Love It to Death

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Love It To Death
album in studio
ArtistaAlice Cooper
Pubblicazionefebbraio 1971
Durata37:21
Dischi1
Tracce9
GenereHard rock
Heavy metal
Glam rock
Rock psichedelico
Acid rock
EtichettaStraight Records
ProduttoreJack Richardson, Bob Ezrin
RegistrazioneRCA Mid-America Recording Center, Chicago
FormatiCD, LP
Certificazioni
Dischi di platino1 (Bandiera degli Stati Uniti)
Alice Cooper - cronologia
Album precedente
(1970)
Album successivo
(1971)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
Rolling Stone Album Guide[1]

Love It to Death è il terzo album degli Alice Cooper, pubblicato nel 1971 dalla Straight Records.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Questo album accosta le sonorità psichedeliche dei precedenti Pretties for You e Easy Action, usciti sotto l'egida zappiana rispettivamente nel 1969 e nel 1970 e passati inosservati, per dedicarsi all'hard rock che contraddistinguerà in seguito lo stile del cantautore statunitense ma anche al glam-decadente come nel brano Ballad of Dwight Fry. Il successo di "Love It to Death" viene trainato dal singolo I'm Eighteen, che diverrà una delle hit di maggior successo di Alice Cooper. Altri brani celebri dell'album sono Is It My Body e la lunga Black Juju.

Nel 2003, la rivista Rolling Stone ha inserito l'album alla posizione 460 nella lista dei 500 migliori album.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Caught in a Dream (Michael Bruce) – 3:10
  2. I'm Eighteen (Alice Cooper, Glen Buxton, Bruce, Dennis Dunaway, Neal Smith) – 3:00
  3. Long Way to Go (Bruce) – 3:04
  4. Black Juju (Dunaway) – 9:09
  5. Is It My Body (Cooper, Buxton, Bruce, Dunaway, Smith) – 2:39
  6. Hallowed Be My Name (Smith) – 2:29
  7. Second Coming (Cooper) – 3:04
  8. Ballad of Dwight Fry (Cooper, Bruce) – 6:33
  9. Sun Arise (Harry Butler, Rolf Harris) – 3:50

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Album - Billboard 200 (Nord America)

Anno Classifica Posizione
1971 Billboard 200 35

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Alice Cooper, p. 11; books.google.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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