Ivan Venturi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ivan Venturi nel 2009

Ivan Venturi (Bologna, 9 giugno 1970) è un imprenditore e autore di videogiochi italiano. È stato un personaggio di rilievo nel periodo di fioritura dell'industria italiana dei videogiochi.[1]

Master disk originali di alcuni dei giochi sviluppati dalla casa di produzione Simulmondo. In primo piano Bocce. Archivio Videoludico, Cineteca di Bologna.

Iniziò a programmare videogiochi da bambino, nei primi anni '80, e acquistò un Commodore 64 a 14 anni.[1] Nel 1987, mentre frequenta ancora il liceo artistico, sviluppa Bocce, il suo primo titolo commerciale[1] e il primo videogioco della Simulmondo, la prima software house italiana videoludica conosciuta all'estero.[2][3][4]

Nel corso degli anni, mentre l'azienda si espande, assume i ruoli di designer e direttore della produzione, pubblicando titoli celebri come la conversione per Commodore 64 di F.1 Manager, dopo la quale lascia temporaneamente la Simulmondo per adempiere al servizio militare[5], di Italy '90 Soccer e di Dylan Dog, continuando a produrre direttamente tutta la grafica pixel art delle versioni Commodore 64[6].

Nel 1994 si mette in proprio e fonda Colors Arti Multimediali, con cui produce oltre sessanta videogiochi poco noti per PC, per diversi editori quali De Agostini e Mondadori New Media, fino alla sua chiusura nel 1999.[7]

In seguito si dedica a produzioni editoriali come il videogioco su CD-ROM di Esplorando il corpo umano[8] (ideazione, game design e direzione produzione). Diventa consulente palinsesto della trasmissione RaiSat Videogamez e inizia ad ampliare l’impegno nel settore educativo. Fino al 2003 produce giochi per cabinato in touch screen, come Europlay e Dinos, e per computer il videogioco multiplayer in 3D Underground e il videogioco 3D Ford Fusion. Crea alcuni advergame online per conto della Alka-Seltzer e Sanbittèr.[senza fonte]

Nel giugno 2003 fonda Koala Games insieme a Max Di Fraia (programmatore e compositore), con cui realizza diversi serious game e videogiochi didattici.[9][8] Fin dall'inizio l'azienda scelse di rivolgersi principalmente alle pubbliche amministrazioni, un mercato all'epoca pochissimo sfruttato in Italia, e questo la portò a radicarsi in particolare in Emilia-Romagna e nel bolognese.[10]

L’azienda nel 2007 entra nel Gruppo Armonia come società di ricerca e sviluppo e nel 2011 cambierà nome in TiconBlu s.r.l., producendo principalmente simulatori di guida professionali.[11]

Nel 2007 è fondatore e docente del gruppo di studio specializzato sui videogiochi in collaborazione con il MED – Media Education. Collabora con l'Università di Bologna per vari laboratori di linguaggi multimediali.[senza fonte]

Nel 2010 acquista per la sua azienda i diritti della saga letteraria di Nicolas Eymerich,[12][13] scritta da Valerio Evangelisti, e ne produce due videogiochi[14] (PC/mobile) dal 2012 al 2014, pubblicati in maniera indipendente in Italia e con Microïds a livello internazionale. Con Nicolas Eymerich, Inquisitore il modello di produzione dell'azienda cambiò completamente e si fece molto più oneroso.[10]

Dal 2010 fonda e organizza l’evento Svilupparty[15] insieme all’Archivio Videoludico di Bologna e in collaborazione con AESVI.[16] L’evento divenne il principale punto di incontro degli sviluppatori di videogiochi italiani.[17] Cinque anni più tardi fonda l’associazione Svilupparty – Italian Party of Indie Developers, che raccoglie ogni anno oltre 200 associati, con lo scopo di organizzare l’evento e di supportare i giovani sviluppatori nel loro percorso professionale.

Dal 2012 collabora con la Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli, dove diresse il corso di produzione e sceneggiatura videogiochi[10]. Sempre nello stesso anno fonda IV Productions, un'attività videoludica nella produzione di videogiochi per console e smartphone. Citandone alcuni, Albedo: Eyes from Outer Space per PlayStation 4 e Xbox One, Occultus: Mediterranean Cabal e Riot: Civil Unrest per PC.[18]

Nel 2016 pubblica la sua biografia intitolata Vita di Videogiochi – Memorie a 8 bit,[19] libro di 256 pagine (il valore massimo che si può ottenere con 8 bit).

Era Simulmondo (1987-1993)

[modifica | modifica wikitesto]

Generalmente Venturi ha partecipato allo sviluppo, o effettuato tutto lo sviluppo nel caso dei primi titoli, solo della versione per Commodore 64, dove presente.

Era Colors Arti Multimediali (1994-1999)

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Colors Arti Multimediali § Videogiochi.

Colors Arti Multimediali sviluppò una cinquantina di giochi per PC, nei quali Venturi aveva generalmente il ruolo di ideatore e direttore di produzione.

Era KoalaGames - TiconBlu (2003-?)[9]

[modifica | modifica wikitesto]
  • Drive
  • Paesaggi di prevenzione
  • salute
  • Ambiente
  • Simulambiente
  • Le avventure delle tre scimmie
  • Inventastorie
  • Bici
  • BO3D
  • A piedi
  • Inventagiochi
  • Citizen
  • Metropolis
  • Ecostorie
  • Storie in strada
  • Sulla strada
  • Jo Pedone
  • GuidaTu Moto
  • The Invisible Hand (sul commercio equo e solidale)[10]

Era IV Productions (dal 2012)[18]

[modifica | modifica wikitesto]
  • Nicolas Eymerich, Inquisitore: La Peste (2012)
  • Albedo: Eyes from Outer Space (2014)
  • Black Viper: Sophia's Fate (2014)
  • Nicolas Eymerich, Inquisitore: Il villaggio (2015)
  • Cast of the Seven Godsends – REDUX (2015)
  • Ping Pong VR (2016)
  • Occultus: Mediterranean Cabal (2016)
  • Ekranoplan: Soviet Monsters (2016)
  • Feudalism (2016)
  • Progetto Ustica (2016)
  • Nostradamus - The Four Horsemen of the Apocalypse (2018)
  • Pride Run (2019)
  • VR Ping Pong Pro (2019)
  • The Demon - Nicolas Eymerich Inquisitor Audiogame (2020)
  • Kring (2024)
  • Facciamo un videogioco (GradoZero, 2009)
  • Vita di videogiochi – Memorie a 8 bit (autopubblicato, 2016)
  1. ^ a b c Retrogame Magazine 2.
  2. ^ Simulmondo, i pionieri del videogioco italiano, su dailygreen.it (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2016).
  3. ^ Intervista: Ivan Venturi, su adventuresplanet.it.
  4. ^ Intervista a Ivan Venturi, su ready64.org.
  5. ^ Una volta eravamo giganti: La storia di Simulmondo – La prima software house italiana – Parte I, su genesistemple.com.
  6. ^ Database Giochi Commodore 64, su ready64.org.
  7. ^ I videogiochi di COLORS – Arti multimediali/1, su koalagames.it. URL consultato il 21 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2020).
  8. ^ a b (EN) Koala Games s.r.l. - Who we are, su koalagames.it. URL consultato il 21 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2016).
  9. ^ a b Koala Games - Prodotti, su koalagames.it. URL consultato il 21 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
  10. ^ a b c d The Games Machine 286.
  11. ^ TiconBlu srl, su ticonblu.it. URL consultato il 21 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2013).
  12. ^ Quattro chiacchiere con Ivan Venturi (TIconBlu), su ilvideogioco.com.
  13. ^ Ad Handimatica il primo videogioco per non vedenti, su corriere.it.
  14. ^ Made in Italy: Intervista a Ivan Venturi, il papà videoludico di Eymerich [TIconBLU], su insidethegame.it. URL consultato il 21 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2014).
  15. ^ Svilupparty 2013: videointervista a Ivan Venturi, su indievault.it (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2016).
  16. ^ Intervista a Ivan Venturi, CEO di TiconBlu e promotore dello Svilupparty, su aesvi.it. URL consultato il 17 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2016).
  17. ^ Svilupparty 2016 - Presentazioni, su youtube.com.
  18. ^ a b (EN) About IV PRODUCTIONS and its games, su ivproductions.it.
  19. ^ Ivan Venturi, La nostra Intervista – “Meid” in Italy, su cyberludus.com.
  20. ^ Tombola (JPG), in Commodore Gazette, anno 3, n. 1, Milano, IHT, gennaio 1988, p. 24, OCLC 955306596.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]