Crioprecipitato

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Il crioprecipitato è un emoderivato preparato dal plasma sanguigno.[1] Uno dei componenti più importanti è il fattore VIII, motivo per cui il crioprecipitato è talvolta chiamato fattore anti-emofiliaco crioprecipitato. In molti contesti clinici, l'uso del crioprecipitato intero è stato sostituito con l'uso di concentrati di fattori della coagulazione da esso derivati.

Per creare il crioprecipitato, il plasma fresco congelato viene scongelato a 1-6 °C, viene quindi centrifugato e il precipitato viene raccolto; il precipitato viene risospeso in una piccola quantità di plasma residuo (generalmente 10-15 mL) e viene quindi ricongelato per la conservazione. Può essere conservato temperature di a -18 °C o ancora minori, per 12 mesi dalla data di raccolta originale.[2] Dopo lo scongelamento, singole unità (o unità raggruppate con metodo sterile) possono essere conservate a 20-24 °C per un massimo di 6 ore; non può essere nuovamente congelato per la conservazione dopo essere stato scongelato, se non viene trasfuso.[2]

Il cross-match non è necessario e tutti i gruppi AB0 sono adatti per la trasfusione a tutti i pazienti.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Fung, Mark K., Grossman, Brenda J. e Hillyer, Christopher D., Technical manual, 18th ed, American Association of Blood Banks, 2014, ISBN 1-56395-888-0, OCLC 881812415. URL consultato il 3 maggio 2020.
  2. ^ a b American Association of Blood Banks. Standards Program Committee., Standards for blood banks and transfusion services., 31st edition, ISBN 1-56395-958-5, OCLC 1022963387. URL consultato il 3 maggio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]