Ficus sycomorus

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Sicomoro
Ficus sycomorus
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi I
Ordine Rosales
Famiglia Moraceae
Tribù Ficeae
Genere Ficus
Specie F. sycomorus
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Hamamelidae
Ordine Urticales
Famiglia Moraceae
Genere Ficus
Specie F. sycomorus
Nomenclatura binomiale
Ficus sycomorus
L., 1753
Nomi comuni

Sicomoro

Areale

Il sicomoro (Ficus sycomorus L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia delle Moracee, diffusa in Africa e Medio Oriente[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il sicomoro cresce fino ad un'altezza di 20 metri, e raggiunge i 6 metri di larghezza, con una chioma ampia e tondeggiante.[senza fonte]

Corteccia[modifica | modifica wikitesto]

La corteccia va dal verde-giallo all'arancione.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie hanno forma ovale con apice rotondo. Raggiungono i 14 cm di lunghezza per 10 cm di larghezza, e sono disposte a spirale intorno ai rami.

Fiori e Frutti[modifica | modifica wikitesto]


Quello che comunemente viene ritenuto il frutto è in realtà una grossa infiorescenza carnosa piriforme (siconio), all'interno della quale sono racchiusi i fiori unisessuali, piccolissimi; una piccola apertura apicale, detta ostiolo, consente l'entrata degli imenotteri pronubi; i veri frutti, che si sviluppano all'interno dell'infiorescenza, sono dei piccoli acheni.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Le diverse specie di Ficus hanno in genere un rapporto strettamente specie-specifico con i loro impollinatori, che sono tutti imenotteri della famiglia Agaonidae. Il sicomoro rappresenta una eccezione in quanto può essere impollinato da due differenti agaonidi, Ceratosolen arabicus e Ceratosolen galili, che condivide con un'altra specie africana, Ficus mucuso[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La pianta cresce spontanea nel sud della penisola Arabica e in alcune regioni dell'Africa, dal Senegal al Sudafrica, nonché in ristrette aree del Madagascar. È inoltre coltivata da epoche remote in Medio Oriente (Egitto Israele, Palestina e Siria).

Il sicomoro nella storia dell'essere umano[modifica | modifica wikitesto]

Il sicomoro che a Gerico ricorda l'incontro tra Gesù e Zaccheo.

Nella mitologia egizia il sicomoro era albero consacrato alla dea Hathor, detta anche la "Signora del sicomoro”. Era considerato simbolo di immortalità e il suo legno era usato per la fabbricazione dei sarcofagi.

Nel Libro di Amos, redatto ai tempi del Regno di Giuda attorno al 775-750 a.C., il profeta omonimo asserisce di essere stato, prima di dedicarsi alla missione profetica, "un pastore e pungitore di fichi di sicomoro"[3]; il che testimonia che in quell'epoca l'albero era già presente in Israele e utilizzato dall'uomo.

Nel Vangelo secondo Luca (19,1-10[4]), è nominato un sicomoro nella città di Gerico.
Un abitante di Gerico, un certo Zaccheo, essendo basso di statura, per vedere Gesù sale su un sicomoro.

Alcune tradizioni lo ritenevano l'albero presso il quale si impiccò Giuda Iscariota nei racconti dei Vangeli, dandogli quindi una connotazione negativa, in contraddizione con il suo significato di vita; tuttavia, i rami del sicomoro appaiono robusti ma in realtà sono fragili, spezzandosi facilmente. Si diffusero quindi maggiormente tradizioni per le quali l'albero di Giuda era invece un Siliquastro.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

I frutti sono raccolti per uso alimentare e nella cosmesi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ficus sycomorus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 5/6/2022.
  2. ^ (EN) Wiebes, J.T, Fig Wasp from Israel Ficus sycomorus and related East African species (Hymenoptera, Chalcidoidea: Agaonidae), in Entomol. Ber., vol. 24, 1964, pp. 187-191.
  3. ^ Amos Amos 7,12-15, su laparola.net.
  4. ^ Lc 19,1-10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

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