Corno Bianco (Alpi Pennine)

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Corno Bianco
Il Corno Bianco dalla Bocchetta delle Pisse
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Vercelli
Altezza3 320 m s.l.m.
Prominenza470 m
Isolamento7,75 km
CatenaAlpi
Coordinate45°49′21.19″N 7°52′43.24″E / 45.822552°N 7.878678°E45.822552; 7.878678
Data prima ascensione1831
Autore/i prima ascensionecapitano Albert
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Corno Bianco
Corno Bianco
Mappa di localizzazione: Alpi
Corno Bianco (Alpi Pennine)
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Pennine
SottosezioneAlpi del Monte Rosa
SupergruppoContrafforti valsesiani del Monte Rosa
GruppoCostiera del Corno Bianco
CodiceI/B-9.III-C.6

Il Corno Bianco (Weisshorn in tedesco, Tête Blanche in francese; Olterhoure in walser) è una montagna delle Alpi Pennine alta 3.320 m[1], situata in Piemonte[2] tra le valli d'Otro e di Vogna, valli laterali dell'alta Valsesia, a breve distanza dalla valdostana valle del Lys.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Morfologia e posizione geografica[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una montagna dalle forme complesse, la più alta sulla costiera che si origina dal Monte Rosa e che divide la valle del Lys (Valle d'Aosta) dalla Valsesia (Piemonte).

La cima principale (3320 m) è situata 530 metri a est della cresta di confine ed è perciò completamente in territorio valsesiano. Anche molte delle altre cime che compongono l'articolata orografia della montagna si trovano in territorio valsesiano: il Corno di Puio (3030 m), la Punta delle Pisse (3020 m), la Punta delle Pile (2814 m), il Cornello Tailli (2708 m). Alla linea di confine appartengono invece la Punta di Nétschò (3280 m), la Punta di Tschampono (3233 m) e la Punta dell'Uomo Storto (3014 m).

Sulla cima della montagna, evidenziato da un pilastrino metallico a sezione triangolare, è collocato il punto geodetico della rete primaria IGM denominato 029902 Corno Bianco.[3]

Ghiacciai e nevai[modifica | modifica wikitesto]

Il Corno Bianco ha anche alcuni modesti ghiacciai di circo: il più esteso è il ghiacciaio d'Otro, situato sul versante valsesiano (nord-est), che prende il nome dalla valle su cui affaccia (Val d'Otro). Altri due, in fase di forte regresso, si trovano sulle ripide pendici a nord-ovest della montagna, verso Gressoney: il ghiacciaio di Nétschò e il quasi completamente estinto ghiacciaio dei Pastori. A est nell'imbuto che scende verso i laghi Tailly in Val d'Otro rimangono i resti del piccolo nevaio di Puio.

Laghi[modifica | modifica wikitesto]

Sulle pendici del Corno Bianco si trovano alcuni piccoli bacini lacustri alpini. I laghi Tailly, in Val d'Otro; i laghi Bianco, Nero e Verde, in Val Vogna; i laghetti di Nétschò, nella Valle del Lys.

Ascensioni[modifica | modifica wikitesto]

La montagna è rocciosa su tutti i versanti; quello rivolto a nord, in particolare, precipita con una ripida parete alta 600 metri e larga quasi 1000 metri, incombente sui pascoli di Otro.

La prima salita della montagna sembra spettare al Capitano Albert nel 1831[4], anche se non è chiaro quale via abbia seguito. La prima ascensione per la parete nord compiuta il 29 agosto 1931 è invece opera di Herron, Pietrasanta e la guida alpina Giuseppe Chiara (via Chiara)[5]. Sempre sulla parete Nord, ma lungo un itinerario molto più difficile, la via aperta tra il 28 e 29 luglio del 1941 da Momo, Pivano e Pofi lungo il Pilastro Nord.

Nel 1962, Bertone e Saettone aprirono la diretta della parete nord, con difficoltà di V+; Silvio Mondinelli e Roldano Sperandio ne hanno poi effettuato il 7 febbraio 1982 la prima invernale[6]. La via normale è un itinerario di tipo alpinistico, con grado di difficoltà valutato in F. Il percorso può essere effettuato in due giorni appoggiandosi al rifugio Carestia.[7]

Altre vie di livello alpinistico si sviluppano:

Rifugi e bivacchi[modifica | modifica wikitesto]

Giro del Corno Bianco[modifica | modifica wikitesto]

Esiste un tracciato, l'Alta Via Tullio Vidoni, normalmente percorribile in tre tappe, che costituisce un percorso escursionistico ad anello intorno al Corno Bianco.[8]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA.VV., Piemonte (non compresa Torino), collana Guida d'Italia, Touring club italiano, 1976, p. 593. URL consultato il 13 settembre 2022.
  2. ^ (EN) Corno Bianco, Italy, su peakbagger.com. URL consultato il 14 settembre 2022.
  3. ^ 029902 Corno Bianco, scheda informativa dell'IGM on line su [1][collegamento interrotto] (consultato nel marzo 2011)
  4. ^ (DE) William Martin Conway e August Lorria, Die Penninischen Alpen ein Führer für Bergsteiger durch das Gebiet der Penninischen Alpen zwischen Simplon und Grossen St. Bernhard, Orell Füssli, 1891, p. 190. URL consultato il 14 settembre 2022.
  5. ^ AA.VV., Annuario, Club alpino accademico italiano, p. 214. URL consultato il 14 settembre 2022.
  6. ^ Redazione, Silvio Mondinelli, il principe degli Ottomila, Mountlive - Il giornale della montagna, 24 giugno 2022. URL consultato il 14 settembre 2022.
  7. ^ Corno Bianco via normale, su vienormali.it, 16 ottobre 2009. URL consultato l'11 agosto 2012.
  8. ^ AVTV - Alta Via Tullio Vidoni, su caivarallo.it, CAI Varallo Sesia - Area SENTIERI. URL consultato il 13 settembre 2022.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]