Arbutus andrachne

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Corbezzolo greco
Foglie e fiori di A. andrachne
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Ericales
Famiglia Ericaceae
Sottofamiglia Arbutoideae
Genere Arbutus
Specie A. andrachne
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Ericales
Famiglia Ericaceae
Genere Arbutus
Specie A. andrachne
Nomenclatura binomiale
Arbutus andrachne
L., 1759[2]
Areale

Il corbezzolo greco o corbezzolo di cipro (Arbutus andrachne (L., 1759) è un cespuglio sempreverde o un piccolo albero della famiglia Ericaceae, nativo del bacino del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell'Asia sudoccidentale[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

A. andrachne è un cespuglio o piccolo albero sempreverde che può raggiungere gli 8 m di altezza. La corteccia è rossiccia e si sfoglia in lamine. Le foglie sono oblunghe, con margini interi o seghettati, di tessitura coriacea, lunghe da 5 a 10 cm e di colore verde scuro nella faccia superiore, verde chiaro nella inferiore. I fiori sono raggruppati in pannocchie erette di colore bianco, sono ermafroditi e profumati. I suoi insetti impollinatori sono le api. Il frutto è una piccola bacca sferica di colore rosso-arancione di diametro compreso fra 1 e 1,5 cm, con la superficie ruvida e granulare. Il frutto è commestibile e di sapore dolce. I semi maturano in autunno. Il legno è duro e granulare.

La corteccia presenta una strana condizione, in epoca di rinnovo si stacca completamente a pezzi sottili che si accartocciano, mostrando la sottostante nuova corteccia che è estremamente liscia e lucida, di colore avorio che passa poi al ambrato - rossiccio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie tipica della macchia mediterranea, diffusa nel bacino del Mediterraneo orientale dalle coste della Croazia fino al Libano e Israele. Presente anche nel bacino del Mar Nero principalmente in Turchia e in Crimea, raro in Georgia.

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce fondamentalmente da seme, essendo molto complicata la riproduzione per talea. Prima di essere piantato, il seme deve restare alcuni giorni in acqua tiepida. Il semenzaio deve essere posizionato in un luogo ombroso. I semi germinano in circa due-tre mesi.

Prospera in tutti i tipi di suolo, tranne in quelli calcarei, sia che siano umidi o secchi. Cresce lentamente e non tollera i trapianti. Si può piantarlo da sole pieno a mezza ombra e sopporta bene i freddi non troppo intensi (fino a -15 °C). Gli esemplari adulti tollerano bene i periodi di siccità.

Fogliame di Arbutus andrachne.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

A. andrachne si coltiva per i suoi frutti, il suo legno, per la costruzione di recinzioni e come albero ornamentale. L'uso alimentare dei frutti è molto conosciuto. Con essi si preparano:

  • Marmellate e confetture;
  • Bibite alcoliche ottenute per fermentazione;
  • Prodotto confezionato in sciroppo: questo uso sembra essere molto più comune e conosciuto nei paesi asiatici.

Non si conoscono impieghi come medicinale, sebbene sia utilizzato in omeopatia per il trattamento di eczemi, lombalgie e disturbi vescicali.

Questo corbezzolo è una ottima pianta mellifera; si ottiene un miele con il retrogusto amaro. Fiorisce in marzo-aprile, quindi è disponibile per le api che bottinano in epoca diversa del più comune Arbutus unedo, che ha fioritutra autunnale.

Giardinaggio[modifica | modifica wikitesto]

Il botanico Peter Collinson riferì che Arbutus andrachne fiorì per la prima volta in Inghilterra nel 1765, negli estesi giardino botanico e serre del Dott. John Fothergill a Upton House, Essex (ora West Ham Park)[4].

Nella letteratura[modifica | modifica wikitesto]

«C'era sulla strada un piccolo albero che recava un frutto alquanto più grande delle nostre ciliegie più grandi e con forma e gusto delle fragole, ma un po' più acido. È piacevole mangiarlo. Ma se ne si è assunta una grande quantità, dà alla testa e intossica. Il frutto matura tra Novembre e Dicembre.»

Dalla descrizione sembra che sia l'arbutus Andrachne...[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Arbutus andrachne, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  2. ^  La specie fu descritta e pubblicata per la prima volta nel Systema Naturae, ed. 10. 2: 1024. 1759. Plant Name Details for Arbutus andrachne, in IPNI. URL consultato il 10 marzo 2012.
  3. ^ (EN) Arbutus andrachne, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  4. ^ Ann Leighton, American Gardens in the Eighteenth Century: 'For Use or Delight' , 1976:395; Leighton misidentifies it with Arbutus unedo; Georg Dionysius Ehret, "A description of the Andrachne" Philosophical Transactions of the Royal Society 57 (1767)
  5. ^ Thomas Wright, Early Travels in Palestine, comprising the narratives of Arculfus (Bp.); Willibald; Benjamin (of Tudela); Bernard (the Wise.); Bertrandon de la Broquière; John Mandeville (Sir.); Sæwulf; Sigurd (the crusader); Henry Maundrell, 1848.

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