Crispo

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Crispo
Cesare dell'Impero romano
Solido coniato da Crispo per celebrare la vittoria di suo padre Costantino I sui Goti.
ConsorteElena
DinastiaDinastia costantiniana
PadreCostantino I
MadreMinervina
Consolato318, 323, 324
Crispo
Nascita302 circa
Morte326
Cause della morteincerte
Dati militari
Paese servitoImpero romano
Forza armataEsercito romano
GradoMagister militum per Gallias
GuerreGuerra civile romana (306-324)
Guerre romano-germaniche
CampagneInvasioni barbariche del IV secolo
BattaglieBattaglia dell'Ellesponto
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Flavio Giulio Crispo (latino: Flavius Iulius Crispus[1]; 302 circa[2]326) è stato Cesare dell'Impero romano (dal 317 alla sua morte) e membro della dinastia costantiniana come figlio maggiore dell'imperatore Costantino I.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Costantino I e della sua prima moglie, Minervina, Crispo nacque nella parte orientale dell'impero, ma crebbe nella sede imperiale di Treviri, in Gallia, ed ebbe come pedagogo Lattanzio. Il 1º marzo 317, a Serdica, ricevette il titolo di Cesare insieme all'appena nato fratellastro Costantino, figlio del nuovo matrimonio del padre con Fausta, e insieme a Liciniano, figlio dell'augusto Licinio, collega del padre per l'Oriente.

Nel 318 Crispo tenne il suo primo consolato, e nel 320 gli fu affidato il comando militare in Gallia, affiancato da un prefetto: in quello stesso anno riportò le prime vittorie contro i Franchi e gli Alamanni. L'anno successivo, il 321, lo vide celebrare il matrimonio con una certa Elena,[3] che gli diede un figlio,[4] e il secondo consolato.

Crispo si dimostrò un buon comandante militare, sconfiggendo ancora una volta i Franchi e gli Alamanni nel 323, e riportando su Licinio una fondamentale vittoria navale nell'Ellesponto nel 324, anno del suo terzo consolato, che contribuì a fare di Costantino l'unico imperatore.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 326 fu fatto giustiziare dal padre a Pola, poco prima della condanna a morte di Fausta; sono ignote le ragioni delle due esecuzioni, anche se viene ampiamente accettata una relazione tra i due fatti. Alcuni storici antichi[5] sostengono che Crispo e Fausta avessero una relazione, o che Fausta avesse accusato ingiustamente Crispo di averla molestata, e che poi Costantino l'avesse punita dopo aver scoperto l'inganno. La sorte della moglie e dei figli di Crispo è ignota.[4] Crispo fu colpito da damnatio memoriae.

Affresco del soffitto del palazzo di Crispo a Treviri, raffigurante alcuni membri della famiglia di Costantino I: il volto di Crispo fu cancellato in antichità

Questa tragedia familiare ha lasciato anche una traccia archeologica: nel duomo di Treviri sono stati rinvenuti i frammenti di un soffitto a cassettoni i cui riquadri erano stati dipinti con la raffigurazione dei membri della famiglia imperiale, probabilmente eseguito in occasione delle nozze di Crispo nella parte del palazzo a lui destinato. Successivamente il volto del principe fu cancellato, forse volutamente. Poco dopo il palazzo e la sala vennero distrutti ed al suo posto, probabilmente per volontà di Elena, fu edificata una chiesa.

Secondo lo storico bizantino Zosimo, fu in seguito ai rimorsi per la morte del figlio innocente che Costantino si avvicinò ancor più al cristianesimo e finì con il farsi battezzare in punto di morte dal vescovo Eusebio di Nicomedia. Questa versione non viene però accettata dagli storici moderni. Sulla stessa linea ma con visione opposta invece l'imperatore Giuliano, nipote di Costantino, sosteneva che lo zio si fosse avvicinato al Cristianesimo perché terrorizzato dalle sue colpe e attratto dalla prospettiva di un perdono completo.

La vicenda del presunto incesto di Crispo e Fausta, che richiama il mito di Fedra e di Ippolito, ebbe un certo successo nella letteratura del XVII secolo, a partire dalla tragedia in lingua latina Crispus di Bernardino Stefonio, rappresentata al Collegio Romano nel 1597 e stampata nel 1601. Successivamente il compositore Johann David Heinichen di Dresda (1683-1729) lasciò un'opera musicale incompiuta dal titolo Flavio Crispo (1720). Lo stesso argomento è trattato nell'opera Fausta di Gaetano Donizetti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anche le forme Flavius Claudius Crispus e Flavius Valerius Crispus sono attestate.
  2. ^ L'anno di nascita di Crispo non è certo: sicuramente nacque prima del 307, quando il padre sposò Fausta
  3. ^ Elena sarebbe potuta essere figlia di Licinio o nipote dell'omonima madre di Costantino (Mary Harlow, Lena Larsson Loven, Families in the Roman and Late Antique World, Bloomsbury Publishing, 2011, p. 187).
  4. ^ a b Identità e destino del figlio di Crispo ed Elena non sono noti; è stato proposto che fosse una femmina e fosse la madre dell'imperatrice Giustina (Harlow et al., ibidem).
  5. ^ Zosimo, Historia Nea, 2.29.1-2; Giovanni Zonara, 13.2.38-41.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Console romano Successore
Ovinio Gallicano, Cesonio Basso 318 Costantino I V, Valerio Liciniano Licinio I
con Licinio V
Costantino I VI, Costantino II 321 Petronio Probiano, Amnio Anicio Giuliano II
con Costantino II II, Licinio VI, Valerio Liciniano Licinio II
Acilio Severo, Vettio Rufino 324 Sesto Anicio Fausto Paolino, Ionio Giuliano III
con Costantino II III
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