia e struttura attorno e dopo Burri, Skira, 2014, p. 272, ISBN 9788857222042.
  • Paolo Biscottini curatore, Francesco Tedeschi, Arturo Carlo Quintavalle, Maria Concetta Sala, Giuseppe Marcenaro, Elio Carmi, Mario Canepa testi, Contaminazioni, Museo Diocesano Milano, 2014, p. 95.
  • Daria Carmi e Franco La Cecla, Inclusioni. Catalogo di mostra, Casale Monferrato (AL), Sinagoga e Museo Ebraico, 2015.
  • Roberta Tenconi, Renata Boero - Tempo e Tempi, Flash Art n. 347, 2019-2020.
  • Lara Conte, 4.1. Materia, gesto e rito nella sperimentazione filmica di Renata Boero tra anni Sessanta e Settanta, Arabeschi, 2020.
  • Tenzing Barshee & Camila McHugh, Renata Boero at Federico Vavassori, 2020.
  • Francesca Bonicalzi (a cura di), Bachelard Studies, Milano-Udine, Mimesis, 2021.
  • Michele D’Aurizio, Renata Boero, Catalogo Mostra Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione GAMeC, Bergamo 2021.
  • Alessandra Mammì (a cura di), El Dorado - il fondo oro nella ricerca contemporanea, catalogo mostra, All'Insegna del Mare, Roma 2024

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN55726052 · ISNI (EN0000 0000 2928 7042 · LCCN (ENn88618763 · GND (DE120996219 · WorldCat Identities (ENlccn-n88618763