Porta Vittoria (Milano)

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Porta Vittoria
Porta Tosa
mura spagnole di Milano
Arco di porta Tosa con vista su corso XXII Marzo
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàMilano
Coordinate45°27′44″N 9°12′26″E / 45.462222°N 9.207222°E45.462222; 9.207222
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Porta Vittoria (Milano)
Informazioni generali
Termine costruzioneXVII secolo
Demolizionefine dell'Ottocento
Condizione attualeDemolito
Informazioni militari
Utilizzatore Ducato di Milano
Funzione strategicadifesa della città di Milano
Termine funzione strategicaXVIII secolo
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Porta Vittoria (già porta Tosa fino al 1861) è una delle quattro porte succursali di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti in gran parte, come succursale della porta Venezia. Posta a est della città, si apriva lungo la strada per Limito.

Demolito alla fine dell'Ottocento l'arco neoclassico, sopravvivono oggi solo i caselli daziari, posti ai lati dell'attuale piazza Cinque Giornate, allo sbocco di corso di Porta Vittoria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una vista su porta Tosa, poi porta Vittoria

Costruita a partire dal Seicento in quello che era il sestiere di Porta Orientale, porta Tosa venne aperta all'interno delle mura spagnole di Milano. Prendeva il nome dalla più antica Porta Tosa medievale, che si trovava lungo le mura medievali di Milano.

Il 22 marzo 1848, durante la ribellione delle Cinque Giornate, fu la prima, tramite l'uso di barricate mobili, a essere espugnata dagli insorti, fra i quali si distinse il patriota Manara.

Dopo l'Unità d'Italia (1861), per ricordare la vittoria, porta Tosa venne ribattezzata in porta Vittoria e, nel 1881, venne indetto un concorso per il progetto di un monumento celebrativo, da edificare in luogo della porta. Risultò vincitore Giuseppe Grandi, che progettò un obelisco a simboleggiare lo sforzo unitario del popolo per la libertà. Il monumento fu inaugurato il 18 marzo 1895. Le vie circostanti sono state dedicate, negli anni, ai più importanti patrioti milanesi.

L'arco dell'antica porta venne abbattuto, preservando i due caselli daziari: oggi l'obelisco si può ammirare circondato da una piazza, intitolata alle Cinque Giornate.[1]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Porta Vittoria, l’incompiuta di Milano riparte: via alla maxi area verde, poi la Beic, su la Repubblica, 23 novembre 2021. URL consultato il 25 ottobre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bruno Pellegrino, Porta Orientale. Così era Milano, Edizioni Meravigli - Libreria Milanese, Milano 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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