Comunardo Niccolai: differenze tra le versioni

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==Note==
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==Collegamenti esterni==
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Versione delle 20:04, 3 feb 2012

Comunardo Niccolai
File:Niccolai.jpg
Nazionalità
Altezza174 cm
Peso72 kg
Calcio
RuoloDifensore
Carriera
Squadre di club1
1963-1964Torres22 (0)
1964-1967Cagliari6 (0)
1967Chicago Mustangs? (?)[1]
1967-1976Cagliari219 (4)
1976-1977Perugia7 (0)
Carriera da allenatore
1993-1994Italia (bandiera) Italia
Palmarès
 Mondiali di calcio
ArgentoMessico 1970
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 29 aprile 2008

Comunardo Niccolai (Uzzano, 15 dicembre 1946) è un ex calciatore italiano. Ricordato per la propensione (ovviamente involontaria) alle autoreti, è oggi osservatore per la Nazionale azzurra.

Carriera

Giocatore

Club

Giocava come stopper. Inizia a tirare i primi calci nelle giovanili dell'A.S. Montecatini, dove nel 1962 riesce a conquistare il prestigioso titolo giovanile regionale (Toscana) denominato Coppa Menti guidato in panchina da uno degli allenatori più famosi della provincia di Pistoia del dopoguerra, Silvano Innocenti detto "Pozzo". Niccolai insieme a Innocenti si trasferisce in Sardegna grazie a un accordo tra alcune società isolane (Sorso e Torres) e il Montecatini Calcio. Dopo aver militato nella Torres, Niccolai passò al Cagliari, col quale fu campione d'Italia nella stagione 1969/70 Nell'immaginario collettivo il suo nome è legato alle autoreti che ha collezionato con i rossoblù sardi. Viene infatti ricordato come il più grande autogoleador di sempre in Italia, nonostante Riccardo Ferri dell'Inter lo abbia superato per il numero delle autoreti.

Tuttavia l'episodio più celebre e singolare al riguardo non fu un'autorete, ma un tentativo di autorete avvenuto il 13 febbraio 1972 verso la fine della partita Catanzaro-Cagliari (18ª giornata del campionato di calcio 1971-1972). Al 90' il Cagliari stava vincendo a Catanzaro per 2-1 e la squadra locale stava tentando, in uno stadio che era ormai una bolgia, l'ultimo assalto per cercare il pareggio nell'area di rigore del Cagliari. Nell'azione un difensore del Cagliari riuscì a togliere il pallone a un attaccante del Catanzaro, che finì a terra in area di rigore, mentre il pallone arrivò a Niccolai che si trovava fuori area; proprio in quel momento si udì un fischio dagli spalti. Niccolai, nella confusione dello stadio, pensò che il fischio provenisse dall'arbitro Concetto Lo Bello e sanzionasse con il rigore l'azione appena avvenuta; quindi stizzito reagì indirizzando un forte tiro nello specchio della sua porta, tiro che sarebbe entrato in rete se il difensore del Cagliari Mario Martiradonna, che si trovava sulla linea di porta, non lo avesse deviato con le mani in tuffo. Il rigore, questa volta reale e inevitabile, permise al Catanzaro di pareggiare 2-2 al 90' la partita. Nella confusione sembrò così. Poi si seppe che non era stato Mario Martiradonna ma Mario Brugnera a parare con un perfetto tuffo, al posto del portiere Enrico Albertosi, appostato dall'altra parte, sulla linea bianca. Niccolai chiuse la carriera indossando la maglia del Prato nel 1977/78. In Serie A ha collezionato 225 presenze segnando 4 reti. Vanta anche 3 presenze in nazionale B oltre a quelle della nazionale A.

Nazionale

Giocò anche in nazionale, prendendo parte ai mondiali del 1970, tanto che il suo allenatore a Cagliari, Manlio Scopigno, disse di lui: "Mi sarei aspettato di tutto dalla vita, ma non di vedere Niccolai in mondovisione". Per lui 3 presenze e nessuna rete. Una di queste presenze fu la prima partita dei mondiali in Messico, in cui partì da titolare; per un infortunio di gioco venne sostituito dopo pochi minuti del secondo tempo da Roberto Rosato.

A proposito della celebre affermazione di Scopigno, il giornalista sportivo Giampaolo Murgia testimonia:

«In realtà, Scopigno non pronunciò la famosa frase. Ero con lui davanti alla tv nella sede sociale di via Tola. Prima del fischio d'inizio si videro gli azzurri schierati uno dopo l'altro. Quando fu la volta di Niccolai, Scopigno, che era seduto, si alzò e per un attimo spense il televisore borbottando: "Ma si può?!". Una battuta per nascondere commozione e... orgoglio. Niccolai era il cucciolo della compagnia, il suo pupillo. Manlio aveva studiato Storia, non Filosofia. Quanto alla fama di "re dell'autogol", ne siglò relativamente pochi: sarà ottavo o... decimo in una graduatoria nazionale. Si è creato un mito che il toscano alimenta ("Così mi ricordano tutti! Lo scudetto l'hanno vinto tanti..."). Un mito perché alcuni autogol li firmò in gare memorabili. Per esempio, nella sfida-scudetto di Torino con la Juventus. Quella di Catanzaro era la 300.ma di Lo Bello in serie A [NOTA: in realtà quella di Catanzaro fu un tentativo di autorete], con un parterre di grandi firme del giornalismo.»

Allenatore

Nel biennio 1993-1994 è stato allenatore della Nazionale A femminile.

Palmarès

Giocatore

Cagliari: 1969-1970

Note

  1. ^ Comunardo Niccolai Nasljerseys.com

Collegamenti esterni

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