Quia maior

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Quia maior
Bolla pontificia
Stemma di Papa Innocenzo III
Pontefice Papa Innocenzo III
Data 1213
Anno di pontificato XV
Traduzione del titolo Perché più grande
Argomenti trattati Indice la quinta crociata

Quia maior (in italiano Perché più grande) è una bolla papale emessa nell'aprile 1213 da papa Innocenzo III, in cui quest'ultimo indice ufficialmente la quinta crociata, presentandola come un obbligo morale per tutti i cristiani. Il documento fu formalmente approvato nel novembre 1215 dal Concilio Lateranense IV.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Quia maior fu emessa dalla cancelleria papale tra il 19 e il 29 aprile 1213 e fu inviata ad Ancona, in Boemia, a Brema, in diverse città della Calabria, a Colonia, nella Dalmazia, in Inghilterra, in Francia, a Genova, in Ungheria, a Lund, a Magonza, a Milano, in Norvegia, in Polonia, a Ravenna, a Salisburgo e infine a Treviri. Inoltre, all'interno dell'archivio apostolico vaticano sono conservate diverse lettere inviate a chierici principalmente tedeschi, nelle quali il papa li esorta a "trasmettere con grande cura e attenzione esattamente il messaggio che è contenuto all'interno della bolla".

La Quinta Crociata fu formalmente approvata dal Concilio Lateranense IV nel novembre 1215, tuttavia quest'ultimo apportò delle significative modifiche al progetto proposto da Innocenzo III nel Quia maior. Ad esempio, la revoca delle indulgenze per coloro che furono coinvolti nella crociata albigese fu sostituita dalla conferma dei loro voti.[1]

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

La bolla, scritta in latino, incomincia con le parole "Quia maior..." e prosegue citando Matteo 16:24 e l'appello che Gesù fa ai suoi discepoli di prendere la propria croce. Papa Innocenzo III sostiene che la crociata possa offrire una possibilità di riconciliazione spirituale, infatti egli afferma che "poiché nulla può resistere alla Sua volontà", Dio avrebbe potuto decidere in ogni momento di riconquistare Gerusalemme, tuttavia egli ha scelto di mettere alla prova la fede dei cristiani del mondo affidando a loro il compito di espugnare la città. Infatti, rifiutarsi di prendere parte alla crociata comporterà una condanna definitiva durante il Giudizio universale.[2][1]

Innocenzo III procede dunque a narrare brevemente la storia della Terra Santa, sottolineando il fatto che appartenne per molti ai cristiani prima che Maometto, dal pontefice definito come uno "pseudoprofeta"  e la personificazione del "drago dell'Apocalisse", fondasse l'Islam. Citando i successi militari ottenuti durante la battaglia di Las Navas de Tolosa e affermando che dall'egira di Maometto fossero passati esattamente 666 anni (ne erano passati 609-610), Innocenzo III sostiene che sia giunto il momento di perfetto per scacciare i musulmani dalla Terra Santa e di liberare i loro correligionari che sono «tenuti in atroci prigioni dai perfidi Saraceni».[1]

Nella bolla, Innocenzo III promette inoltre la remissione di tutti i peccati sia per coloro che parteciperanno alla crociata in Terra Santa sia per coloro che non potranno parteciparvi di persona, ma la sosterranno economicamente. Inoltre, come fu stabilito dal Concilio Lateranense III, il pontefice proibisce ai cristiani di vendere armi, ferro o legname ai musulmani.[3]

In questa bolla, Innocenzo III impose anche l'obbligatorietà di cantare durante la messa i Salmi 69 e 79, seguiti da una preghiera, la Deus quis ammirevoli, recitata dal sacerdote.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c How to craft a crusade call: Pope Innocent III and Quia maior (1213) (PDF), su eprints.whiterose.ac.uk. URL consultato il 22 marzo 2019.
  2. ^ Matteo 16,24-26, su laparola.net. URL consultato il 22 marzo 2019.
  3. ^ Quia maior, su italiawiki.com. URL consultato il 22 marzo 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jessalynn Bird, Crusade and Christendom: Annotated Documents in Translation from Innocent III to the Fall of Acre, 1187–1291, Filadelfia, University of Pennsylvania Press, 2014, ISBN 9789004280434.
  • Ane Bysted, The Crusade Indulgence: Spiritual Rewards and the Theology of the Crusades, c. 1095–1216, Brill, 2015, ISBN 9789004280434.
  • Megan Cassidy-Welch, War and Memory at the Time of the Fifth Crusade, Filadelfia, Penn State University Press, 2019, ISBN 9780271085142.
  • Penny J. Cole, The Preaching of the Crusades to the Holy Land, 1095–1270, The Medieval Academy of America, 1991, ISBN 0915651033.
  • Penny J. Cole, Purgatory and Crusade in St Gregory's Trental, The International History Review, 1995.
  • James M. Powell, Anatomy of a Crusade, Filadelfia, University of Pennsylvania Press, 1986, ISBN 0812213238.
  • Thomas W. Smith, Curia and Crusade: Pope Honorius III and the Recovery of the Holy Land (1216–1227), Brepols Publishers, 2017, ISBN 9782503552972.
  • Christopher Tyerman, God's War: A New History of the Crusades, Penguin UK, 2007, ISBN 9780140269802.