Defibrillatore

Il defibrillatore è un dispositivo che rileva (ed eventualmente riconosce) le alterazioni del ritmo cardiaco, ed eroga, mediante l’intervento di un generatore di impulsi, se necessario e possibile, una scarica elettrica al cuore, definita defibrillazione, per ristabilirne la normale attività elettrica[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo defibrillatore portatile fu costruito in Irlanda del Nord da Frank Pantridge per un utilizzo soprattutto in ambiente extra-ospedaliero; il suo peso era di circa 50 kg, che lo rendeva piuttosto difficile da trasportare.
Funzionamento
[modifica | modifica wikitesto]Lo scopo della defibrillazione è di annullare con una forte corrente elettrica l'attività elettrica del cuore, attraverso la depolarizzazione simultanea di gran parte delle cellule del miocardio: i pacemaker naturali del cuore possono così riprendere la loro normale attività.
Si distringono due tipologie di scariche: monofasica e bifasica. La defibrillazione monofasica consiste nella somministrazione di un’unica fase di corrente che procede in una direzione, mentre la defibrillazione bifasica somministra, in sequenza, due fasi elettriche di senso opposto.[2] La scarica bifasica si è dimostrata nettamente più efficace di quella monofasica.[2]
Tipologie
[modifica | modifica wikitesto]Esistono principalmente due tipologie di defibrillatori: quelli impiantabili nell'organismo, che hanno funzionamento automatico, e quelli esterni, che possono avere funzionamento manuale o semiautomatico.
Il defibrillatore impiantabile, o ICD, rileva l'attività elettrica del cuore, discriminando in maniera autonoma tra aritmie sopraventricolari e aritmie ventricolari, e genera piccoli impulsi elettrici che possono eseguire una defibrillazione o fornire una stimolazione cardiaca fisiologica.
Defibrillatori esterni
[modifica | modifica wikitesto]I defibrillatori manuali sono usati da personale sanitario addestrato ed erogano la scarica elettrica unicamente sotto comando dell'operatore, che può valutare l'attività elettrica attraverso un monitor che mostra una traccia elettrocardiografica e regolare l'energia di scarica (in Joule).
I defibrillatori semiautomatici sono in grado di analizzare e riconoscere automaticamente il segnale elettrocardiografico, e permettono l’erogazione della scarica sotto comando di un operatore unicamente quando viene riconosciuto un ritmo defibrillabile. Se avviene il contrario si deve ricominciare il massaggio cardio polmonare
I defibrillatori automatici (DAE) si differenziano dai semiautomatici in quanto erogano la scarica senza l'intervento esterno dell'operatore.[3]
Piastre
[modifica | modifica wikitesto]Per eseguire la defibrillazione esterna è necessario apporre degli elettrodi specifici che per via della loro dimensione prendono il nome di piastre; queste possono essere di diverso tipo:
- Rigide: sono elementi rigidi riutilizzabili, muniti di una superficie elettroconduttiva, di un'impugnatura e di pulsanti per dare il comando di scarica elettrica; queste piastre, per una migliore conduzione elettrica, necessitano di gel elettroconduttivo o di piastre antiustione.
- Adesive: sono piastre monouso e adesive, che includono uno strato elettroconduttivo ed antiustione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ defibrillatore, in Dizionario di medicina, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- ^ a b Barbara Aelhert, ACLS. Trattamento avanzato dell’emergenza cardiorespiratoria., Quinta edizione, Edra.
- ^ Defibrillatore automatico esterno (DAE), su issalute.it. URL consultato il 19 febbraio 2025.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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