Cesare Fregoso

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Cesare Fregoso (Campofregoso) (Roma, 1500 circa – Pavia, 3 luglio 1541) è stato un condottiero, letterato e diplomatico italiano[1]. Fu il luogotenente in Italia di Francesco I di Francia e il capostipite del ramo nobiliare dei Fregoso di Padova.

Cesare Fregoso
NascitaRoma, 1500
MortePavia, 1541
Cause della morteassassinato
Luogo di sepolturaCastel Goffredo
Dati militari
Paese servito
Armacavalleria
Anni di servizio1515-1541
GradoComandante dell'esercito veneziano (1526)
Battaglie
Comandante dicavalleria leggera francese (1537)
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Biografia

Stemma dei Fregoso

Figlio primogenito di Giano Fregoso[2], doge di Genova e di Aldobella Leca di Corsica (†1482), fu uomo d'armi, esperto di architettura militare e letterato [3].

Nel 1513 combatté a fianco di Ottaviano Fregoso, doge di Genova, per la riconquista della città nelle mani degli Adorno. Nel novembre 1526 con Camillo Orsini al servizio dei veneziani contrastò a Salò i Lanzichenecchi comandati da Georg von Frundsberg.

Nel 1527 cacciò da Genova Antoniotto Adorno, eletto doge il 2 giugno 1522, che si ritirò nel suo castello a Silvano d'Orba e nell'ottobre dello stesso anno partecipò all'assedio di Pavia, saccheggiata dai francesi guidati da Lautrec.

Nel settembre 1529 combatté a Carpenedolo e ne ottenne in cambio il feudo. Nell'ottobre 1529 sposò Costanza Rangoni, sorella di Guido e vedova del conte Tommaso Calcagnini di Ferrara, dalla quale ebbe quattro figli.

Amico e protettore del novelliere Matteo Bandello si trasferì con lui a Verona dal 1529 al 1536. Fece costruire a Garda sul lago un palazzo maestoso, nei pressi della porta settentrionale del paese.

Nel 1536 abbandonò la Serenissima per passare sotto la Francia: venne degradato, confiscati tutti i suoi beni e dichiarato disertore. Partecipò a diverse imprese con il cognato-condottiere Guido Rangoni. Nell'agosto dello stesso anno con il fratello Ercole (i Fregoso erano stati esclusi dagli “Alberghi Nobiliari” nella riforma del Doria), con Guido Rangoni, Cagnino Gonzaga e Barnaba Visconti, con un esercito italo-francese di 12.000 fanti e 800 cavalli, minacciarono Genova, ma all'interno della città nessuno aveva preso parte al loro tentativo di rovesciamento.

Dal 1538 al 1541 fu ospite con la moglie Costanza del marchese Aloisio Gonzaga a Castel Goffredo assieme a Matteo Bandello (che qui conobbe Lucrezia Gonzaga di Gazzuolo)[4].

Garda, Palazzo Fregoso

Fu tacciato, assieme ad Aloisio Gonzaga, poi scagionato, di essere stato il possibile mandante dell'avvelenamento di Francesco Maria I della Rovere, morto il 20 ottobre 1538 a Pesaro[5].

Venne assassinato, assieme al diplomatico Antonio Rincon, nei pressi di Pavia da agenti spagnoli (tra questi, probabilmente, anche Alfonso III d'Avalos, governatore di Milano) di Carlo V il 3 luglio 1541 e fu sepolto a Castel Goffredo[1].

Dalla morte dei due agenti era nato uno scandalo: fu divulgata la notizia che gli assassinati erano latori di lettere al Sultano ottomano nelle quali si richiedeva un intervento dei turchi contro le terre di cristiani. Il re di Francia Francesco I in una lettera del 9 gennaio 1543 rivolta alla Dieta imperiale di Norimberga per spiegare il suo rifiuto ad intraprendere una guerra contro l'Impero Ottomano sostenuta dal suo avversario Carlo V, denunciava un complotto ordito per giustificare l'assassinio dei suoi due inviati avvenuto nel Ducato di Milano.

Opere

Scrisse un Carmen in onore della regina Margherita di Navarra e fu amico del poeta Pietro Aretino.

Discendenza

Cesare e Costanza ebbero quattro figli:

Note

Bibliografia

  • Pompeo Litta, Famiglie celebri di Italia. Fregoso di Genova, Torino, 1835. ISBN non esistente.
  • Massimo Marocchi, I Gonzaga di Castiglione delle Stiviere. Vicende pubbliche e private del casato di San Luigi, Verona, 1990.

Voci correlate

Collegamenti esterni