Legazione delle Romagne

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Disambiguazione – Se stai cercando la Legazione esistita dal 1540 al 1797, vedi Legazione di Romagna.
Legazione delle Romagne
Informazioni generali
Nome ufficialeI Legazione
CapoluogoBologna
Dipendente daStato Pontificio
Suddiviso in4 delegazioni
38 governi
Evoluzione storica
Inizio22 novembre 1850
CausaRiforma amministrativa di Pio IX
Fine11-12 marzo 1860
CausaAnnessione al Regno di Sardegna
Preceduto da Succeduto da
Legazioni di Bologna
Ferrara
Forlì e
Ravenna
Province di Bologna
Ferrara
Forlì e
Ravenna
Cartografia

La Legazione delle Romagne[1][2] o I Legazione fu una suddivisione amministrativa dello Stato della Chiesa istituita da Pio IX il 22 novembre 1850.[3] Confinava a nord con il Regno Lombardo-Veneto, a est con il Mar Adriatico, a ovest con il Ducato di Modena e Reggio, a sud con la Legazione delle Marche (II Legazione), San Marino e il Granducato di Toscana.

Nel 1859 contava 1.014.582 abitanti.[1] Il capoluogo era la città di Bologna.

Toponimo

Già all'atto della sua istituzione, la I Legazione fu chiamata Legazione della Romagna dal cardinale Segretario di Stato Giacomo Antonelli. Pur riferendosi alla tradizione onomastica storicamente prevalente, la denominazione era parzialmente impropria, poiché il territorio si estendeva oltre la Romagna storica e aveva il suo capoluogo in una città emiliana.
Nel 1858 il nome fu mutato in quello di Legazione delle Romagne.[4]

Storia

Il sistema delle delegazioni, introdotto nello Stato Pontificio all'epoca di Pio VII (1816), fu riformato da Pio IX con la creazione di quattro grandi legazioni e del circondario di Roma.

La Legazione delle Romagne (I Legazione) riunì le preesistenti legazioni di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna. Le antiche province non vennero meno, ma mantennero un delegato in luogo del legato apostolico da cui erano governate in precedenza:[3] si trattava infatti di delegazioni di 1ª classe attribuite costantemente alla cura di un cardinale.

Il nuovo assetto ebbe vita breve, e in particolare la Legazione delle Romagne costituì, con l'avvento del plebiscito di annessione al Regno di Sardegna (11-12 marzo 1860), la prima grande perdita territoriale dello Stato Pontificio in favore del nascente Regno d'Italia.

Decaduta la Legazione, lo Stato italiano recepì nella propria organizzazione amministrativa le preesistenti quattro province pontificie.

Suddivisione amministrativa

Il territorio della Legazione delle Romagne era suddiviso nelle quattro storiche delegazioni, a loro volta ripartite in 38 complessivi governi: 10 ciascuna nelle delegazioni di Bologna, Ferrara e Forlì, 8 in quella di Ravenna.[1]

Note

Bibliografia

  • Cesare Facchini; La capitolazione d'Ancona del MDCCCXXXI: notizie e documenti raccolti. Bologna, 1884.
  • Domenico Spadoni, La cospirazione di Macerata del 1817 ossia il primo tentativo patriottico italiano dopo la restaurazione. Macerata, Stab. tip. Mancini, 1895.
  • Domenico Spadoni; Una trama e un tentativo rivoluzionario dello Stato romano nel 1820-21. Roma, Milano, Albrighi, Segati & c., 1910.
  • Antonio Vesi; Rivoluzione di Romagna del 1831: narrazione storica, corredata di tutti i relativi documenti. Firenze, A. Vesi, 1851.
  • Gioacchino Vicini; La rivoluzione dell'anno 1831 nello Stato romano; memorie storiche e documenti editi ed inediti raccolti e pubblicati da Gioacchino Vicini. Imola, Galeati e figlio, 1889.
  • Gioacchino Vicini; Lo stato politico delle quattro legazioni e la sommossa di Forlì nel 1832. N. Zanichelli, 1902.
  • Antonio Zanolini; La rivoluzione avvenuta nello Stato Romano l'anno 1831: narrazione storica; opera postuma. Successori Monti, 1878.

Voci correlate