Fabbriceria
Una fabbriceria è un ente che provvede alla conservazione e al mantenimento dei beni dei luoghi sacri, come le chiese. Il termine fabbriceria deriva dal latino fabrica col significato di luogo di lavoro ("fabbrica").
Le fabbricerie sono organizzate in modo diverso a seconda che si occupino di edifici più o meno importanti dal punto di vista religioso.
Secondo la normativa italiana, se si tratta di una chiesa cattedrale o di un edificio dichiarato di particolare interesse storico la fabbriceria è formata da sette membri, di cui due nominati dal Vescovo territorialmente competente e cinque dal Ministero dell'Interno sentito il Vescovo.
Negli altri casi la fabbriceria è composta da cinque membri fra cui il parroco o rettore del tempio/chiesa e da quattro membri nominati dal prefetto competente territorialmente sentito il Vescovo.
Origine dell'istituto
[modifica | modifica wikitesto]Secondo un'antica tradizione dei giuscanonisti fin dal V secolo i papi Simplicio e Gelasio avrebbero disposto l'amministrazione vescovile di tutte le rendite e la loro suddivisione in quattro parti:
- prima parte, la quarta episcopi per il mantenimento del vescovo e della sua «famiglia»
- seconda parte, la quarta cleri per il mantenimento del clero secolare
- terza parte, la quarta pauperum per le necessità de poveri di Cristo
- quarta parte, la quarta fabricæ sia i sacra tecta (cioè i costi di manutenzione degli edifici sacri), sia i luminaria ecclesiæ, cioè le spese per i ceri e le altre relative al culto.[1]
Appunto dalla quarta fabricæ sarebbe nata la fabbriceria.
Altre denominazioni
[modifica | modifica wikitesto]Fabbricerie o fabbriche nell'Italia settentrionale, opere in Toscana e Umbria, cappelle a Napoli, maramme in Sicilia, eccetera, secondo l'art. 15, 2°comma della legge n. 848/1929.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Molto sovente collegata a una cattedrale, a un duomo o a un monastero veniva costituita una fabbriceria che serviva prima alla costruzione e poi al mantenimento dell'edificio sacro. Nei secoli, e ancora oggi, questi enti si impegnano a conservare il bene ecclesiastico di cui sono incaricati.
In materia, è fondamentale il d.p.r. numero 33/1987. Quest'ultimo stabilisce che:[2]
- Le fabbricerie che gestiscono chiese cattedrali edifici di culto di rilevante interesse storico o artistico sono composte da sette membri, nominati dal vescovo diocesano (2) e dal Ministro dell'interno (5), sentito il vescovo stesso; sono inoltre rette da uno statuto, approvato con decreto del Ministro dell'interno sentito il vescovo diocesano. Il consiglio in carica per un triennio;
- Le altre fabbricerie sono composte dal parroco o rettore della chiesa ed altri quattro membri nominati per un triennio dal prefetto d'accordo con il vescovo diocesano.[3]
Se ne deduce che la componente laica, in entrambi casi, prevale su quella ecclesiastica. Il presidente, eletto tra i membri della fabbriceria, svolge le seguenti attribuzioni: predispone il bilancio, esegue le delibere del consiglio ed eroga le spese, adotta i provvedimenti in caso di necessità ed urgenza, tutela i diritti relativi ai beni della Chiesa amministrati dalla fabbriceria. La stessa legge indica le funzioni della fabbriceria, le quali sono essenzialmente:[2]
- Provvedere, senza ingerenza alcuna, nei servizi di culto, alla manutenzione e al restauro della chiesa;
- Amministrare i beni destinati alle spese di ufficiatura e di culto, agli arredi e suppellettili necessarie.[3]
È prevista una presenza da parte dello Stato che si sostanzia essenzialmente nell'attribuzione al prefetto del potere di formulare osservazioni sul bilancio, sia consuntivo, sia preventivo, sentito il vescovo.[4] Nel caso in cui riscontrino irregolarità o un caso di urgente necessità, si può nominare un commissario prefettizio e disporre ispezioni; in ogni caso, bisogna dare comunicazione al Ministro dell'interno il quale, sentito il Consiglio di Stato, può sciogliere la fabbriceria e nominare un commissario straordinario. La fabbriceria non può compiere atti eccedenti l'ordinaria amministrazione senza l'autorizzazione governativa.[2][3]
Infine, la legge 222/1985 distingue i casi in cui le fabbricerie sono dotate o meno di un'autonomia personalità giuridica. In particolare:[2]
- L'art. 37 stabilisce che, quando la fabbriceria non ha un'autonoma personalità giuridica (ma costituisce un semplice organo amministrativo), essa cessa di esistere se la chiesa perde la propria personalità giuridica o se non ci sono più beni da amministrare. In tal caso, l'estinzione è accertata con decreto del Ministro dell’interno;
- L'art. 41 stabilisce che, quando la fabbriceria ha un'autonoma personalità giuridica, essa continua ad amministrare i beni di sua proprietà, anche se la chiesa perde la propria personalità giuridica.[4]
Elenco di fabbricerie
[modifica | modifica wikitesto]Secondo l'elenco fornito dal Ministero dell'Interno, Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, le fabbricerie operanti in Italia sono 25[5]:
- Opere Riunite del Duomo e della Chiesa Monumentale di S. Maria Nuova, Cortona (AR)
- Opera di Santa Croce, Firenze
- Fabbriceria della Chiesa Monumentale di S. Maria all’Impruneta, Impruneta (FI)
- Opera del Duomo di Firenze, Firenze
- Opera di S. Maria delle Grazie di Pietracupa, S.Donato al Poggio di Barberino Tavarnelle (FI)
- Opera Mediceo Laurenziana, Firenze
- Fabbriceria della Parrocchia di S. Maria Assunta di Carignano, Genova
- Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Milano
- Cappella del Tesoro di San Gennaro, Napoli
- Maramma di Monreale, Monreale (PA)
- Maramma di Palermo, Palermo
- Veneranda Arca di S. Antonio in Padova, Padova
- Fabbriceria Sagrestia della Concattedrale di Todi, Todi (PG)
- Fabbriceria della Parrocchia della Basilica Cattedrale, Volterra (PI)
- Opera della Primaziale Pisana, Pisa
- Opera del Duomo di Prato della Chiesa Cattedrale Monumentale di S. Stefano, Prato
- Fabbriceria della Basilica Cattedrale di Parma, Parma
- Fabbriceria della Chiesa Cattedrale Monumentale di S. Stefano Martire, Pavia
- Opera Laicale della Cattedrale di Chiusi, Chiusi (SI)
- Fabbriceria della Chiesa Cattedrale di Pienza, Pienza (SI)
- Opera della Metropolitana, Siena
- Opere Ecclesiastiche di Montepulciano, Montepulciano (SI)
- Opera di S. Maria della Stella, Orvieto (TR)
- Fabbriceria del Duomo di Venzone, Venzone (UD)
- Procuratoria di S. Marco, Venezia
Inoltre:
- Opera delle Chiese Cattedrali e Monumentali di Arezzo
- Fabbrica di San Pietro della Basilica di San Pietro in Vaticano
- Fondazione di Santa Maria delle Armi di Cerchiara di Calabria (Cosenza)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il testo più autorevole era quello del Moroni.
- ^ a b c d Mario Tedeschi, Manuale di diritto ecclesiastico, 5ª ed., Giappichelli, 2010, pp. 129 e ss., ISBN 978-88-34-89832-1.
- ^ a b c Paolo Moneta, Il codice di diritto ecclesiastico, 2ª ed., La Tribuna, 2000, pp. 21-22, ISBN 978-88-82-94115-4.
- ^ a b Roberta Maria Barbagallo e Mariantonietta Pino, Diritto Ecclesiastico, Key Editore, 2020, pp. 94-96, ISBN 978-88-27-90-663-7.
- ^ Fabbricerie | Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, su www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it. URL consultato il 14 giugno 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito dell'associazione italiana delle Fabbricerie, su fabbricerieitaliane.it.
- Pagina del Sito del Ministero dell'Interno dedicato alle fabbricerie, su libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 30302 · LCCN (EN) sh85025644 · J9U (EN, HE) 987007286469705171 |
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