Alfonso Menichetti

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Alfonso Menichetti
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Equitazione
Specialità Corse a pelo
Carriera
Palio di Siena
Soprannome Nappa / Sucina
Esordio 2 luglio 1901
Valdimontone
Ultimo Palio 16 agosto 1921
Aquila
Vittorie 6 (su 30 corse)
Ultima vittoria 16 agosto 1912
Lupa
 

Alfonso Menichetti, detto Nappa ed anche Sucina (Manciano, 23 aprile 1880Roma, 4 novembre 1923), è stato un fantino italiano. Nappa è uno dei fantini più vittoriosi nella storia dell'ultimo secolo del Palio di Siena. Le sue presenze in Piazza del Campo sono state trenta, corredate da sei vittorie. Ha realizzato il suo personale cappotto nel 1912.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Manciano in provincia di Grosseto, faceva parte di una vera e propria dinastia di fantini, tra le più celebri della storia del Palio di Siena. Era infatti figlio del fantino Girolamo Menichetti (detto Girolametto: sette Palii disputati) e fratello di Santi (due Palii corsi) ed Ermanno (detto Popo: diciannove Palii corsi e due vittorie, squalificato a vita nel 1908 poiché «rimasto indietro di un giro si soffermava a San Martino affrontando e cercando di impedire il passaggio al fantino dell'Oca per ostacolarne la vittoria»[1]).

Dopo un inizio di carriera non brillantissimo, Nappa centrò il primo successo nel discusso Palio del 3 luglio 1904. Nonostante fosse legato all'Aquila del Capitano Silvio Griccioli, dopo la terza prova fu mandato a correre nella Pantera, contrada in piena crisi senza vittorie da trent'anni. L'Aquila, a digiuno dal 1887 e a rischio "cuffia", decise di affidarsi a Popo e di favorire la corsa dell'allora alleata Pantera. Popo scattò in testa e ostacolò Angelo Meloni dettp Picino nella Tartuca; nonostante ciò, Nappa non riuscì ad approfittarne ed al primo San Martino venne sopravanzato proprio da Tartuca e Onda. Nappa si lanciò comunque nella rimonta, e nel corso del terzo giro superò l'Onda; l'arrivo fu testa a testa con Picino, ma i Giudici della Vincita premiarono la Pantera. La vittoria fu pertanto molto contestata, e fu in un certo senso l'inizio della lunga ed accesa rivalità tra Angelo Meloni ed i fantini della famiglia Menichetti.

Negli anni successivi corse per ben quattro volte consecutive con i colori dell'Aquila nel 1906 e 1907, regalando il successo alla contrada dopo 26 anni di attesa, il 16 agosto 1906 dopo una lotta accanita con Zaraballe nella Lupa.

Il 1907 è l'anno delle polemiche per i fratelli Menichetti: Ermanno corse nel Bruco, Santi nella Pantera ed Alfonso nell'Aquila. La strategia della famiglia Menichetti era incentrata a favorire la vittoria di Ermanno detto Popo; per tale ragione Nappa, partito in testa, si preoccupò dapprima di ostacolare Picino nell'Oca e successivamente si fece platealmente superare dal fratello all'ultima curva del Casato. L'andamento della corsa scatenò aspre polemiche, che sfociarono nell'emanazione dell'articolo 78 bis del Regolamento, tramite il quale veniva vietata la presenza contemporanea di due o più consanguinei in occasione dello stesso Palio e delle relative prove.

Incuranti delle nuove regole, Popo e Nappa corsero contemporaneamente la terza e la quarta prova del Palio di luglio 1908. Fu così che il Comune intervenne, impedendo al più giovane Nappa di prendere parte al Palio. Ma il fantino riuscì a prendersi la propria rivincita già ad agosto, trionfando nel Valdimontone su Stella. Tuttavia Picino riuscì a sconfiggere il rivale nell'agosto 1909, in un arrivo in volata vinto a suon di nerbate. La risposta di Nappa non si lasciò attendere, ed arrivò il 2 luglio 1911 nella Chiocciola: riuscì nell'impresa, mai riuscita ad altri, di "scuffiare"[2] la terza contrada della sua carriera. In occasione di quel Palio un contradaiolo della Tartuca, detto Piaccina, cercò di ostacolarlo col fine di impedirgli l'ormai sicura vittoria lanciando fra le zampe del suo cavallo Stella il proprio cane[3].

Nel 1912 Nappa conquistò il personale "cappotto" con Bruco a luglio e Lupa ad agosto (su un sauro di Benvenuto Fineschi). Furono le ultime vittorie della carriera di Nappa: tornato sul tufo dopo le vicende belliche, chiuse nel 1921 nel modo più amaro. Per la dodicesima volta sotto i colori dell'Aquila, era tra i favoriti del Palio di agosto; durante la corsa si preoccupò tuttavia di favorire il successo dell'Oca, nonostante fosse montata dal rivale Picino. Nappa chiuse proprio secondo, e riuscì a stento a sfuggire alla furiosa reazione dei contradaioli aquilini. Le due contrade ruppero il rapporto di alleanza che le legava dal 1911.

Nappa morì a Roma a soli 43 anni nel 1923, un anno dopo la morte del fratello Ermanno.

Presenze al Palio di Siena[modifica | modifica wikitesto]

Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.

Palio Contrada Cavallo
2 luglio 1901 Valdimontone Sauro del Franci
2 luglio 1903 Leocorno Storno del Ciacci
17 aprile 1904 Aquila Baio del Naldini
3 luglio 1904 Pantera Ida
16 agosto 1904 Aquila Morello del Neri
2 luglio 1905 Valdimontone Baio del Butini (scosso)
16 agosto 1905 Onda Sauro del Paoletti
2 luglio 1906 Aquila Storno del Vigni
16 agosto 1906 Aquila Storno del Mattii
2 luglio 1907 Aquila Stornino
16 agosto 1907 Aquila Calabresella
16 agosto 1908 Valdimontone Stella
4 luglio 1909 Valdimontone Farfalla
16 agosto 1909 Pantera Stella
17 agosto 1909 Istrice Baio del Pianigiani
3 luglio 1910 Aquila Baio del Fontani
16 agosto 1910 Onda Calabresella
13 settembre 1910 Chiocciola Baio di S.Forni
2 luglio 1911 Chiocciola Stella
16 agosto 1911 Chiocciola Stornino
2 luglio 1912 Bruco Farfalla
16 agosto 1912 Lupa Sauro del Fineschi
2 luglio 1913 Lupa Storno del Franci
16 agosto 1914 Aquila Baio del Fregoli
2 luglio 1919 Aquila Baio del Cambi (scosso)
16 agosto 1919 Chiocciola Baio del Brandani
17 agosto 1919 Lupa Storno del Brandani
2 luglio 1920 Aquila Storno del Conti
17 agosto 1920 Aquila Baio del Muzzi
16 agosto 1921 Aquila Storno del Brandani

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ilpalio.siena.it.
  2. ^ "Scuffiare" indica portare alla vittoria una Contrada in quel momento "nonna" (che cioè non vince il Palio da più tempo rispetto alle altre).
  3. ^ Disegno della vittoria della Chiocciola del 2 luglio 1911, su ilpalio.org. URL consultato il 02-03-2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La voce fa riferimento ai testi dello scrittore Roberto Filiani.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]