Battle K-Road

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Battle K-Road
videogioco
PiattaformaArcade
Data di pubblicazionegennaio 1994
GenerePicchiaduro a incontri
OrigineGiappone
SviluppoPsikyo
PubblicazionePsikyo
Modalità di giocoSingolo giocatore, due giocatori
Specifiche arcade
Periferica di inputJoystick a 8 direzioni con 6 tasti

Battle K-Road (バトルクロード?, Batoru Ku-Rodo) è un videogioco di tipo picchiaduro a incontri sviluppato e pubblicato nel 1994 dalla Psikyo; negli Stati Uniti la distribuzione venne affidata alla Jaleco. Si ispira nei personaggi e in altri elementi ad atleti e organizzazioni di sport da combattimento del tempo.

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

La giocabilità di Battle K-Road non si discosta di molto da quella di tutti gli altri picchiaduro a incontri del tempo; tra le poche novità apportate vi è la possibilità di mettere knockdown l'avversario e far ripartire l'incontro con la posizione dei lottatori di inizio round, e la particolarità che tale picchiaduro non presenta molte mosse speciali caratterizzate da proiettili di energia o simili elementi ballistici.

La particolarità principale del gioco sono i vari riferimenti ai tornei e promozioni di sport da combattimento che al tempo erano in forte ascesa in Giappone: il nome del gioco e la formula a torneo sembrano richiamare il K-1, mentre lo stile grafico nell'indicare i round è ispirato da quello dell'organizzazione RINGS; i lottatori selezionabili sono in rappresentanza di differenti stili di combattimento e molti di loro sono ispirati da reali interpreti del tempo.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Utilizzabili[modifica | modifica wikitesto]

Karateka chiaramente ispirato a Andy Hug, già campione di karate e kickboxing che nel 1996 andrà a vincere il torneo K-1; è presente anche il suo caratteristico calcio discendente tra le tecniche.
  • Bandiera del Giappone Masamichi Ohyama (stile: Karate)
Ispirato a Masaaki Satake, karateka protagonista nei tornei K-1 di quegli anni.
Pugile dilettante dei pesi massimi, ispirato a Tommy Morrison che nel 1993 fu campione del mondo WBO.
Pugile afroamericano ispirato a George Foreman che proprio nel 1994 divenne campione del mondo IBF e WBA.
Teenager praticante la muay thai; è basato sul kickboxer Kensaku Maeda.
Tredicenne thaiboxer prodigio, acerrimo rivale di Shinsaku.
Militare esperto nell'arte marziale russa denominata Sambo; veste una divisa da spetsnaz ed è chiaramente ispirato allo shootfighter Volk Han, divenuto celebre in Giappone proprio in quegli anni come protagonista nell'organizzazione RINGS e che vanta un passato nell'armata rossa dove divenne un esperto di sambo; inoltre la parola in lingua inglese "Wolf" e quella in lingua russa "Volk" hanno il medesimo significato, ovvero "Lupo".
Soldato sul quale non si hanno molte informazioni; alcuni suoi elementi estetici sono ispirati a Dan Moroboshi della serie televisiva Ultraseven.
Cyborg dallo stile di combattimento molto variegato; è ispirato allo shootfighter e lottatore di MMA olandese Dick Vrij, al tempo famoso in Giappone per la sua presenza nella promozione RINGS; il nome "D-9F" riporta le iniziali di Dick Vrij se traslitterate dai kanji, in quanto per il primo suono del cognome viene utilizzato il fonema "Fu".
Altro cyborg ispirato al modello T-800 della serie di film Terminator, interpretato da Arnold Schwarzenegger.
  • Bandiera del Giappone Mitsuji Tanimachi (stile: Sumō)
Giovanissimo lottatore di sumō ispirato a Takanohana III, il quale fu yokozuna nel 1995 all'età di 23 anni.
Navigato campione di sumō, è ispirato a Chiyonofuji che si ritirò dall'attività agonistica nel 1993.
Sedicenne romena praticante di jūjutsu; curiosamente ha un abbigliamento simile a quello di Yuri Sakazaki, personaggio del videogioco Art of Fighting 2 della SNK che uscì anch'esso nel 1994.
Altra giovanissima esperta di jūjutsu.

Boss finali[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera Segnaposto Mr. Bear
Il boss finale è un orso le cui tecniche speciali sono chiaramente copiate da quelle dei personaggi di scuola Ansatsuken della serie di videogiochi Street Fighter della Capcom, in particolare la tecnica Shoryuken e la tecnica Tatsumakisenpukyaku.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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