Maggiorata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 22 feb 2018 alle 01:17 di UltimoGrimm (discussione | contributi) (Annullate le modifiche di 37.182.14.74 (discussione), riportata alla versione precedente di Joaquin008)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gina Lollobrigida negli anni 1960

Il termine maggiorata nasce negli anni 1950, per indicare, in origine, una serie di attrici (Gina Lollobrigida, Lucia Bosè, Silvana Pampanini, Silvana Mangano e Marisa Allasio tra le tante italiane; Mae West è un esempio d'oltreoceano) che, inizialmente, si imposero sugli schermi cinematografici più per la loro prorompenza fisica che per le loro doti di recitazione. Questa schiera di giovani attrici italiane, in gran parte reclutate tramite il concorso di Miss Italia, diede vita ad una versione nostrana del divismo hollywoodiano.

Origine e significato

Si tratta di una parola d'autore inventata da Vittorio De Sica nell'episodio Il processo di Frine del film Altri tempi - Zibaldone n. 1 (1952, regia: Alessandro Blasetti), quando, nei panni di un avvocato difensore, definisce il personaggio interpretato da Gina Lollobrigida una maggiorata fisica, in contrapposizione alla definizione di minorata psichica che le era stata attribuita. Il termine fa riferimento specifico alla prosperosità del seno, ma anche ad una certa abbondanza di fianchi, e viene usato ancora oggi per indicare una donna dotata di tali caratteristiche dette anche giunoniche[1].

Aspetti sociologici

Il periodo d'oro delle maggiorate è quello che iniziò negli anni 1950 e durò per quasi tutto il decennio successivo, periodo del boom economico e della "Dolce vita", simboleggiata proprio dal bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi, scena immortalata nell'omonimo film di Federico Fellini.

Verso la fine degli anni 1960 la maggiorata lasciò la ribalta ad un tipo di donna decisamente snella, e talvolta eccessivamente magra (Twiggy ne fu un classico esempio), che nel tempo avrebbe decretato il sempre maggior successo delle fotomodelle. È curioso notare come questo cambio (o riduzione) nelle forme della "donna ideale", corrisponda in qualche modo al passaggio dagli anni del "miracolo economico" a quelli della crisi petrolifera.

File:Foto di Serena Grandi.jpg
Serena Grandi negli anni 1980

Negli anni 1970 e 1980 la maggiorata (cinematograficamente parlando) rimane confinata alla commedia erotica all'italiana (Edwige Fenech, Carmen Russo, Laura Antonelli, Serena Grandi), per tornare di attualità negli anni 1990, con l'affermarsi di attrici come Sabrina Ferilli o Maria Grazia Cucinotta, proprio quando sul fronte della moda si giungeva a celebrare modelle che secondo alcuni mostravano un aspetto ai limiti della patologia anoressica. Questo ritorno della maggiorata fu in parte favorito anche dalla sempre maggior diffusione della chirurgia estetica, che in alcuni casi fornisce la possibilità di incrementare con appositi accorgimenti le dimensioni del petto.

Aspetti antropologici

In realtà è lecito supporre che indipendentemente dai dettami della moda o dello star system, un certo genere di forme abbia sempre goduto delle preferenze del pubblico maschile. Basti pensare alle numerose statuette preistoriche di forma femminile, raffiguranti divinità legate alla fertilità e alla Terra (come la Dea Madre), dotate di proporzioni generose (e per questo dette callipigie), così come alla Venere di Sandro Botticelli o alle teorie esposte da Desmond Morris nel suo libro La scimmia nuda, secondo cui il seno si sarebbe sviluppato con il passaggio degli esseri umani alla posizione eretta, per riprodurre l'aspetto delle natiche e fungere quindi da richiamo sessuale nei confronti del maschio. Ovviamente, per svolgere al meglio la loro funzione di richiamo, questi caratteri debbono essere ben visibili.

Note

Voci correlate