Chiara Samugheo

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Chiara Samugheo (Bari, 25 marzo 1935) è una fotografa italiana.

Biografia

Nasce a Bari come Chiara Paparella. Ancora molto giovane, vuole comporre musica. Contrariamente ai desideri dei genitori, che l'avrebbero voluta maestra di scuola, la Samugheo parte per Milano nel 1953. Qui inizia a frequentare l'ambiente intellettuale di Enzo Biagi, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini e Giorgio Strehler, che le propone di frequentare corsi di recitazione e mimo[1]. In questo periodo conosce Pasquale Prunas, fondatore della rivista culturale Sud e suo compagno di vita, che le suggerisce di trasformare il suo cognome assumendo quello della località sarda di Samugheo[2], e la coinvolge nella redazione di una nuova rivista, Le Ore, che si occupava di fotogiornalismo internazionale, sullo stile di Paris Match.

Dapprima tenta la professione di giornalista di cronaca nera, ma, dopo l'incontro con Federico Patellani, uno dei fotografi più importanti di quegli anni, decide di iniziare a lavorare per lui. I suoi primi lavori sono di reportage su fenomeni magico - religiosi dell'Italia del Sud, come i tarantati, e di denuncia sociale ritraendo le baraccopoli napoletane e le zingare in carcere.

In seguito realizza servizi fotografici per i maggiori periodici internazionali, le copertine per importanti riviste, pubblica diversi libri e fotografa, a partire dalla fine degli anni '50, le maggiori star internazionali (tra cui Liz Taylor, Shirley MacLaine, Monica Vitti, Sophia Loren, Claudia Cardinale e Gina Lollobrigida)[3][4]. Il periodo della "dolce vita" decreta il successo di un nuovo tipo di fotogiornalismo e di riviste, dove lo star-system rappresenta il motore del progresso. Copertine e servizi devono documentare la figura della "diva", della donna cinematografica, come oggetto del desiderio. Le foto di Chiara Samugheo prendono le mosse da questo contesto, ma intendono restituire al corpo-oggetto delle dive una femminilità e una personalità reali, qualcosa di intimo, in contrapposizione all'ambiente effimero costruito intorno ai loro corpi, contribuendo così ad alimentare la mitologia del cinema italiano.

Al suo attivo, conta più di 165.000 scatti. L'imponente archivio delle foto di Chiara Samugheo è conservato presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell'Università di Parma.[5][6].

La fama della Samugheo cresce: lavora a Hollywood, in Spagna, in Russia, in Giappone; è ospite dello Scià di Persia[senza fonte], del produttore hollywoodiano Joe Pasternak.

Dopo aver vissuto a Roma per diversi anni, si trasferisce a Nizza, dove attualmente cura il suo atelier in Rue Droite, la strada degli artisti. È cittadina onoraria della Francia e il 2 giugno 2003 è stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.

Mostre

Premi e riconoscimenti

  • Oscar dei due mondi
  • Premio Minerva
  • Premio internazionale Venere d'argento
  • Premio della Ferrania
  • Premio fotocine club di Mantova
  • Premio stampa di Sanremo
  • Premio Internazionale della cultura di Piazza Navona
  • Premio concorso giornalistico internazionale
  • Premio Internazionale della danza a Bento
  • Medaglia d'Oro di Cinecittà

Libri fotografici

  • Costumi di Sardegna
  • Sardegna nel Sinis
  • La stoffa azzurra
  • Stelle di carta
  • O dolce mio
  • Lucca e la Lucchesia
  • Vanità sarda
  • Vicenza e Palladio
  • Sardegna, quasi un continente
  • I Nebrodi
  • Bacco in Sardegna
  • Natura magica della Sardegna
  • Le corti del verde
  • Al cinema con le stelle
  • Il reale e l'effimero
  • Cento dive
  • Cento anni di cinema
  • Carnaval de Rio

Voci correlate

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ [1] Report attività 2013 del Murats, Museo dell'Arte Tessile Samughèo (pag. 40)
  2. ^ [2] Presentazione della mostra "La mia Sardegna" - 2013 - presso il Murats
  3. ^ [3] Chiara Samugheo, la fotografa delle dive, in mostra a Bologna - Articolo di Serena Viola per Il fatto quotidiano del 30 gennaio 2013
  4. ^ Copia archiviata, su chiarasamugheo.com. URL consultato il 31 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015). Portfolio dal sito ufficiale
  5. ^ [4] Notizia del 20 aprile 2015 dal sito dell'Università degli studi di Parma, Dipartimento di Lettere Arti Storia e Società.
  6. ^ [5] Post del CSAC su Facebook.
Controllo di autoritàVIAF (EN92532313 · ISNI (EN0000 0000 8455 5687 · SBN CFIV015948 · LCCN (ENn84174811 · GND (DE12301493X