Billy Mitchell

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William "Billy" Mitchell
Brigadier generale Billy Mitchell dell'United States Army Air Service
NascitaNizza, 28 dicembre 1879
MorteNew York, 19 febbraio 1936
Luogo di sepolturaForest Home Cemetery, Milwaukee
Dati militari
Paese servitoStati Uniti
Forza armataUnited States Army
Anni di servizio1898 - 1926
GradoMaggior generale (postumo)
GuerreGuerra ispano-americana
Prima guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Saint-Mihiel
Comandante diAir Service, Third Army - AEF
DecorazioniDistinguished Service Cross
Distinguished Service Medal
World War I Victory Medal
Congressional Gold Medal (postuma)
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Billy Mitchell, vero nome William Lendrum Mitchell (Nizza, 28 dicembre 1879New York, 19 febbraio 1936), è stato un generale statunitense. Si distinse nel primo dopoguerra come uno dei più tenaci fautori della costituzione di una forza aerea da guerra indipendente, e viene spesso considerato il padre dell'USAF, l'odierna aeronautica militare degli Stati Uniti, anche se la sua figura è una delle più controverse della storia militare americana.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

William "Billy" Mitchell

Si arruolò all'età di 18 anni nell'esercito e dimostrò presto un interesse per la nascente aviazione. Nel 1917, col grado di tenente colonnello, fu inviato sul fronte francese. Promosso a generale di brigata fu nominato comandante delle forze aeree statunitensi sul fronte occidentale.

Nel dopoguerra iniziò un'appassionata battaglia per lo sviluppo dell'aviazione, divenendo un convinto sostenitore delle tesi di Giulio Douhet. Nel 1921 dimostrò le potenzialità del mezzo aereo riuscendo ad affondare in un test, con bombe a caduta libera, la corazzata SMS Ostfriesland, preda di guerra. Tuttavia l'attività di Mitchell a favore di un'aviazione indipendente unitamente al suo spirito polemico gli procurarono inimicizie e a seguito delle critiche mosse alla marina ed all'esercito, in seguito alla perdita del dirigibile Shenandoa, fu deferito alla corte marziale e sospeso dal servizio.

Nondimeno continuò fino alla morte a battersi per la formazione di un'aviazione indipendente. Dopo la seconda guerra mondiale venne riabilitato e promosso di grado in riconoscimento postumo dei suoi meriti.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze statunitensi[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro del Congresso - nastrino per uniforme ordinaria
Distinguished Service Cross (2) - nastrino per uniforme ordinaria
Distinguished Service Medal - nastrino per uniforme ordinaria
Spanish War Service Medal - nastrino per uniforme ordinaria
Philippine Campaign Medal - nastrino per uniforme ordinaria
Army of Cuban Occupation Medal - nastrino per uniforme ordinaria
Cuban Pacification Medal - nastrino per uniforme ordinaria
Mexican Service Medal - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della vittoria con otto barrette di campagna - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de guerre 1914–1918 con una palma d'argento, tre palme di bronzo e una stella d'argento (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Compagno dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Corte marziale (The Court-Martial of Billy Mitchell) film del 1955, diretto dal regista Otto Preminger e interpretato da Gary Cooper.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ R.G. Grant (ed. italiana a cura di R. Niccoli), Il volo - 100 anni di aviazione, Novara, DeAgostini, 2003. 171. ISBN 88-418-0951-5.
  2. ^ U.S. Army Center of Military History, Medal of Honor Recipients - Authorized by Special Acts of Congress, su history.army.mil. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2014).

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