Fronte Popolare (Tunisia)

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Fronte Popolare
in arabo الجبهة الشعبية?
(FR) Front populaire
PortavoceHamma Hammami[1]
StatoBandiera della Tunisia Tunisia
SedeTunisi
Fondazione7 ottobre 2012
IdeologiaSocialismo
Secolarismo
Marxismo-leninismo (minoranza)
Panarabismo (minoranza)
Ba'athismo (minoranza)[2]
CollocazioneSinistra
Seggi Parlamentari
1 / 217
(2019)
Sito webfront-populaire.org

Il Fronte Popolare (abbreviazione di Fronte Popolare per la Realizzazione degli Obiettivi della Rivoluzione) è un'alleanza elettorale tunisina di sinistra composta da partiti politici e indipendenti.

La coalizione è stata fondata nell'ottobre del 2012 da dodici partiti di sinistra, tra i quali il Partito dei Lavoratori, il Movimento dei Patrioti Democratici (poi Partito Unificato dei Patrioti Democratici), Tunisia Verde, il Movimento dei Democratici Socialisti (che in seguito se ne distaccherà), il Movimento Baʿth Tunisino e il Partito dell'Avanguardia Democratica Araba (due diversi partiti vicini al Partito Baʿth iracheno), e altri partiti progressisti[3]. Circa 15.000 persone hanno partecipato al primo congresso della coalizione a Tunisi[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La rivoluzione tunisina del 2011 ha segnato la fine della carriera politica del presidente Ben Ali e la dissoluzione del suo Raggruppamento Costituzionale Democratico. Le successive elezioni politiche sono state vinte dal movimento islamista Ennahda e dai suoi alleati, il Forum Democratico del Lavoro e delle Libertà, il Partito Democratico Progressista e il Congresso per la Repubblica.

Il graffito dice: "Fronte Popolare contro la povertà".

Beji Caid Essebsi, dal 1990 al 1991 Presidente del Parlamento sotto Ben Ali, ha quindi deciso di ritornare alla politica attiva fondando un nuovo partito, Nidaa Tounes, composto per la maggior parte da cittadini laici, esponenti dell'alta borghesia, antichi aderenti al Partito Socialista Desturiano ed ex quadri del Raggruppamento Costituzionale Democratico di Ben Ali.[5] Il nuovo partito ha trovato alleati in alcuni partiti centristi e della destra laica e si è affermato come principale partito di opposizione, con il 20% dei consensi.[6]

La fondazione di Nidāʾ Tūnus ha conferito al paesaggio politico tunisino una struttura rigidamente bipolare che i partiti di sinistra hanno cercato di spezzare con la fondazione del Fronte Popolare, per farsi eredi delle rivendicazioni sociali della rivoluzione e offrire ai tunisini un'alternativa fortemente progressista all'islamismo politico e ai centristi in vista delle elezioni politiche del 2014.[7]

Assassinio di Chockri Belaid[modifica | modifica wikitesto]

Chokri Belaid, leader del Partito Unificato dei Patrioti Democratici e coordinatore del Fronte Popolare, è stato assassinato da uno sconosciuto il 6 febbraio 2013. Circa 1.400.000 persone hanno preso parte al suo funerale,[8] mentre alcuni manifestanti si sono scontrati con la polizia e i sostenitori di Ennahda che stavano partecipando a una manifestazione separata.[2][9] Il movimento Ennahda al potere ha negato ogni coinvolgimento nell'omicidio.[2] Il Fronte Popolare, insieme al Partito Repubblicano e a Nidaa Tounes, ha annunciato in seguito il ritiro dall'Assemblea Nazionale e l'organizzazione di uno sciopero generale.[9][10][11]

Assassinio di Mohamed Brahmi[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 aprile 2013 Mohamed Brahmi, segretario generale del gruppo di opposizione Movimento del Popolo (Echaab, ossia al-Shaʿb, "Il popolo"), ha annunciato la decisione del suo movimento di unirsi al Fronte Popolare.[12] Il 25 luglio dello stesso anno Brahmi è stato assassinato. Numerose proteste sono scoppiate nelle strade in seguito all'omicidio.

Omicidio di Mohamed Belmufti[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 luglio 2013, durante una manifestazione a Gafsa in ricordo di Brahmi, Mohamed Belmufti, militante del Fronte Popolare ed ex capolista del partito liberale Afaq Tunus (Afek Tounes), viene colpito alla testa da un lacrimogeno e muore.

Al Moutawasset (al-Mutawassiṭ[13]), un canale televisivo vicino a Ennahda,[14] deforma l'accaduto sostenendo che Belmuft fosse membro della Lega di Protezione della Rivoluzione, milizia islamista favorevole al regime[15] e che fosse stato ucciso dall'opposizione.[16]

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2014 il Fronte Popolare ottiene 15 seggi all'Assemblea Nazionale.

Partiti membri (2014)[modifica | modifica wikitesto]

Partito Leader Ideologia Seggi
Partito dei Lavoratori Hamma Hammami Marxismo-leninismo/Hoxhaismo
3 / 217
Partito Unificato dei Patrioti Democratici Zied Lakhdhar Marxismo panarabo
1 / 217
Democratici Patriottici (Watad) Jamel Lazhar Marxismo-leninismo
Lega di Sinistra dei Lavoratori Jalel Ben Brik Zoghlami Trotskismo
Partito Popolare per la Libertà e il Progresso (PPLP) Jalloul Azzouna Socialismo
Fronte Popolare Unionista Amor Mejri Marxismo panarabo
Corrente del Popolo Zouhair Hamdi Nasserismo
Movimento Tunisino Ba'ath Othmen Bel Haj Amor Ba'athismo
Partito dell'Avanguardia Democratica Araba Kheireddine Souabni Ba'athismo
Il Polo (al Qotb) Riadh Ben Fadhel

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Popular Front Opposition Quits Tunisian Assembly After Chokri Belaid's Murder, in Huffington Post, 6 febbraio 2013.
  2. ^ a b c Tunisian PM fails to form technocratic government, Mmegi, 20 febbraio 2013. URL consultato il 27 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2013).
  3. ^ Tunisia: A new stage in left regroupment
  4. ^ Popular Front is Born Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive.
  5. ^ (FR) Synda Tajine, « Béji Caïd Essebsi : pourquoi fait-il aussi peur ? », Business News, 19 giugno 2012.
  6. ^ (FR) Seif Soudani, « Tunisie. Sondage 3C : le duel Ennahdha - Nidaa Tounes se précise », Le Courrier de l'Atlas, 24 septembre 2012 Archiviato il 14 ottobre 2013 in Internet Archive.
  7. ^ (FR) Tunisie - Le Front Populaire veut briser la bipolarité entre Ennahdha et Nidaa Tounes Archiviato il 25 luglio 2013 in Internet Archive., Espace Manager, 7 ottobre 2012.
  8. ^ Tunisie: Plus d'un million de Tunisiens aux obsèques de Chokri Belaïd
  9. ^ a b Tunisia pledges new govt after opposition leader's killing, Daily Star, 7 febbraio 2013. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2018).
  10. ^ Tunisian opposition groups call a strike, pull out of national assembly, in Al Arabiya, 6 febbraio 2013. URL consultato il 21 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2013).
  11. ^ Yasmine Ryan, Features Tunisian politicians struggle to deliver, in Al Jazeera, 23 ottobre 2012.
  12. ^ "Tunisia: 'Echaab' Movement Joins Popular Front"
  13. ^ Il riferimento è al mar Mediterraneo, che in Lingua araba è chiamato al-Baḥr al-Mutawassiṭ, ossia "Mare di mezzo".
  14. ^ (FR) « Tunisie. Bientôt Al Moutawasset, une nouvelle chaîne pro-Ennahdha », Kapitalis, 12 novembre 2012
  15. ^ (FR) Alexia Eychenne, « Tunisie : qui se cache derrière les ligues de protection de la révolution ? », L'Express, 7 febbraio 2013
  16. ^ (FR) « Tunisie : Un militant du Front populaire tué par une bombe lacrymogène à Gafsa », Kapitalis, 27 luglio 2013

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]