Regola (ente)
La Regola è un'antica istituzione diffusa in parte del Veneto e del Trentino, particolarmente nell'area dolomitica, nella quale le famiglie originarie del luogo, proprietarie (per allodio) in modo indiviso e collettivo dei beni fondiari, sono chiamate a gestire direttamente tali proprietà attraverso gli organi statutari. Attualmente rientrano nella disciplina della legge regionale.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Costituitesi nel basso medioevo, le Regole erano un tempo diffuse in tutto l'arco alpino (sinonimi sono comune, villa, colmello, desena, vicinia, patriziato).
Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]
Capo di ogni Regola era, ed è tutt'oggi, il Marigo (in latino "mairicus"), assistito da Consiglieri ("laudatori"), da guardie del pascolo ("saltari"), da un cassiere ("cuietro"), e dal "precone", con funzioni di messo, che eseguiva le pignorazioni e gridava ad alta voce gli ordini del Marigo. Tutte le cariche erano annuali e gli eletti dovevano giurare sul Vangelo di compiere con coscienza il loro lavoro; ogni incarico era obbligatorio e chi rifiutava veniva multato e costretto a esercitarlo.
Il Laudo[modifica | modifica wikitesto]
Il Laudo è lo statuto delle Regole. La parola deriva dal latino "laudamos quod", cioè "decidiamo che" ed è stata una delle prime espressioni scritte della popolazione ampezzana e cadorina su come si dovevano utilizzare boschi e pascoli. Dai Laudi è possibile dedurre l'organizzazione della Regola nei tempi antichi.
Molta parte dei Laudi conteneva una serie di sanzioni previste per le infrazioni alle consuetudini regoliere: sì trattava di multe in denaro o di pignoramenti di capi di bestiame.
Il Laudo oggi regolamenta la vita regoliera nelle sue varie attività, stabilisce quali sono gli organi amministrativi e quali sono le loro funzioni, prevede i tipi di attività che possono essere esercitati sul territorio, compresi i modi concessione di porzioni di territorio per attività turistiche.
La Comunanza Regoliera e ogni singola Regola hanno il loro Laudo, ognuno con la propria autonomia, anche se sostanzialmente i testi sono analoghi, vista l'origine comune delle singole realtà regoliere.
Situazione[modifica | modifica wikitesto]
L'organizzazione delle Regole in Veneto è definita dallo statuto (laudo) e si basa sul fuoco, ovvero sul nucleo familiare rappresentato in assemblea da un suo membro. L'insieme dei fuochi ha il compito di gestire i beni di proprietà collettiva (patrimonio antico). Questi beni sono invendibili e indivisibili poiché la loro consistenza deve essere mantenuta nel tempo, inoltre, non possono essere utilizzati per attività al di fuori dell'ambito agro-silvo-pastorale.
Questi diritti sono solitamente trasmessi per via paterna ma, in tempi recenti, alcune Regole hanno permesso la trasmissione anche per via materna. Le famiglie che partecipano alla Regola e che risultano iscritte in un apposito albo sono sempre e soltanto quelle radicate da generazioni nel territorio. Sono ammesse nuove inclusioni di famiglie che sono residenti da molti decenni (80-100 anni, varia a seconda dello Statuto delle singole Regole), dopo essere state approvate dall'Assemblea dei Regolieri, la quale stabilirà il contributo di benintrando.[1].
Elenco delle regole in Veneto[modifica | modifica wikitesto]
Nel Veneto sono costituite cinquantacinque Regole, di cui cinquantaquattro nella provincia di Belluno e una nella provincia di Vicenza. Le Regole bellunesi sono tutte concentrate nel Cadore; fanno eccezione quelle di Val di Zoldo, Chies d'Alpago, Cortina d'Ampezzo e Colle Santa Lucia[2].
Comune | Regole |
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Auronzo di Cadore |
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Borca di Cadore |
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Chies d'Alpago |
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Colle Santa Lucia |
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Comelico Superiore |
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Alpago |
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Cortina d'Ampezzo |
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Danta di Cadore |
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Pieve di Cadore |
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San Nicolò di Comelico |
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San Pietro di Cadore |
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Santo Stefano di Cadore |
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San Vito di Cadore |
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Selva di Cadore |
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Val di Zoldo |
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Vigo di Cadore |
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Vodo di Cadore |
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Pedemonte |
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Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Umberto Pototschnig Le regole della Magnifica Comunità Cadorina / - Milano: Vita e Pensiero, 1953. - IX, 151 p. ; 23 cm.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Regole ampezzane
- Magnifica Comunità di Fiemme
- Vicinia
- Consulta nazionale della proprietà collettiva
- Magnifica Comunità di Cadore
- Statuti cadorini
- Charta della Regola della Val di Non
- Regola Feudale di Predazzo
- Comunità delle Regole di Spinale e Manez
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Lisa Guzzi, Il Ruolo Sociale delle Regole Cadorine, su cadore.it. URL consultato il 4 dicembre 2012.