Beniamino Placido

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Beniamino Placido, nel film Io sono un autarchico (1976)

Beniamino Placido (Rionero in Vulture, 1º febbraio 1929Cambridge, 6 gennaio 2010) è stato un giornalista, critico letterario e conduttore televisivo italiano.

Era cugino del padre dell'attore Michele Placido.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver frequentato il Liceo classico statale Dante Alighieri e l'Università La Sapienza, si trasferisce definitivamente nella Capitale avendo ottenuto tramite concorso la carica di consigliere parlamentare della Camera dei deputati, ove ebbe la titolarità dell'ufficio di segreteria della Commissione agricoltura. Mentre negli anni sessanta il suo collega Antonio Maccanico andava negli Stati Uniti come studioso del sistema finanziario internazionale, nell'autunno del 1963 Placido vi si recava per studiare la letteratura angloamericana, dando seguito a un interesse già coltivato negli anni precedenti seguendo le lezioni universitarie di Mario Praz:[2] ne derivò una profonda conoscenza della materia, che insegnò per alcuni anni alla Sapienza, mentre abbandonava la carriera amministrativa parlamentare.

Dopo il matrimonio con la docente Anna Amendola, si è unito alla scrittrice e traduttrice Nadia Fusini dalla quale ha avuto la figlia Barbara.[3]

Ha collaborato fin dai primi numeri alle pagine culturali del quotidiano La Repubblica, tenendo fra l'altro la fortunata rubrica di critica televisiva A Parer Mio, e continuando a pubblicarvi interventi sornioni e pungenti sulla letteratura e il costume. Collaborò con la RAI presentando le trasmissioni in prima serata: Serata Garibaldi (RAI 1, 1982), Serata Marx (RAI 1, 1983), Serata Mussolini (RAI 1, 1983), Serata Orwell (RAI 1, 1984), Serata Manzoni (RAI 1, 1985) e Serata Freud (RAI 1, 1986).

Sull'universo televisivo ha pubblicato: Tre divertimenti, Variazioni sul tema dei Promessi Sposi, di Pinocchio, e di Orazio (1990), composizioni giocose ed esercizi di stile sulla TV, e La televisione col cagnolino (1993), in cui un celebre racconto di Anton Čechov, La signora con il cagnolino, diventa lo spunto, lieve, indiretto, per meditare sul funzionamento della televisione. Placido ha insegnato ad avere con la TV un rapporto inquieto e sensibile, applicando al piccolo schermo una critica "creativa" fatta di invenzioni, divagazioni, ironia.

A un collega inesperto che gli chiedeva cosa significasse fare il critico televisivo, Placido ha risposto:

«Credo dipenda dalle generazioni, e per la mia generazione significa affacciarsi alla finestra e vedere che cosa accade, chi passa, che cosa si dice, né più né meno.»

È morto il 6 gennaio 2010, all'età di 80 anni, dopo una lunga malattia, a Cambridge, nel Regno Unito, dove si era stabilito da un paio di mesi accanto alla figlia Barbara.[4]

Partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

Al cinema è apparso nei film di Nanni Moretti Come parli frate? (1974) e Io sono un autarchico (1976), in Porci con le ali (1977) di Paolo Pietrangeli e in Cavalli si nasce (1989) di Sergio Staino, mentre in televisione nei programmi 16 e 35 (1978), Serata Garibaldi (1982), Serata Mussolini[5] (1983), Serata Manzoni (1985) ed Eppur si muove (1994).

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Le due schiavitù. Per un'analisi dell'immaginazione americana, Torino, Einaudi, 1975.
  • (con Umberto Eco e Gian Paolo Ceserani) La riscoperta dell'America, Roma-Bari, Laterza, 1984.
  • Tre divertimenti. Variazioni sul tema dei Promessi sposi, di Pinocchio e di Orazio, Bologna, Il mulino, 1990.
  • La televisione col cagnolino, Bologna, Il mulino, 1993.
  • (con Indro Montanelli) Eppur si muove. Cambiano gli italiani?, Milano, Rizzoli, 1995.
  • Beniamino Placido presenta Il grande inquisitore di Dostoevskij, Roma-Bari, Laterza, 1995.
  • Nautilus. La cultura come avventura, a cura di Franco Marcoaldi, Roma-Bari, GLF editori Laterza, 2010.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Intervista a Michele Placido, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 22 aprile 2009 (archiviato il 12 gennaio 2011).
  2. ^ B. Placido, PROFESSOR SATURNO, Repubblica — 17 giugno 1993 pagina 35.
  3. ^ Beniamino Placido nell'Enciclopedia Italiana Treccani
  4. ^ Lutto nel mondo della cultura: Addio a Beniamino Placido, uomo di mille culture, su repubblica.it. URL consultato il 6 gennaio 2010 (archiviato il 9 gennaio 2010). dal sito di Repubblica del 6 gennaio 2010
  5. ^ Sigla di apertura e titoli della trasmissione ("Inno a Roma", Coro delle Voci Bianche di Renata Cortiglioni), su m.youtube.com. URL consultato il 15 giugno 2020.

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