Omar Apollo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Omar Apollo
NazionalitàBandiera del Messico Messico
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Genere[1]Contemporary R&B
Soul
Periodo di attività musicale2017 – in attività
Strumentovoce, chitarra
EtichettaAWAL, Warner
Album pubblicati1
Studio1
Sito ufficiale

Omar Apollo, pseudonimo di Omar Apolonio Velasco (Hobart, 20 maggio 1997), è un cantante messicano nato negli Stati Uniti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato da genitori messicani originari di Guadalajara, grazie a questo Apollo ha anche la cittadinanza messicana[2] e si è affezionato maggiormente agli usi e costumi del suo paese d'origine e non del suo paese natale. Apollo è cresciuto ad Hobart in Indiana studiando balletto folkloristico messicano e cantando nel coro di una chiesa cristiana.[3] All'età di 12 anni ha ricevuto in regalo una chitarra elettrica senza amplificatore, motivo per cui l'ha in seguito cambiata in favore di una acustica che ha imparato a suonare grazie a YouTube.[4]

Nel 2017 ha iniziato a pubblicare musica sulla piattaforma SoundCloud.[5] Grazie all'aiuto di un amico, ha reso disponibile su Spotify il singolo Ugotme che ha totalizzato oltre 15 milioni di stream durante il primo anno dalla pubblicazione.[6] Il suo EP di debutto, Stereo, è uscito nel maggio 2018, a cui ha fatto seguito il suo primo tour in madrepatria.[7] A marzo 2019 ha firmato un contratto con la AWAL, e nell'aprile successivo è stato pubblicato il secondo EP Friends, trainato dai singoli Trouble e Ashamed.[8][9] Durante il resto dell'anno si è esibito al Lollapalooza e ha avviato la sua prima tournée europea, collaborando inoltre con Dominic Fike e Kenny Beats nel singolo Hit Me Up.[10][11][12]

Ad agosto e settembre 2020 ha pubblicato i singoli Stayback e Kamikaze, che hanno anticipato il mixtape di debutto Apolonio, uscito il 16 ottobre dello stesso anno.[13] Nello stesso periodo ha collaborato alla traccia High Hopes di Joji, inserita nell'album Nectar.[14] A febbraio 2021 è artista ospite nel brano Te olvidaste di C. Tangana, che ha ricevuto due candidature ai Latin Grammy Awards 2022 come Registrazione dell'anno e Miglior canzone alternativa.[15] Durante l'estate ha reso disponibile il singolo Go Away come apripista dal suo primo album, seguito da Bad Life realizzato in collaborazione con Kali Uchis.[16][17]

Nel febbraio 2022 ha annunciato l'uscita dell'album intitolato Ivory e pubblicato l'8 aprile seguente.[18] Ha debuttato nella Billboard 200 statunitense al 152º posto, divenendo il suo primo album ad entrare in classifica.[19] A supporto di esso l'artista ha intrapreso il Desvelado Tour, con tappe in Nord America e in Messico.[20] L'album contiene il brano Evergreen (You Didn't Deserve Me at All) che, grazie a un'esibizione ai Tiny Desk Concerts e alla piattaforma TikTok, è divenuto il suo primo piazzamento nella Billboard Hot 100.[21]

Influenze artistiche[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'infanzia e l'adolescenza, Apollo ascoltava gli artisti preferiti dei genitori, come i Beatles, Pedro Infante, Vicente Fernández ed Estela Núñez.[22] Altri artisti che lo hanno influenzato artisticamente sono Neil Young, Paul Simon, John Mayer, Prince, Bootsy Collins, Rick James e gli Internet.[23] Durante un'intervista per Billboard, Apollo ha citato i dischi Perfect Angel di Minnie Riperton, l'eponimo di Whitney Houston, Nevermind dei Nirvana, My Beautiful Dark Twisted Fantasy di Kanye West e The Miseducation of Lauryn Hill di Lauryn Hill come fonte d'ispirazione per la sua carriera.[24]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Mixtape[modifica | modifica wikitesto]

  • 2020 – Apolonio

EP[modifica | modifica wikitesto]

  • 2018 – Stereo
  • 2019 – Friends

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 2017 – Pram
  • 2017 – Ugotme
  • 2017 – Brakelights
  • 2017 – Algo (feat. Drayco McCoy)
  • 2018 – Unbothered
  • 2018 – Heart
  • 2018 – Erase
  • 2018 – Ignorin
  • 2018 – Today (feat. Teo Halm)
  • 2019 – Trouble
  • 2019 – Ashamed
  • 2019 – Frío
  • 2019 – Hit Me Up (con Dominic Fike e Kenny Beats)
  • 2020 – Imagine U
  • 2020 – Stayback
  • 2020 – Kamikaze
  • 2020 – Dos uno nueve (219)
  • 2021 – Go Away
  • 2021 – Bad Life (feat. Kali Uchis)
  • 2022 – Archetype
  • 2022 – Evergreen (You Didn't Deserve Me at All)
  • 2023 – 3 Boys

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Matt Collar, Omar Apollo, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10 ottobre 2022.
    «Known for his laid-back retro-soul and R&B sound»
  2. ^ Gobierno de Mexico, Ficha de registro CURP mexicana de Omar Apolonio Velasco Velasco, 19 ottobre 1999. URL consultato il 15 agosto 2023.
  3. ^ (EN) Andrea Domanick, Omar Apollo's homegrown funk, su The Fader, 11 giugno 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  4. ^ (EN) Tony Dominguez, Meet Omar Apollo, the 21-Year-Old Chicano Making Homegrown, Bilingual Soul, su Remezcla, 19 novembre 2018. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  5. ^ (EN) Gina Jagminas, Omar Apollo stands out with 'Ivory', su The Daily Illini, 25 aprile 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  6. ^ (EN) Jon Blistein, Omar Apollo Wants to Inspire Young Latinx Musicians to 'Go Crazy', su Rolling Stone, 6 agosto 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  7. ^ (EN) Graham Corrigan, Catching Up With Omar Apollo, Indiana's Rising Rock Star, su Complex, 7 agosto 2018. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  8. ^ (EN) Murray Stassen, AWAL signs global recordings deal with Omar Apollo, su Music Business Worldwide, 4 marzo 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  9. ^ (EN) Evan Minsker, Omar Apollo Announces New Friends EP, Shares New Song: Listen, su Pitchfork, 3 aprile 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  10. ^ (EN) Lollapalooza Day 2 Recap: Janelle Monae, Tame Impala, 21 Savage, Omar Apollo, Tierra Whack and more..., su Vocalo, 3 agosto 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  11. ^ (EN) Salvatore Maicki, Omar Apollo is heading out on tour, su The Fader, 15 luglio 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  12. ^ (EN) Tom Skinner, Listen to Omar Apollo and Dominic Fike's collaborative new single, 'Hit Me Up', su NME, 5 novembre 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  13. ^ (EN) Josh Martin, Omar Apollo announces new project, 'Apolonio', su NME, 7 ottobre 2020. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  14. ^ (EN) Patrick Johnson, Joji Announces 'Nectar' Album Tracklist Alongside New Merch Collection, su Hypebeast, 15 settembre 2020. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  15. ^ (EN) Omar Apollo nominated for two Latin Grammys, su Warner Records, 28 settembre 2021. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  16. ^ (EN) Jon Blistein, Omar Apollo Contends With a Fleeting Love on New Song 'Go Away', su Rolling Stone, 8 luglio 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  17. ^ (EN) Cat Sposato, Omar Apollo (feat. Kali Uchis), 'Bad Life', su National Public Radio, 8 novembre 2021. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  18. ^ (EN) Matthew Ismael Ruiz, Omar Apollo Announces Debut Album Ivory, Shares Video for New Song: Watch, su Pitchfork, 9 febbraio 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  19. ^ (EN) Billboard 200 - The week of April 23, 2022, su Billboard. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  20. ^ (EN) Tomás Mier, '¿Dónde Están Los Gays?' Omar Apollo Closes His Tour With Sexy Performance in Mexico City, su Rolling Stone, 1º giugno 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  21. ^ (EN) Xander Zellner, Hot 100 First-Timers: Omar Apollo Arrives With 'Evergreen', su Billboard, 29 settembre 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  22. ^ (EN) Erika Ramirez, Get to Know Omar Apollo and His First-Generation Love Songs, su Pitchfork, 6 febbraio 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  23. ^ (EN) John Norris, A Conversation with Omar Apollo, the Soul, Funk, Rock and Hip-Hop Showman Who's One of the Most Refreshingly Real Rising Stars Around, su Lyrical Lemonade, 4 giugno 2019. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  24. ^ (EN) Lyndsey Havens, Why Omar Apollo Scrapped the First Draft of His Debut Album, su Billboard, 5 aprile 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN83163706524829420984 · ISNI (EN0000 0004 9265 3024 · WorldCat Identities (ENviaf-83163706524829420984