Giulio Ricordi

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Giulio Ricordi in una fotografia d'epoca

Giulio Ricordi (Milano, 19 dicembre 1840Milano, 6 giugno 1912) è stato un editore musicale, compositore e militare italiano.

Giulio Ricordi
Il giovane Giulio Ricordi nelle vesti di ufficiale dello stato maggiore
NascitaMilano, 19 dicembre 1840
MorteMilano, 6 giugno 1912
Dati militari
Paese servitoRegno d'Italia
Forza armataMilitari
CorpoBersaglieri
BattaglieSeconda guerra d'indipendenza italiana
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giulio Ricordi (il penultimo in piedi a destra) nel 1900 con (da sinistra) Maria Carrara Verdi, Barberina Strepponi, Giuseppe Verdi, Giuditta Ricordi, Teresa Stolz, Umberto Campanari e Leopoldo Metlicovitz

Nato a Milano il 19 dicembre 1840, Giulio era figlio dell'editore milanese Tito I Ricordi. Con lo scoppio della seconda guerra d'indipendenza italiana, nel 1859 decise di arruolarsi come volontario e nel 1860 era già giovane ufficiale dei bersaglieri. Appassionato di musica sin da piccolo, si dedicava nel privato anche alla composizione di piccoli pezzi con lo pseudonimo di Jules Burgmein e fu durante questo periodo militare che, su testo del poeta Giuseppe Regaldi compose un Inno nazionale dedicato a Vittorio Emanuele II ma presentato come primo inno ufficiale dei bersaglieri. Prese parte alla battaglia di Castelfidardo ed all'assedio di Gaeta (1860). Dopo la seconda medaglia al valor militare ricevuta sul campo, venne promosso tenente e posto nello stato maggiore agli ordini del generale Enrico Cialdini. Durante questo periodo compose La Battaglia di San Martino per pianoforte in commemorazione del decisivo scontro austro-sardo. Venne costretto ad abbandonare l'esercito nel 1863, quando il padre gli chiese di aiutarlo nella direzione dell'azienda di famiglia.

Alla morte del padre nel 1888 prese le redini della casa editrice di famiglia che mantenne sino al 1912. Con lui Casa Ricordi raggiunse l'apice della fortuna e della fama. Nei primi anni del Novecento aprì diverse succursali della casa editrice, allargandone in questo modo il raggio di azione. Giulio contribuì grandemente al prestigio culturale di Casa Ricordi anche attraverso i periodici musicali La Gazzetta Musicale di Milano, Musica e Musicisti e Ars et Labor, nonché ad una serie di iniziative editoriali che ebbero grande impatto sulla cultura musicale italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento, quali La biblioteca del pianista, L'Opera Omnia di Fryderyk Chopin (a cura di Beniamino Cesi), L'arte musicale in Italia (a cura di Luigi Torchi), la pubblicazione delle Sonate di Domenico Scarlatti (a cura di Alessandro Longo).

Monumento a Giulio Ricordi di Luigi Secchi a Milano

Ma Giulio Ricordi è passato alla storia soprattutto per essere stato l'editore di Giuseppe Verdi, di Amilcare Ponchielli e di alcuni compositori della Giovane Scuola, tra cui Giacomo Puccini, al quale fu particolarmente legato, Alfredo Catalani e Umberto Giordano. Fece pubblicare anche le opere del giovane Lorenzo Perosi.

Il 12 febbraio 1882 fu nominato commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia da Umberto I, re d'Italia.

Giulio Ricordi morì nel 1912, a lui successe il figlio Tito II (avuto dalla moglie Giuditta Ricordi, sorella di Anna Brivio Erba) nella direzione di Casa Ricordi.

Una statua di Giulio Ricordi è stata sistemata in Largo Ghiringhelli a Milano, davanti al Casino Ricordi, il 25 novembre 2016. La scultura è opera di Luigi Secchi e fu commissionata da amici e dipendenti di Casa Ricordi nel 1922[1][2].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Francesco Giuseppe - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Assedio di Gaeta, 1860
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Composizioni (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Opere liriche[modifica | modifica wikitesto]

Bozzetto di scena per La secchia rapita del 1910

Per orchestra[modifica | modifica wikitesto]

  • Le Livre des Serenades
  • Nymphes dans le bois (notturno)
  • Pulcinella innamorato, dal poemetto eroicomico di Roberto Bracco
  • Fantaisie Hongroise
  • Le Livre des Histoires: Histoire d'un soldat

Per pianoforte[modifica | modifica wikitesto]

  • Le Bal de la poupee (8 piccole danze per pianoforte a 2 o 4 mani)
    • La Valse de Mademoiselle Lili
    • La Polka de la poupee
    • Le Quadrille des Bebes Incassables
    • La Mazurka de Monsieur Loulou
    • Les Lanciers de Mademoiselle Ninette
    • Sir Roger de Coverley
    • Galop abracadabrant
    • Bonne nuit poupee! (petite berceuse)
  • Babau! (galop-surprise)
  • Berceuse de Noel (pagina d'album)
  • Bicicletta (galop caratteristico - anche per altri organici)
  • Carnaval Venitien (piccola suite per pianoforte a 4 mani - anche in versione per piccola orchestra)
  • Mon carnet de jeunesse (5 pezzi)
  • Fantaisie Hongroise (morceau de Concert)
  • Esquisses au Crayon (tre pezzi facili)
  • Studio melodico n. 4 in forma di tarantella (op. 57)
  • La Regina dei fiori, capriccio fantastico (op. 58)
  • Dolori e gioje! (studio melodico n. 5 - op. 59)
  • Canto del cuore (op. 60)
  • Valzer popolari milanesi (op. 62)
  • La Battaglia di S. Martino (op. 65)
  • Polka (op. 75)

Da camera[modifica | modifica wikitesto]

  • Berebe! (polka)

Per voce e pianoforte[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Ricordi - Opere per pianoforte. Roberto Piana, pianoforte. Tactus TC 841801

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Claudio Ricordi, Per ricordare un… Ricordi, in Radio Popolare, 23 novembre 2016. URL consultato il 26 dicembre 2016.
  2. ^ Milano, largo Ghiringhelli cambia look: la posa della statua di Ricordi, in La Repubblica, 23 novembre 2016. URL consultato il 26 dicembre 2016.
  3. ^ Marcello Conati, Verdi. Interviste e incontri, Torino, EDT Edizioni di Torino, 2000, p. 108. URL consultato il 5 luglio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carteggio Verdi-Ricordi 1892, a cura di Dario De Cicco, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2015, 459 pp., ISBN 978-88-85065-63-5
  • Carteggio Verdi-Ricordi 1893, a cura di Dario De Cicco, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2015, 393 pp., ISBN 978-88-85065-69-7
  • Stefano Baia Curioni, Ricordi, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016. URL consultato il 5 luglio 2017.
  • L'almanacco ritrovato 1885 - Burgmein chi era costui, Gianni Catelani Dino Rizzo, ass.cult. Accademia del Po, 2019, ISBN 978-88-944376-1-4

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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