Ecozona

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Le ecozone sono delle macroregioni (il numero varia a seconda degli studiosi ma va generalmente da 6 a 9) in cui i biogeografi suddividono la Terra. Ciascuna di queste macroregioni presenta specificità faunistiche e floristiche dovute a fattori geografici e ambientali. Tali denominazioni si impiegano ampiamente in ecologia, botanica, zoologia e biogeografia.

Le regioni zoogeografiche e le ecozone[modifica | modifica wikitesto]

Milioni di anni fa, quando esisteva un'unica massa continentale, il movimento delle specie sulla superficie terrestre non era totalmente vincolato da alcuna specifica barriera geografica. Con la deriva dei continenti tuttavia la formazione di oceani, mari, catene montuose e deserti che tagliavano territori da costa a costa portò a un naturale isolamento di alcuni territori, e alla conseguente formazione di macroregioni con peculiari specificità ambientali, geografiche e biologiche. Tali aree sono evolute nel corso del tempo, anche in considerazione della progressiva comparsa e scomparsa di barriere naturali nel corso degli anni, che talvolta hanno portato queste aree a collegarsi, anche solo temporaneamente.[1]

Il geografo e naturalista britannico Alfred Russel Wallace[2] individuò un certo numero di "regioni zoogeografiche" separate da barriere naturali. I suoi studi sono stati poi ripresi in tempi recenti da Pielou e nel 1975 da Udvardy con un obiettivo di conservazione.[3]

Il termine ecozona è stato coniato da J. Schultz.[4]

Mappa di sei delle otto ecozone della Terra

     neartica

     paleartica

     afrotropicale

     orientale

     australasia

     neotropicale

     Zone antartica e oceanica non mostrate in figura

Il sistema di ecozone identificate da Udvardy è attualmente utilizzato internazionalmente come sistema unificato ai fini di identificazione biogeografica e di conservazione. Prevede la suddivisione in otto regioni:

Il Paleartico e il Neartico sono spesso riuniti in un grande "regno" detto Olartico. Le analogie climatiche e il collegamento fra il continente nordamericano e l'Asia, rappresentato dallo Stretto di Bering, sono infatti alla base di numerose similitudini relative sia alla flora sia alla fauna. Nel contempo, si demarca spesso una specificità, nell'ambito del Paleartico, distinguendo il Paleartico orientale dal Paleartico occidentale. Il Paleartico orientale si identifica con le regioni asiatiche ad est del Mar Caspio e dei Monti Urali (Siberia, Mongolia, Cina, Giappone, Asia centrale); il Paleartico occidentale si identifica con il Nordafrica, l'Europa, l'Asia minore e il Medio oriente. Il confine fra le due zone non è tuttavia netto.

Nell'emisfero australe si fa spesso riferimento ad una distribuzione circumantartica o periantartica o gondwanica, senza parlare tuttavia di ecozona vera e propria. Tale distribuzione comprende in genere le regioni temperate del Sudamerica (Cile, Argentina), la Nuova Zelanda, gli arcipelaghi prossimi all'Antartide, la Tasmania e il sudest dell'Australia (Victoria e Nuovo Galles del Sud). La prerogativa di questa distribuzione è che contempla un elevatissimo numero di paleoendemismi, spesso rari, risalenti alla prima fase del Mesozoico (Triassico e Giurassico), era in cui si svolse lo smembramento del Gondwana. Questa correlazione coinvolge in particolare il Cile meridionale e la Nuova Zelanda, regioni che condividono il più alto numero di paleoendemismi a livello di genere.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La storia dei mammiferi, p. 8.
  2. ^ Wallace A.R. The geographical distribution of animals; with a study of the relations of living and extinct faunas as elucidating the past changes of the Earth's surface, 2 voll., Macmillan & Co., London & New York, 1876.
  3. ^ (EN) Udvardy, Miklos D.F. , A Classification of the Biogeographical Provinces of the World. Prepared as a contribution to UNESCO's Man and the Biosphere Programme, Project No. 8. IUCN Occasional Paper No. 18. IUCN, Morges, Suisse, 1975
  4. ^ J. Schultz: Handbuch der Ökozonen. Ulmer, Stuttgart 2000. ISBN 3-8252-8200-7
  5. ^ Secondo alcuni autori il Madagascar è da considerare una zona a parte.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dinerstein, Eric; David Olson; Douglas J. Graham; et al. (1995). A Conservation Assessment of the Terrestrial Ecoregions of Latin America and the Caribbean. World Bank, Washington DC.
  • Frey, W., Lösch, R.: Lehrbuch der Geobotanik. Gustav Fischer, Stuttgart 1998. ISBN 3-437-25940-7
  • Goodall, David G. (Ed.): Ecosystems of the World. Elsevier, Amsterdam/New York/London/Tokyo 1977.
  • Grabherr, G.: Farbatlas Ökosysteme der Erde. Ulmer, Stuttgart 1997. ISBN 3-8001-3489-6
  • Holt, Ben G. et al.: An Update of Wallace's Zoogeographic Regions of the World. Science 4 January 2013 Vol. 339 no. 6115 pp. 74–78 DOI10.1126/science.1228282.
  • Remmert, Hermann: Spezielle Ökologie. Terrestrische Systeme. Springer, Berlin 1998. ISBN 3-540-58264-9
  • Richter, M.: Vegetationszonen der Erde. Klett-Perthes, Gotha 2001. ISBN 3-623-00859-1
  • Schultz, J.: Handbuch der Ökozonen. Ulmer, Stuttgart 2000. ISBN 3-8252-8200-7
  • Udvardy, M. D. F. (1975). A classification of the biogeographical provinces of the world. IUCN Occasional Paper no. 18. Morges, Switzerland: IUCN.
  • Walter, H., Breckle, S.-W.: Ökologie der Erde. 4 Bde. Gustav Fischer, Stuttgart 1991.
  • La storia dei mammiferi, vol. 1, Novara, De Agostini.

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