Erdmuthe di Dietrichstein-Nikolsburg

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Erdmuthe di Dietrichstein-Nikolsburg
Principessa consorte di Liechtenstein
Stemma
Stemma
In carica5 aprile 1684
16 giugno 1712
PredecessoreGiovanna Beatrice di Dietrichstein-Nikolsburg
SuccessoreEleonora Barbara di Thun-Hohenstein
Nome completotedesco: Erdmuthe Marie Theresia
italiano: Erdmuthe Maria Teresa
TrattamentoSua Altezza Serenissima
NascitaVienna, 17 aprile 1662
MorteVienna, 15 marzo 1737
Luogo di sepolturaChiesa della Natività della Vergine Maria, Vranov
DinastiaDietrichstein-Nikolsburg per nascita
Von Liechtenstein per matrimonio
PadreFerdinando Giuseppe, III principe di Dietrichstein
MadreMaria Elisabetta di Eggenberg
Consorte diGiovanni Adamo Andrea del Liechtenstein
FigliMaria Elisabetta
Carlo Giuseppe
Maria Antonia
Francesco Domenico
Maria Gabriella
Maria Teresa
Maria Domenica
ReligioneCattolicesimo

Erdmuthe di Dietrichstein-Nikolsburg, nome completo in tedesco Erdmuthe Marie Theresia, soprannominata Edmunda (Vienna, 17 aprile 1662Vienna, 15 marzo 1737), fu la terza principessa consorte del Liechtenstein dal 1684 al 1712, in quanto moglie del principe Giovanni Adamo Andrea. In età giovanile fu una dama di compagnia dell'imperatrice Eleonora del Palatinato-Neuburg.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del casato di Dietrichstein-Nikolsburg

Edmunda di Dietrichstein-Nikolsburg nacque il 17 aprile 1662 a Vienna, figlia secondogenita del principe Ferdinando Giuseppe, III principe di Dietrichstein (1636-1698) e della principessa Maria Elisabetta von Eggenberg (1640-1715). Fu la sorella minore di Leopoldo, IV principe di Dietrichstein (1660-1708) e tra i suoi fratelli minori ebbe il principe Gualtiero Francesco Saverio (1664-1738).

I suoi nonni paterni furono Massimiliano, II principe di Dietrichstein (1596-1655), e Anna Maria del Liechtenstein (1597-1640), figlia di Carlo I (1569-1627) e di Anna Maria Šemberová von Boskovic und Černá Hora (1575-1625). I suoi nonni materni furono il principe Giovanni Antonio I di Eggenberg (1610-1649) e Anna Maria von Brandenburg-Bayreuth (1609 -1680).

Alla corte imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Eleonora del Palatinato-Neuburg in un ritratto d'epoca

La principessa Edmunda fu una dama di compagnia dell'imperatrice del Sacro Romano Impero Eleonora del Palatinato-Neuburg, terza ed ultima moglie di Leopoldo I d'Asburgo. Iniziò il servizio da dama di compagnia all'età di 14 anni, nel 1676, ed ebbe sempre un rango più elevato rispetto alle altre dame. Ella infatti, anche dopo il matrimonio, continuò ad avere il completo accesso alla corte imperiale, a differenza di ciò che accadeva per altri tipi di dame. Aveva anche il privilegio di poter entrare nella camera da letto dell'imperatrice.

Smise di lavorare come dama di compagnia quando si sposò, come di consuetudine per le donne che svolgevano questo ruolo.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 febbraio 1681 la principessa Edmunda, quasi diciannovenne, sposò il cugino di primo grado Giovanni Adamo Andrea del Liechtenstein, figlio della zia, Giovanna Beatrice di Dietrichstein-Nikolsburg, e del principe Carlo Eusebio del Liechtenstein.

Attraverso questo matrimonio fu la terza principessa consorte del Liechtenstein, dal 15 aprile 1684 fino alla morte del marito, avvenuta il 16 giugno 1712. Fu la seconda donna del suo casato a ricoprire la carica di principessa consorte del Liechtenstein.

Vedovanza[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Sant'Anna a Puchenstuben, in Austria, fatta costruire dalla principessa Erdmuthe

Durante gli anni della vedovanza la principessa Edmunda soggiornò per la maggior parte del suo tempo a Vienna e a Judenau-Baumgarten, dove fondò un ospedale. Si dedicò in questi anni a varie attività filantropiche, per esempio si preoccupò di rifornire i rifugi per poveri di Dietersdorf, Kirchberg e Weißenburg[non chiaro], che suo marito lasciò in eredità. Sempre in questi anni, acquistò i territori di Mainburg e Tragidist e a Puchenstuben fece edificare la chiesa di Sant'Anna, dal 1727 al 1728, con oltre sessanta funzionari che lavoravano per lei.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

La principessa Erdmuthe di Dietrichstein-Nikolsburg ebbe una vita piuttosto longeva per la media dell'epoca. Morì il 15 marzo 1737 a Vienna, all'età di 74 anni. È sepolta nella cripta della famiglia del Liechtenstein a Vranov, vicino alla città di Brno.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Edmunda di Dietrichstein-Nikolsburg e Giovanni Adamo del Liechtenstein ebbero sette figli:

Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Sigismondo II di Dietrichstein-Nikolsburg Adamo di Dietrichstein  
 
Margherita Folch di Cardona e Resquensens  
Massimiliano di Dietrichstein-Nikolsburg  
Giovanna della Scala, Signora di Amerang Giovanni Garmond della Scala  
 
Elisabetta di Thun  
Ferdinando Giuseppe di Dietrichstein-Nikolsburg  
Carlo I del Liechtenstein Hartmann II de Liechtenstein, Signore di Valtice, Lednice e Steyregg  
 
Anna Maria di Ortenburg  
Anna Maria del Liechtenstein  
Anna Maria Šemberová von Boskovic und Černá Hora Giovanni Šembera de Bošković y Černá Hora  
 
Anna Krajířová di Krajku  
Erdmuthe di Dietrichstein-Nikolsburg  
Giovanni Ulrico di Eggenberg Sigfrido di Eggenberg, Signore di Erbersdorf  
 
Anna Benigna Galler di Schwanberg  
Giovanni Antonio I di Eggenberg  
Sidonia Maria di Thannhausen Corrado di Thannhausen  
 
Dorotea di Teuffenbach  
Maria Elisabetta di Eggenberg  
Cristiano di Brandenburgo-Bayreuth Giovanni Giorgio I di Brandenburgo-Bayreuth  
 
Elisabetta di Anhalt-Zerbst  
Maria Anna di Brandenburgo-Bayreuth  
Maria di Prussia Alberto Federico di Prussia  
 
Maria Eleonora di Jülich-Cléveris-Berg  
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Petra Vokáčová, Compagni di Sua Maestà, in Storie di orgogliosa umiltà: l'aristocrazia delle terre ceche in epoca barocca, Praga, 2014, pp. 288-367-964, ISBN 978-80-200-2364-3.
  • Circolo di Studi delle Dinastie Reali Europee, Il Principato del Liechtenstein, Lamorlaye.
  • Georges Martin, Storia e genealogia del casato di Liechtenstein, La Ricamarie, p. 47.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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