Pugno precordiale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il pugno mortale (o pugno precordiale) è una tecnica di defibrillazione meccanica manuale, caratterizzata dalla somministrazione di un pugno sullo sterno, all'altezza del cuore.[1]

Il pugno precordiale è una manovra caratterizzata da una singola esecuzione: un pugno, dato con la parte ulnare del polso, impresso nella metà inferiore dello sterno. La forza della manovra viene regolata e limitata facendo partire il pugno da una distanza di circa 20 centimetri dal petto; una volta scagliato il pugno, si deve subito ritrarre la mano.[2]

Si ipotizza che il pugno precordiale funzioni grazie all'energia meccanica impressa (circa 20 Joule), la quale si converte in energia elettrica sufficiente per una cardioversione.[3][4] Questa manovra in rari casi ha permesso di convertire la fibrillazione ventricolare o la tachicardia ventricolare in un ritmo cardiaco efficace, ma più frequentemente può non avere alcuna efficacia o addirittura causare una conversione opposta, provocando in ultimo un'asistolia.[2]

Utilità e applicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Questa tecnica è un intervento terapeutico di classe II B (quindi ritenuta accettabile, possibilmente utile)[5][6], per questo la manovra è raccomandata solo quando non si ha a disposizione un defibrillatore,[7] ed unicamente quando si ha testimonianza visiva diretta dell'insorgenza dell'arresto cardiaco: deve essere effettuata entro i primi 10, massimo 30, secondi dal verificarsi del fenomeno. Si tratta di una manovra che, oltre a non essere sostitutiva del defibrillatore e che non può essere ripetuta, è eseguibile solo da operatori sanitari opportunamente addestrati.[3][4][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Philippe Ritter, Wilhelm Fischer, La Stimolazione Cardiaca Nella Pratica Clinica, Milano, Springer-Verlag Italia, 2001, ISBN 88-470-0093-9.
  2. ^ a b Linee guida europee 2010 (PDF), su fctsa.ch. URL consultato l'11 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2012).
  3. ^ a b Linee guida europee (PDF), su autistasoccorritore.it. URL consultato il 19 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2007).
  4. ^ a b Gianfranco Sanson, Giuseppe Nardi, Elvio De Blasio, Stefano Di Bartolomeo, Claudia Moroni, Carlo Serantoni, Prehospital Trauma Care - Approccio e trattamento al traumatizzato in fase preospedaliera e nella prima fase intraospedaliera, Bologna, IRC Italian Resuscitation Council, 2007, ISBN 978-88-95517-01-8.
  5. ^ Manuale ACLS, Trattamento Avanzato dell'Emergenza Cardiorespiratoria / American Heart Association, 1997 Archiviato il 5 gennaio 2016 in Internet Archive.
  6. ^ ARRESTO CARDIACO E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
  7. ^ MALATTIE DELL'APPARATO CARDIOVASCOLARE: DEFIBRILLAZIONE, su msd-italia.it. URL consultato il 1º marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2010).
  8. ^ Pietro Marini, L'emergenza medica nello studio odontoiatrico: valutazione nel paziente critico e gestione delle emergenze nello studio odontoiatrico, SEE Editrice Firenze, 2003, ISBN 978-88-8465-086-3. URL consultato il 6 novembre 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Linee guida europee (PDF), su fctsa.ch. URL consultato l'11 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2012).