Arcidiocesi di Tucumán

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Arcidiocesi di Tucumán
Archidioecesis Tucumanensis
Chiesa latina
 
Mappa della diocesi
Diocesi suffraganee
Añatuya, Concepción, Santiago del Estero
 
Arcivescovo metropolitaCarlos Alberto Sánchez
AusiliariRoberto Ferrari[1]
Arcivescovi emeriticardinale Luis Héctor Villalba
Presbiteri124, di cui 75 secolari e 49 regolari
8.870 battezzati per presbitero
Religiosi62 uomini, 109 donne
Diaconi3 permanenti
 
Abitanti1.237.000
Battezzati1.100.000 (88,9% del totale)
StatoArgentina
Superficie10.996 km²
Parrocchie49
 
Erezione15 febbraio 1897
Ritoromano
CattedraleNostra Signora dell'Incarnazione
Santi patroniBeata Maria Vergine della Mercede
Santi Simone e Giuda
IndirizzoAv. Sarmiento 895, T4000GTI San Miguel de Tucumán [Tucumán], Argentina
Sito webarzobispadotucuman.ar
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Argentina
La basilica minore di Nostra Signora della Mercede a San Miguel de Tucumán.

L'arcidiocesi di Tucumán (in latino Archidioecesis Tucumanensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Argentina. Nel 2022 contava 1.100.000 battezzati su 1.237.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo Carlos Alberto Sánchez.

L'arcidiocesi comprende otto dipartimenti della provincia di Tucumán: Burruyacu, Capital, Cruz Alta, Famaillá, Lules, Tafí Viejo, Trancas e Yerba Buena. Inoltre comprende la parrocchia di Bella Vista nel dipartimento di Leales e la parrocchia di Tafí del Valle nel dipartimento omonimo.

Sede arcivescovile è la città di San Miguel de Tucumán, dove si trovano la cattedrale di Nostra Signora dell'Incarnazione, e le basiliche minori di Nostra Signora della Mercede e di Nostra Signora del Santissimo Rosario.

Il territorio si estende su 10.679 km² ed è suddiviso in 49 parrocchie.

Provincia ecclesiastica

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La provincia ecclesiastica di Tucumán, istituita nel 1957, comprende le seguenti suffraganee:

La prima diocesi di Tucumán fu eretta il 14 maggio 1570 con la bolla Super specula militantis Ecclesiae di papa Pio V, ricavandone il territorio dalla diocesi di Santiago del Cile (oggi arcidiocesi); la residenza episcopale e la cattedrale non si trovavano, però, a Tucumán, ma a Santiago del Estero. Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Lima, il 20 luglio 1609 entrò a far parte della provincia ecclesiastica di La Plata o Charcas (oggi arcidiocesi di Sucre). Il 28 novembre 1697 la sede della diocesi fu traslata a Córdoba e la diocesi esiste tuttora con il nome di arcidiocesi di Córdoba.

La presente diocesi di Tucumán fu eretta il 15 febbraio 1897 con la bolla In Petri Cathedra di papa Leone XIII, ricavandone il territorio dalla diocesi di Salta (oggi arcidiocesi).

Il 25 marzo 1907 e il 21 gennaio 1910 cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente della diocesi di Santiago del Estero (oggi arcidiocesi) e della diocesi di Catamarca.

Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Buenos Aires, il 20 aprile 1934 entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Santa Fe (oggi arcidiocesi di Santa Fe de la Vera Cruz).

L'11 febbraio 1957 è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con la bolla Quandoquidem adoranda di papa Pio XII.

Il 12 agosto 1963 ha ceduto un'ulteriore porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Concepción.

Il 29 novembre 1963, con la lettera apostolica Praesidium Deiparae, papa Paolo VI ha proclamato la Beata Maria Vergine della Mercede, patrona principale dell'arcidiocesi.[2]

L'8 settembre 1969 ha ceduto un'altra porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della prelatura territoriale di Cafayate.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 1.237.000 persone contava 1.100.000 battezzati, corrispondenti all'88,9% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1949 610.000 659.117 92,5 136 47 89 4.485 130 485 29
1966 550.000 597.299 92,1 183 53 130 3.005 150 265 32
1970 400.000 540.000 74,1 144 55 89 2.777 102 274 40
1976 400.000 570.000 70,2 144 54 90 2.777 105 284 37
1980 593.800 657.000 90,4 128 55 73 4.639 2 86 226 36
1990 817.000 899.000 90,9 145 60 85 5.634 9 91 246 47
1999 856.835 969.819 88,3 135 76 59 6.346 15 75 187 46
2000 868.732 983.285 88,3 131 78 53 6.631 15 65 171 47
2001 879.178 996.178 88,3 137 79 58 6.417 15 72 189 46
2002 899.793 1.021.332 88,1 149 84 65 6.038 15 74 184 47
2003 908.224 1.030.902 88,1 153 85 68 5.936 14 91 234 45
2004 911.849 1.035.017 88,1 144 86 58 6.332 14 90 172 45
2010 1.034.201 1.112.000 93,0 143 89 54 7.232 10 74 164 47
2014 1.000.097 1.135.183 88,1 138 92 46 7.247 5 65 112 48
2017 1.047.912 1.178.210 88,9 128 82 46 8.186 4 55 125 49
2020 1.080.260 1.214.370 89,0 130 81 49 8.309 4 57 109 49
2022 1.100.000 1.237.000 88,9 124 75 49 8.870 3 62 109 49
  1. ^ Vescovo titolare di Pinhel.
  2. ^ (LA) Lettera apostolica Praesidium Deiparae, AAS 56 (1964), pp. 518-519.
  3. ^ Nominato vescovo titolare di Callinico.
  4. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Torri di Bizacena.
  5. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Bolsena.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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