Mesene phareus

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Mesene phareus
Illustrazione da Surinaamsche vlinders: naar het leven geteekend di Jan Sepp (1852)
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Papilionoidea
Famiglia Riodinidae
Sottofamiglia Riodininae
Tribù Symmachiini
Genere Mesene
Specie M. phareus
Nomenclatura binomiale
Mesene phareus
(Cramer, [1777])
Sinonimi

Mesene celebes ineptus
Stichel, 1916
Mesene colombica
Seitz, 1916
Mesene mahurya
Brévignon, 1993
Mesene pharea
Hübner, 1819
Mesene phareus deliciosa
Stichel, 1929
Mesene phareus subfusca
Lathy, 1932
Mesene rubella
Bates, 1865
Papilio nigrocinctus
Sepp, 1848
Papilio phareus
Cramer, 1777

Mesene phareus (Cramer, [1777])[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Riodinidae, diffuso in America Centrale e Meridionale.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

I maschi hanno la pagina superiore delle ali anteriori di colore rosso vivo, con il termen e la costa bordati di nero; si notano inoltre due strisce nere (in alcuni maschi e nelle femmine, una sola striscia) che dalla costa si spingono posteriormente verso la zona discale. Il termen risulta lievemente dentellato, con apice acuto, non falcato. La pagina inferiore è di un rosso scuro, tendente al nero, particolarmente nella parte anteriore della superficie.[2][3]
Nella femmina, le tonalità sono di regola meno vivaci sia nel recto, sia nel verso.[3]
L'ala posteriore è dello stesso colore di quella anteriore (sia sul recto, sia sul verso), senza le strisce nere trasversali, ma pure bordate di nero dal termen fino all'angolo anale.[2][3]
Gli occhi sono alquanto sviluppati, mentre torace e addome appaiono rossi sui tergiti e giallastri sugli sterniti.[3]
Le antenne sono clavate e nerastre, con una lunghezza pari a poco più della metà della costa.[3]
L'apertura alare è di circa 20–25 mm, maggiore nelle femmine.[2]

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Il bruco ha corpo verde e appiattito, percorso da lobi laterali. Il corpo è coperto da una cresta dorsale di setole bianche.[4]

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

La pupa è color marrone chiaro, con il ventre appiattito e il corpo percorso da anelli. Il bordo dorsale ha una lunga fila di setole. L'addome è appiattito, con lobi laterali.[4]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

È una specie velenosa per i predatori, come si evince dalla colorazione aposematica.[2]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli adulti si nutrono di Asteraceae, mentre le larve raschiano la superficie delle foglie. Le piante nutrici sono Paullinia pinnata L. (Sapindaceae) e i membri del genere Inga Mill. (Fabaceae).[2][5]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è presente in Costa Rica fino ai 1.200 metri sul livello del mare, ma si può osservare dal Messico al Brasile, dal Guatemala alla Colombia.[4]

L'habitat consiste in margini di boschi e corsi d'acqua, tronchi abbandonati.[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Non sono state riconosciute sottospecie.[5]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati nove sinonimi:[5]

  • Mesene celebes ineptus Stichel, 1916 - Locus typicus: Brasile, Mato Grosso (sinonimo eterotipico)
  • Mesene colombica Seitz, 1916 - Macrolep. of the world 5(4): 675 - Locus typicus: Colombia (sinonimo eterotipico)
  • Mesene mahurya Brévignon, 1993 - Bull. Soc. Sc. Nat. 77: 20 - Locus typicus: Guiana francese (sinonimo eterotipico)
  • Mesene pharea Hübner, 1819 (emend.) - Zutr. Samml. exot. Schmett. (sinonimo eterotipico)
  • Mesene phareus deliciosa Stichel, 1929 - Locus typicus: Brasile, Mato Grosso (sinonimo eterotipico)
  • Mesene phareus subfusca Lathy, 1932 - Locus typicus: Brasile (sinonimo eterotipico)
  • Mesene rubella Bates, 1865 - Ent. mon. Mag. 1(9): 204 - Locus typicus: Panama (sinonimo eterotipico)
  • Papilio nigrocinctus Sepp, 1848 - Surin. vlind. 235, tav. 106 - Locus typicus: Suriname (sinonimo eterotipico)
  • Papilio phareus Cramer, 1777 - Uitl. Kapellen 2 (9-16): 113, tav. XLXX, fig. C - Locus typicus: Suriname (sinonimo omotipico e basionimo)[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (NLFR) Pieter Cramer, De uitlandsche kapellen, voorkomende in de drie waereld-deelen Asia, Africa en America, vol. 2, Amsterdam e Utrecht, A Amsteldam : Chez S.J. Baalde ; A Utrecht : Chez Barthelmy Wild, 1779 [1777], 113, tav. CLXX, fig. c, DOI:10.5962/bhl.title.43777. URL consultato il 2 dicembre 2012.
  2. ^ a b c d e f David Carter, Farfalle e falene. Guida fotografica a oltre 500 specie di farfalle e falene di tutto il mondo (Fotografie di Frank Greenaway), a cura di Andrea Sabbadini (traduzione), I Edizione, Milano, Fabbri Editori (Guarda & Scopri), marzo 1993 [1992], pp. 304 [102], ISBN 88-450-4452-1.
  3. ^ a b c d e Butterflies of America, su butterfliesofamerica.com. URL consultato il 2 dicembre 2012.
  4. ^ a b c d INBio. Species of Costa Rica [collegamento interrotto], su darnis.inbio.ac.cr. URL consultato il 2 dicembre 2012.
  5. ^ a b c Funet, su nic.funet.fi. URL consultato il 2 dicembre 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • David Carter, Guarda e scopri - Farfalle e falene, Fabbri Editori, 1992, ISBN 88-450-4452-1.
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • Gerardo Lamas, Atlas of Neotropical Lepidoptera; Checklist: Part 4A; Hesperioidea-Papilionoidea, 2004.
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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