Villaggio Coppola

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Villaggio Coppola
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Comune Castel Volturno
Territorio
Coordinate40°58′26.22″N 13°59′25.68″E / 40.97395°N 13.990467°E40.97395; 13.990467 (Villaggio Coppola)
Altitudinem s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale81030
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villaggio Coppola
Villaggio Coppola

Il Villaggio Coppola (noto anche come Pinetamare)[1] è una frazione di Castel Volturno, in provincia di Caserta, in Campania [2]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il villaggio è situato sul litorale domizio, lungo la "Via Domitiana" (SP 334) e non distante dalla strada statale a scorrimento veloce SS7 Quater (diramazione della Strada statale 7 Via Appia). Sorge a circa 4 km (sud) da Castel Volturno, 4 (nord) da Lago Patria (frazione di Giugliano) e 5 (ovest) da Villa Literno e circa 25 km da Napoli.[senza fonte]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto e la costruzione[modifica | modifica wikitesto]

Il villaggio sorse a partire dalla seconda metà degli anni sessanta del XX secolo, nel luogo ove si trovavano le dune costiere di Castel Volturno, con lo scopo di creare un centro turistico balneare polivalente[senza fonte]. Il progetto si ispirava al «modello» urbanistico di insediamento turistico abitativo di Baia Domizia, che era partito un paio di anni prima e stava sorgendo 40 km a nord della località ad opera di una SpA denominata "Aurunca Litora" che radunava imprenditori del Veneto.

La costruzione iniziò a metà degli anni '60: le 8 torri, le villette vista a mare, il centro commerciale, le strade di accesso al Villaggio e tutte le vie interne; la rete fognaria ed elettrica e il depuratore, unico all'epoca esistente sul Litorale Domitio.

Gli abusi e la speculazione edilizia[modifica | modifica wikitesto]

I principali autori delle opere realizzate furono i fratelli Coppola, considerati "palazzinari", originari dell'agro aversano, per la precisione di Casal di Principe, i quali commisero diversi tipi di abuso edilizio lungo le coste della provincia di Caserta[senza fonte].

Tutte le iniziative realizzate nell'ambito del Villaggio Pinetamare, incluse le torri, sono fatte sulla base di licenze rilasciate negli anni '60 prima dell'apposizione dei vincoli paesaggistici della legge Galasso, e a partire dal 1965 si apre la contestazione sull'effettiva proprietà di alcune aree. La contestazione è riferita a costruzioni che coprono meno del 5% del comprensorio dell'intero villaggio.[3]

In questi anni vengono annullate dal sindaco di Castel Volturno, per difetto di procedura, le licenze relative alle 8 torri, in quel momento al rustico. Su ricorso della società costruttrice il Consiglio di Stato diede ragione alla Coppola Pinetamare e annullò l'atto dell'amministrazione comunale[3]. La costruzione delle 8 torri viene completata e le stesse vengono affittate per 20 anni alla Marina degli Stati Uniti per ospitare le famiglie dei militari americani della Allied Joint Force Command Naples.

Viene terminata la costruzione delle infrastrutture terziarie e quaternarie di servizio, quali scuole elementari, medie e superiori, posto di polizia e carabinieri, chiesa, sportello bancario, farmacia, sala cinematografica, discoteche.

Le crisi sismiche degli anni '80 e la crisi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bradisismo flegreo e Terremoto in Irpinia del 1980.

Gli eventi naturali che in questo periodo colpiscono la Campania, ed in particolare Napoli – 1º bradisismo 1978, terremoto 1980, 2º bradisismo 1983 - rendono drammaticamente evidenti le carenze del territorio sotto l'aspetto del patrimonio edile, e trovano nel Villaggio Pinetamare una soluzione temporanea; dal 1978 al 1988 nelle sue strutture sono ospitate oltre 5000 persone. Comincia però, con la requisizione da parte del Governo delle unità abitative private per ospitare i terremotati, il degrado del territorio. I privati svendono nel giro di pochi anni le loro proprietà e la manutenzione delle infrastrutture, fino ad allora curata dai privati, viene trascurata. I politici dell'epoca videro nel terremoto l'occasione per risolvere i problemi della elevata pressione sociale nella città di Napoli.

Il litorale Domizio fu utilizzato come "sversatoio umano". Un modo per risolvere i problemi, alla maniera degli inglesi che si liberavano dei galeotti esiliandoli in Australia, così si volle liberare la grande città di Napoli di tutta quell'umanità dolente che viveva in condizioni di precarietà. In questo modo nuovi "semi" criminali furono innestati sul tronco della criminalità organizzata dell'agro aversano che storicamente era stata un problema per la regione Campania.

Gli eventi sismici furono il laboratorio dove si incuberà quella nuova imprenditoria criminale organizzata e in collusione da allora sempre più organica con la politica che Roberto Saviano ha saputo descrivere nel suo romanzo Gomorra. Per comprendere meglio le dimensioni di questo esodo di massa basta leggere le curve demografiche dei residenti del comune di Castel Volturno che nel 1981 erano circa 7000 e che nel censimento successivo, nel 1991, sono poco più che raddoppiati a 15000 abitanti.[4]

La fine degli anni '90 ed il risanamento[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 ci fu la nomina di un Commissario Straordinario per la definizione di un accordo transattivo[5], nel febbraio 1999 la firma di un primo documento a testimonianza della volontà di definire in via transattiva tutte le vertenze in atto, ad aprile 2001 la costituzione del Consorzio Rinascita subito seguita nel maggio 2001 dalla firma del Protocollo di Intesa con Regione Campania, provincia di Caserta, Comuni di Castel Volturno e Villa Literno, per la realizzazione di un articolato Piano di Risanamento, riqualificazione ambientale e di rilancio socioeconomico del Litorale Domizio.

Tra maggio 2001 e aprile 2003 sono stati abbattuti tramite esplosivi gli otto grattacieli in riva al mare, dall'impresa Siag sotto la direzione dell'esplosivista Danilo Coppe. Questa operazione è protagonista nel film documentario L'esplosione di Giovanni Piperno.

Il 1º agosto 2003, Regione Campania, Provincia di Caserta, Comune di Castel Volturno, Comune di Villa Literno, Consorzio Rinascita e Fontana Bleu S.p.A. firmano un Accordo di programma con il quale viene approvato “Il Piano di Riqualificazione per il Risanamento ecoambientale e il rilancio socio economico per la località Pinetamare di Castel Volturno ed aree attigue”.[6]

Dal 2017 l'area è in fase di rilancio sotto la guida del Consorzio Rinascita: un consorzio di enti privati che ha come presidente Felice Di Persia, che dal 2000 al 2005 ha coordinato la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli.[7]

Monumenti, luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Santa Maria del Mare.

Ambiente naturale[modifica | modifica wikitesto]

La località è circondata dalla Pineta di Castelvolturno che fa parte della Riserva naturale Foce Volturno - Costa di Licola, la quale ha accorpato diversi territori e riserve con l'obiettivo di garantire in forma coordinata la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

SSC Napoli Konami Training Center è un impianto sportivo dove si allena il Napoli Calcio, inoltre è dotato di un grande campo da golf.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La località è raggiungibile dalla strada SP1 Domiziana e dalla strada statale 7 quater Via Domitiana.

È in ristrutturazione il Porto di Marina di Pinetamare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anche nelle forme Pineta Mare o Villaggio Coppola Pinetamare
  2. ^ Villaggio Coppola, dove c'erano gli ecomostri ora va «a scuola» la Forestale, su Corriere del mezzogiorno. URL consultato il 3 agosto 2020.
  3. ^ a b [Mario Luise, Dal fiume al mare, Edizione scientifiche italiane, 2001]
  4. ^ Padre Giorgio Poletti, Castel Volturno, inferno o laboratorio del futuro?, in FinestraSud. URL consultato il 27 novembre 2017.
  5. ^ [Viene nominato il dott. Ciclosi]
  6. ^ [Cf. Piano di riqualificazione per il risanamento ecoambientale e il rilancio socio-economico per la località Pinetamare Comune di Castel Volturno e aree attigue firmato il 1º agosto 2003 tra Regione Campania, provincia di Caserta, Comune di Castel Volturno, Comune di Villa Literno e Consorzio Rinascita]
  7. ^ 15 ANNI PERSI PER CASTEL VOLTURNO. Addio al Consorzio Rinascita? Le reazioni di Luise e Alfano. Ecco come l inconcludente politica locale non ha mai proposto ai privati una visione d insieme per lo sviluppo del litorale [collegamento interrotto], su CasertaCe. URL consultato il 27 novembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Luise, Dal fiume al mare, Edizioni scientifiche italiane, 2001, ISBN 88-495-0282-6
  • Mario Luise, Il fiume narrante, Frammenti edizioni, 2008, puoi leggere alcuni brani su domizia.it a questo link [1]
  • Romano Montesarchio, Ritratti Abusivi, film documentario (produzione: Figlidelbronx, Rai Cinema), 2013.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]