Barbapedana
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Barbapedana è un musicista di strada della tradizione popolare milanese. Tra la seconda metà del XIX secolo e gli inizi del XX, girava per le osterie e intratteneva i commensali con canzoni popolari e filastrocche.
Il termine ha origine incerta, ma sembra fosse in uso già nel XVII secolo, anche se con diverso significato: compare infatti nel Barone di Birbanza, un'opera di Carlo Maria Maggi, e stava a indicare dei giovani spavaldi, che seguendo la moda dell'epoca portavano la cappa a far bandiera sulla spada.
Il più famoso tra questo genere di artisti, e il primo ad adottare il nome d'arte fu Enrico Molaschi[senza fonte], la cui maestria nel suonare la chitarra gli valse la citazione in uno scritto di Arrigo Boito e un'esibizione di fronte alla Regina Margherita di Savoia alla Villa Reale di Monza. L'abbigliamento con cui si presentava nelle sue esibizioni, diventato iconografico, comprendeva una lunga zimarra e un cappello a cilindro di feltro, nel cui nastro era infilata una penna di gallo o una coda di scoiattolo. La sua chitarra è conservata nel Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano (numero 54 del catalogo).
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Roberto Leydi, Il Barbapedana, su La Canzon Milanesa. URL consultato il 28 ottobre 2009.
- Luigi Medici, El Barbapedana, su Meneghino. Il dialetto milanese. URL consultato il 28 ottobre 2009 (archiviato il 14 febbraio 2011). Da Vecchie Osterie milanesi, Como, Arti Graf. G. Cavalleri, 1933.