Alessandro D'Ancona
Alessandro D'Ancona | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXI |
Sito istituzionale | |
Sindaco di Pisa | |
Durata mandato | 1906 – 1907 |
Dati generali | |
Titolo di studio | frequentò i corsi ma non si laureò |
Professione | docente universitario |
Alessandro D'Ancona (Pisa, 20 febbraio 1835[1][2] – Firenze, 8 novembre 1914[1][2]) è stato uno storico della letteratura, filologo, giornalista e politico italiano. È ricordato per essere stato uno dei massimi esponenti della "scuola storica", che affrontava lo studio della letteratura e degli autori, da un punto di vista storico e filologico.[3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato da ricca famiglia di religione ebraica, era uno dei nove figli di Giuseppe D'Ancona ed Ester Della Ripa, compì i suoi studi a Firenze; all'età di diciotto anni pubblicò il suo primo saggio sulla vita e le opere di Tommaso Campanella. Uno dei suoi fratelli era il pittore Vito D'Ancona.
Nel 1855 andò a Torino, nominalmente per studiare giurisprudenza, ma in realtà per agire da intermediario tra i liberali toscani e Cavour; era intimo amico di Luigi Carlo Farini e rappresentò la Toscana nella Società Nazionale. Alla caduta dei Lorena, il 27 aprile 1859, con il plebiscito che sancì l'annessione della Toscana al Piemonte, tornò a Firenze, dove fu direttore dell'appena fondato quotidiano La Nazione, portavoce del Ricasoli, fino al 1860.[2]
Da quell'anno fu infatti docente di letteratura italiana all'Università di Pisa, fino al 1900.[2][4]
Diede avvio con Adolfo Bartoli, docente a Firenze, all'applicazione del metodo storico nelle ricerche letterarie italiane.[5]
Appassionato e profondo cultore delle tradizioni popolari, D'Ancona seppe portare in questi studi la sua esperienza di filologo e la sua competenza di letterato. Egli fu il primo studioso a riconoscere le origini del canto popolare italiano in Sicilia, e il suo successivo affermarsi in Toscana.
A D'Ancona, inoltre, si deve la riscoperta di Cecco Angiolieri con un importante quanto ormai superato saggio pubblicato su "Nuova Antologia" nel gennaio 1874.
Nel 1891 divenne socio nazionale dell'Accademia dei Lincei,[5] e due anni dopo fondò la Rassegna bibliografica della letteratura italiana.[6]
Nel 1904 fu nominato senatore del Regno.[2][5]
Fu infine sindaco di Pisa nel periodo 1906 - 1907.[2][7]
Fra i suoi allievi si ricordano Giuseppe Mazzatinti, Francesco Novati, Pio Rajna, Michele Barbi, Ireneo Sanesi, Francesco D'Ovidio, Giovanni Gentile, Fedele Romani, Francesco Carlo Pellegrini.
Commemorazione
[modifica | modifica wikitesto]Il nome di D'Ancona ritornò alla ribalta durante la seconda guerra mondiale quando il filosofo Giovanni Gentile all'Università di Pisa, commemorando un collega, rese omaggio al comune maestro che era ebreo:
«Noi che avemmo la fortuna di essere stati alla scuola del D’Ancona, lo ricordiamo maestro di scienza e di vita, quello che più di tutti ci fece sentire e amare nella perennità della storia e del calore della fede vivente la Patria immortale; e abbandonarlo oggi all’oblio ci parrebbe empietà vile, poiché anche nella furia della lotta più aspra si può e si deve serbare la misura e osservare la giustizia.»
La coraggiosa presa di posizione di Gentile non mancò in regime di discriminazione razziale di sollevare interesse e curiosità e Gaetano de Sanctis scrisse "Di fronte alla campagna antisemita egli, con coraggio non frequente a quei tempi, celebrò pubblicamente il suo maestro nell'ateneo pisano, Alessandro D'Ancona; privatamente, continuò ad adoperarsi, come sempre, a impedire o attenuare persecuzioni e condanne".[8]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Scritti
[modifica | modifica wikitesto]Tra le sue opere si ricordano:
- Opere di Tommaso Campanella, 2 voll., Torino 1854
- Sacre rappresentazioni dei secoli XIV, XV, e XVI, 3 voll. Firenze 1872
- Origini del teatro in Italia, 2 voll., Firenze 1877
- La poesia popolare italiana, Livorno, 1878 (opera per la quale ebbe a tenere una corrispondenza con Francis James Child)
- Scipione Piattoli e la Polonia, con un'appendice di documenti, Firenze, Barbèra, 1915
Oltre a questo, Alessandro D'Ancona scrisse diversi volumi di studi critici di letteratura, poesia, teatro, saggi sul Settecento e il Risorgimento, edizioni delle opere di Dante e altri autori italiani:
- Memorie e documenti di storia italiana dei secoli XVIII e XIX, ed. Sansoni 1913
- La poesia popolare italiana, ed. Giusti 1906
- Manuale della letteratura italiana (con Orazio Bacci), 6 voll., ed. Barbera 1895
- Studi di critica e storia letteraria, 2ª edizione, Zanichelli, Bologna 1912 (1ª ed. 1880)
D'Ancona è da ricordare anche come uno dei più importanti casanovisti di prima generazione. Pur mantenendo un atteggiamento assai critico, dal punto di vista morale, sul carattere e il comportamento dell'avventuriero veneziano, approfondì notevolmente e con grande serietà lo studio della sua biografia. Le due opere più note a questo riguardo sono:
- Viaggiatori e avventurieri, ed. Sansoni (1912) ristampa 1974 (prefazione di Ettore Bonora)
- Casanoviana, ed. Crescenzi Allendorf (1912)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Alessandro D'ANCONA, su Accademia delle Scienze di Torino. URL consultato il 9 aprile 2024 (archiviato il 31 gennaio 2021).
- ^ a b c d e f D'Ancona, Alessandro <1835-1914>, su Accademia della Crusca, 29 agosto 2012. URL consultato il 9 aprile 2024 (archiviato il 16 maggio 2022).
- ^ Luigi Russo, Alessandro D'Ancona e la scuola storica italiana, Zanichelli, 1936.
- ^ Gabriella Macciocca, "D'Ancona, Alessandro", in AA.VV., Letteratura italiana. Gli autori, vol. I, Torino, Einaudi, 1991, p. 645.
- ^ a b c Idem.
- ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, pag. 63.
- ^ Umberto Renda - Piero Operti, Dizionario storico della letteratura italiana, Torino, G.B. Paravia, 1952, p. 339.
- ^ Citazione tratta da Paolo Simoncelli, GLI ARGINI DI CARTA, su L'arena.it, 19 aprile 2013. URL consultato il 29 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2014).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Alessandro D'Ancona
- Wikiquote contiene citazioni di o su Alessandro D'Ancona
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alessandro D'Ancona
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- D'Ancóna, Alessandro, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fortunato Pintor, D'ANCONA, Alessandro, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- D'Ancona, Alessandro, in L'Unificazione, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
- Lucia Strappini, D'ANCONA, Alessandro, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 32, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1986.
- Alessandro D'Ancona, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Alessandro D'Ancona, su accademicidellacrusca.org, Accademia della Crusca.
- Alessandro D'Ancona, su accademiadellescienze.it, Accademia delle Scienze di Torino.
- Opere di Alessandro D'Ancona, su Liber Liber.
- Opere di Alessandro D'Ancona / Alessandro D'Ancona (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Alessandro D'Ancona, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Alessandro D'Ancona, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- D'ANCONA Alessandro, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Nereo Vianello, D'ANCONA, Alessandro, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
- Foto e biografia di Alessandro D'Ancona nell'Archivio fotografico dell'Università di Pisa, su biblio.adm.unipi.it:8081. URL consultato il 25 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2006).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49316306 · ISNI (EN) 0000 0001 2132 0415 · SBN CFIV026803 · BAV 495/73441 · LCCN (EN) n82052353 · GND (DE) 119385368 · BNE (ES) XX1244707 (data) · BNF (FR) cb12431443c (data) · J9U (EN, HE) 987007260007905171 · CONOR.SI (SL) 99920227 |
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