Diocesi di Prizren-Pristina
Diocesi di Prizren-Pristina Dioecesis Prisrensis-Priscensis Chiesa latina | |||
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Vescovo | Dodë Gjergji | ||
Presbiteri | 50, di cui 41 secolari e 9 regolari 1.180 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 10 uomini, 89 donne | ||
Abitanti | 1.862.500 | ||
Battezzati | 59.000 (3,2% del totale) | ||
Stato | Kosovo | ||
Superficie | 10.887 km² | ||
Parrocchie | 25 (4 vicariati) | ||
Erezione | 24 maggio 2000 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Madonna del Perpetuo Soccorso | ||
Concattedrale | Santa Madre Teresa | ||
Santi patroni | Santa Maria | ||
Indirizzo | Blv. Bill Clinton p.n., 10000 Prizren, Kosovo | ||
Sito web | www.kishakatolike.org | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Kosovo | |||
La diocesi di Prizren-Pristina (in latino: Dioecesis Prisrensis-Priscensis) è una sede della Chiesa cattolica in Kosovo immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nel 2021 contava 59.000 battezzati su 1.862.500 abitanti. È retta dal vescovo Dodë Gjergji.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]La diocesi comprende tutto il Kosovo.
Sede vescovile è la città di Prizren, dove si trova la cattedrale della Madonna del Perpetuo Soccorso. A Pristina sorge la concattedrale di Santa Madre Teresa, inaugurata il 5 settembre 2017.[1]
Il territorio è suddiviso in 25 parrocchie, raggruppate in 4 decanati, Prizren, Pristina, Đakovica (Gjakovë) e Pejë.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La diocesi di Prizren fu probabilmente eretta nel V secolo, anche se i riscontri documentali sono piuttosto tenui, limitandosi a menzionare un Paulus episcopus Prinatenus, che sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della provincia dell'Epiro Nuovo all'imperatore Leone in seguito all'uccisione del patriarca Proterio di Alessandria.[2] Si ipotizza che questa sede possa essere erede di Giustiniana Seconda (che prima aveva il nome di Ulpiana) che fu distrutta nelle invasioni barbariche.
Nei secoli seguenti della diocesi si perde ogni traccia, fino a quando nel 1020 non è menzionata nuovamente. In questo periodo era suffraganea di Ocrida e dopo lo scisma interruppe la piena comunione con la Chiesa d'occidente. Comunque fino al XII secolo era sicuramente attiva ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Antivari.
Dopo l'inizio del Duecento inizia un nuovo periodo di decadenza e di oscurità in seguito alla presenza dei Serbi prima e dei Turchi poi.
Nel 1618 papa Paolo V nomina un vescovo per Prizren e dal 1622 la diocesi è posta sotto la tutela della Congregazione di Propaganda Fide.
Nella seconda metà del XVII secolo era suffraganea dell'arcidiocesi di Durazzo (oggi arcidiocesi di Tirana-Durazzo). All'inizio del XVIII secolo fu nominato l'ultimo vescovo, dopo il quale di questa diocesi non si conosce più nulla.
Nel 1933 il titolo Prisrianensis fu annoverato tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica[3], fino al 2 ottobre 1969 quando, in forza della bolla Ad Ecclesiam Christi di papa Paolo VI, fu unito alla diocesi di Skopje, che mutò il proprio nome in quello di Skopje-Prizren. Contestualmente la chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso di Prizren fu eretta a concattedrale della diocesi di Skopje-Prizren.
L'amministrazione apostolica di Prizren (Administratio apostolica Prisrianensis) fu eretta il 24 maggio 2000 con la bolla Apostolicum munus di papa Giovanni Paolo II in seguito alla divisione della diocesi di Skopje-Prizren, da cui ha tratto origine anche la diocesi di Skopje.
Il 5 settembre 2018 l'amministrazione apostolica è stata elevata al rango di diocesi, con il nome attuale, in forza della bolla Demandatum Nobis di papa Francesco.
Cronotassi dei vescovi
[modifica | modifica wikitesto]Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
- Petar Katić † (12 febbraio 1618 - marzo 1622 deceduto)
- Sede vacante (1622-1651)
- Franjo Svimirović, O.F.M.Obs. † (27 febbraio 1651 - 20 marzo 1656 nominato arcivescovo di Acrida)
- Giovanni Felice Bernabei, O.F.M.Conv. † (5 novembre 1689 - 26 dicembre 1702 deceduto) (vescovo titolare)[4]
- José Antonio Jaspe Montenegro † (18 marzo 1705 - ?) (vescovo titolare)[5]
- Ivan Romanov † (6 luglio 1942 - 8 gennaio 1953 deceduto) (vescovo titolare)[6]
- Sede vacante (XVII secolo - 1969)
- Sede unita alla diocesi di Skopje (1969-2000)
- Marko Sopi † (24 maggio 2000 - 11 gennaio 2006 deceduto)
- Dodë Gjergji, dal 12 dicembre 2006
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]La diocesi nel 2021 su una popolazione di 1.862.500 persone contava 59.000 battezzati, corrispondenti al 3,2% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
2000 | 60.000 | 2.000.000 | 3,0 | 50 | 44 | 6 | 1.200 | 12 | 96 | 23 | |
2001 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 53 | 47 | 6 | 1.226 | 10 | 66 | 23 | |
2002 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 55 | 49 | 6 | 1.181 | 10 | 67 | 23 | |
2004 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 55 | 47 | 8 | 1.181 | 10 | 79 | 23 | |
2007 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 53 | 50 | 3 | 1.226 | 5 | 83 | 23 | |
2008 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 64 | 59 | 5 | 1.015 | 50 | 83 | 23 | |
2012 | 66.800 | 2.160.000 | 3,1 | 62 | 57 | 5 | 1.077 | 8 | 85 | 24 | |
2017 | 58.000 | 1.800.000 | 3,2 | 52 | 40 | 12 | 1.115 | 13 | 91 | 25 | |
2019 | 58.000 | 1.831.000 | 3,2 | 53 | 44 | 9 | 1.094 | 10 | 89 | 25 | |
2021 | 59.000 | 1.862.500 | 3,2 | 50 | 41 | 9 | 1.180 | 10 | 89 | 25 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dal Bollettino della Santa Sede.
- ^ Tuttavia, secondo l'edizione critica della Collectio Sangermanensis, che contiene le lettere del 458 indirizzate all'imperatore, il termine Prinatenus è ritenuto corrotto e interpretato come Dribastenus, ossia Drivasto. Concilium universale Chalcedonense. Volumen sextum, prosopographia et topografia, actorum calcedonensium et encycliorum indices, edidit Eduardus Schwartz, «Acta Conciliorum Oecumenicorum», II/6, Berlino-Lipsia 1938, p. 100.
- ^ Da Giga Catholic. Il titolo fu assegnato in una sola occasione, a Ivan Romanov, vicario apostolico di Sofia e Filippopoli (Catholic Hierarchy).
- ^ Documentato come vicario apostolico della Valacchia e titolare della chiesa Prisriana. Isidoro Gatti, frati minori conventuali tra giurisdizionalismo e rivoluzione: il P. Federico Lauro Barbarigo ministro generale dell'ordine (1718-1801), Centro studi antoniani, 2006, p. 86.
- ^ È documentato come vescovo ausiliare di Santiago di Compostela. Dal sito Catholic Hierarchy.
- ^ Vicario apostolico di Sofia e Filippopoli. AAS 34 (1942), p. 299.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Daniele Farlati-Giacomo Coletti, Illyricum sacrum, Tomo VIII, Venezia, 1819, pp. 203–205
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 422
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 4, p. 289; vol. 5, p. 324
- (LA) Bolla Ad Ecclesiam Christi, AAS 62 (1970), pp. 202–203
- (LA) Bolla Apostolicum munus, AAS 92 (2000), pp. 772–773
- (LA) Bolla Demandatum Nobis, AAS 110 (2018), pp. 1708-1709
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Cattedrale della Madonna del Perpetuo Soccorso
- Concattedrale di Santa Madre Teresa
- Diocesi di Pristina
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Diocesi di Prizren-Pristina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario pontificio del 2022 e precedenti, in (EN) David Cheney, Diocesi di Prizren-Pristina, su Catholic-Hierarchy.org.
- (SQ) Sito ufficiale della diocesi
- (EN) Diocesi di Prizren-Pristina, su GCatholic.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 23150746822616300189 |
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