Arcidiocesi di Marcianopoli

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Marcianopoli
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Marcianopolitana
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Marcianopoli
Mappa della diocesi civile di Tracia (V secolo)
Arcivescovo titolarePeter Bryan Wells
IstituitaXVII secolo
StatoBulgaria
Arcidiocesi soppressa di Marcianopoli
Diocesi suffraganeeDorostoro, Transmarisca, Nove, Zekedespa, Skaria, Abritto, Appiaria, Nicopoli all'Jantra, Sexaginta Prista
Erettacirca IV secolo
Soppressacirca VII secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

L'arcidiocesi di Marcianopoli (in latino Archidioecesis Marcianopolitana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Marcianopoli, le cui rovine si trovano nei pressi della città di Devnja nell'odierna Bulgaria, è l'antica sede metropolitana della provincia romana della Mesia Seconda (o Inferiore) nella diocesi civile di Tracia e nel patriarcato di Costantinopoli.

Sono sette i metropoliti di Marcianopoli documentati dalle fonti antiche nel IV e V secolo. Pisto prese parte al concilio di Nicea del 325. Donnino è menzionato nella Historia ecclesiastica di Filostorgio come un difensore dell'arianesimo. Martirio fu tra i padri del concilio di Costantinopoli del 381. Epagato partecipò al sinodo di Costantinopoli del 394 riunito per giudicare il caso dei vescovi Agapio e Bagadio che si disputavano la sede metropolitana di Bosra.[1]

Nella prima metà del V secolo, la sede di Marcianopoli fu retta dal metropolita Doroteo, che intervenne al concilio di Efeso del 431 e si mostrò amico di Nestorio, cosa che gli valse la deposizione e l'esilio a Cesarea di Cappadocia. Gli succedette Saturnino, che prese parte al concilio contro Eutiche nel 449. Segue l'arcivescovo Valeriano, a cui fu indirizzata la lettera circolare che l'imperatore scrisse a tutti i metropoliti dell'Impero; nella risposta dei vescovi della Mesia Seconda del 458 non compare il suo nome, forse perché nel frattempo era morto. L'ultimo metropolita noto di Marcianopoli è Paolo, successore di Valeriano, che partecipò al sinodo di Costantinopoli del 459 indetto dal patriarca Gennadio I per combattere la pratica della simonia e ne sottoscrisse la lettera sinodale.[2]

La conquista della Mesia ad opera dei Bulgari pagani nella seconda metà del VII secolo fece sparire l'organizzazione ecclesiastica bizantina; Marcianopoli fu assediata, presa e distrutta attorno al 679.

La Notitia Episcopatuum dello pseudo-Epifanio, composta durante il regno dell'imperatore Eraclio I (circa 640), attribuisce a Marcianopoli cinque diocesi suffraganee: Dorostoro, Transmarisca, Nove, Zekedespa (o Zekepeda) e Skaria.[3] Tuttavia questa Notitia riflette una situazione già difficile per la regione, a causa delle invasioni. Infatti, in essa non compaiono più sedi episcopali della Mesia Inferiore attestate in precedenza, e cioè Abritto, Appiaria, Nicopoli e Sexaginta Prista.[4]

Dal XVII secolo Marcianopoli è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; nelle fonti è menzionata anche come Marzianopoli (Martianopolitana). Dal 9 febbraio 2016 l'arcivescovo titolare è Peter Bryan Wells, nunzio apostolico in Thailandia e Cambogia e delegato apostolico in Laos.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Arcivescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Pisto † (menzionato nel 325)
  • Donnino † (menzionato nel 360 circa)
  • Martirio † (menzionato nel 381)
  • Epagato † (menzionato nel 394)
  • Doroteo † (prima del 431 - circa 434 deceduto)
  • Saturnino † (435 - dopo il 449)
  • Valeriano † (? - circa 458 deceduto)
  • Paolo † (menzionato nel 459)

Arcivescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Ernest Honigmann, Le concile de Constantinople de 394 et les auteurs du «Syntagma des XIV titres», in Paul Devos (dir.), Trois mémoires posthumes d'histoire et de géographie de l'Orient chrétien, Bruxelles, 1961, p. 43.
  2. ^ (DEEL) Eduard Schwartz, Publizistische Sammlungen zum acacianischen Schisma, München, 1934, p. 176, nota 1, nº 7 (Παύλος τής μητροπόλεως Μαρκιανουπόλεως).
  3. ^ (FRELLA) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, p. 213, nnº 444-449.
  4. ^ (FR) Raymond Janin, La hiérarchie ecclésiastique dans le diocèse de Thrace, in Revue des études byzantines, tomo 17, 1959, p. 140-141.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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