Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale

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Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
IndirizzoVia del Quirinale, 30, 00187 Roma RM
Coordinate41°54′02″N 12°29′22″E / 41.900556°N 12.489444°E41.900556; 12.489444
Religionecattolica di rito romano
TitolareSant'Andrea apostolo

San Francesco Saverio

OrdineGesuiti
DiocesiRoma

Vicariato di Roma

Consacrazione1678 dal cardinale Alderano Cybo
Fondatorecardinale Camillo Francesco Maria Pamphili
ArchitettoGian Lorenzo Bernini
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1658
Completamento1670
Sito websantandrea.gesuiti.it/

La chiesa di Sant'Andrea al Quirinale è un luogo di culto cattolico di Roma, situato nel rione Monti, prospiciente la facciata della Manica Lunga del palazzo del Quirinale.

È talvolta indicata dalle fonti come Sant'Andrea al Noviziato[1] in quanto fu edificata come cappella per il Palazzo del Noviziato della Compagnia di Gesù.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Situata di fronte alla manica lunga del Palazzo del Quirinale, la piccola chiesa fu costruita tra il 1658 e il 1670 su progetto di Gian Lorenzo Bernini, grazie alla commissione del papa Alessandro VII e del cardinale Camillo Pamphili, nipote di papa Innocenzo X.

Essa venne eretta in corrispondenza di un'analoga chiesa, sempre intitolata a Sant'Andrea a Montecavallo, già chiesa del noviziato dei Gesuiti nel corso della seconda metà del Cinquecento, che era stata edificata su indicazione del Preposito generale Francesco Borgia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La facciata si apre su un piccolo sagrato dilatato da due ali concave, che ampliano illusionisticamente lo spazio sul modello del colonnato della basilica di San Pietro in Vaticano, anch'esso del Bernini. Completano la facciata una gradinata semicircolare ed un portico monumentale, con lo stemma dei Pamphili (realizzato da allievi) retto da colonne ioniche, che copre la finestra della facciata.

La pianta, centralizzata, è ellittica[3], con l'asse maggiore trasversale; le minuscole dimensioni sono così dilatate in un ampio respiro. Chiese di pianta ellittica verranno poi realizzate anche altrove, ad esempio a Forlì, a Lecce o a Palermo. Il che segna il diffondersi dell'idea di Keplero della forma ellittica delle orbite dei pianeti.

Le due absidi laterali non sono occupate da cappelle ma da elementi di sostegno, così da spingere lo sguardo direttamente sull'altare maggiore, costituito da una cappella in cui la pala d'altare è illuminata da una fonte di luce nascosta, secondo un espediente mutuato dalla scenografia teatrale che Gian Lorenzo Bernini aveva già utilizzato altre volte, ad esempio nella cappella Cornaro a Santa Maria della Vittoria. Le due ali del sagrato nel progetto di Bernini si protendevano maggiormente verso il palazzo del Quirinale, dando quell'effetto barocco, già sperimentato con il colonnato di piazza San Pietro, dell'abbraccio di santa madre Chiesa alla cristianità.

Il successivo ampliamento della strada ha comportato la riduzione di tali ali, che oggi appaiono arretrate rispetto alla scalinata, facendo perdere così al progetto l'originaria funzione. La piccola cupola è decorata da cassettoni dorati e le pareti sono ricoperte da preziosi marmi mischi. Oltre alla pala dell'altare maggiore, un Martirio di Sant'Andrea di Guillaume Courtois, si segnalano tre tele di Baciccio. Nella cappella a destra dell'altar maggiore vi sono tre dipinti di Giacinto Brandi: il Compianto sul Cristo morto (1675-76), che è la pala d'altare, La salita al Calvario (a sinistra) e La flagellazione di Cristo a destra. Nelle stanze annesse alla chiesa, attigue all'attuale comunità dei padri gesuiti, si trova la statua di Pierre Legros che ritrae San Stanislao Kostka morente.

Poco distante, sempre sulla via del Quirinale, è possibile ammirare uno dei capolavori del rivale di Bernini, la piccola chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane di Francesco Borromini, avendo la possibilità di mettere così a confronto la diversa soluzione di un analogo tema da parte di due geni tanto diversi del barocco italiano.

All'interno della chiesa è inumato il re di Sardegna Carlo Emanuele IV.

Nella piccola cantoria alla destra dell'ingresso principale, si trova l'organo a canne Mascioni Opus 515 costruito per la chiesa nel 1938[4]. Lo strumento ha due tastiere da 58 tasti ciascuna e pedaliera da 30, è a trasmissione elettrica e dispone di 14 registri.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rodolfo Lanciani, Pagan and Christian Rome, p. 83.
  2. ^ Il primo noviziato, su Sant'Andrea al Quirinale. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  3. ^ Julia Smyth-Pinney, The geometries of S. Andrea al Quirinale, in "The Journal of the Society of Architectural Historian", vol. 48 n° 1 - marzo 1989, pagg. 53-65.
  4. ^ G. Fronzuto, Organi di Roma. Guida pratica orientativa agli organi storici e moderni, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2007, pp. 22-23, ISBN 978-88-222-5674-4.

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