Platino nativo
Platino nativo | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 1.AF.10 |
Formula chimica | Pt[1][2][3] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | monometrico |
Sistema cristallino | isometrico[1][2][3][4] |
Classe di simmetria | esottaedrica[1][2] |
Parametri di cella | a=3,9231, Z=4[5] |
Gruppo puntuale | 4/m 3 2/m[1][2] |
Gruppo spaziale | F m3m[5] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 14-19 (misurata), 21,472 (calcolata)[5] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 4 - 4½[1][2][3] |
Sfaldatura | assente[1], non riconoscibile[4] |
Frattura | scabra[1][2], spigolosa |
Colore | bianco grigiastro acciaio[1], grigio acciaio[1][2], grigio scuro[1][2], bianco lievemente tendente al grigio[4] |
Lucentezza | metallica[1][2][4] |
Opacità | opaco[1][2] |
Striscio | bianco grigiastro[1] |
Diffusione | molto raro[3] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
Il platino nativo è un minerale composto da platino, può contenere anche ferro e minori quantità di osmio, iridio, renio, palladio, oro e rame.[5]
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]Il platino nativo si rinviene generalmente in granuli[1] dispersi in una matrice o in pepite irregolari[1][3], in masserelle in compattezza variabile a seconda del campione[3] o in squamette[3].
I cristalli sono rari, di piccola dimensione di forma cubica e malformati[1] o in masse dendritiche[4] o sotto forma di pagliuzze o pepita[4].
Il minerale presenta geminatura secondo {111}.[2]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]L'origine del platino nella crosta terrestre avviene all'interno di rocce ignee mafiche ed ultramafiche[2] in associazione con cromite ed olivina; si rinviene però più facilmente in depositi di tipo alluvionale[1][3] (placers) dopo che la corrente ha spazzato via i corpi meno densi.
Caratteristiche chimico-fisiche
[modifica | modifica wikitesto]- Magnetismo: debole naturale[1] a volte per presenza di forti impurezze di ferro[3]
- Il minerale è duttile[4] e malleabile[2][4]
- Insolubile negli acidi[4]
- Peso molecolare: 195.08 gm[1]
- Solubilità: in acqua regia[3][4]
- Punto di fusione: 1773 °C[3]
- Infusibile al cannello[4]
- Fluorescenza: assente[1]
- Densità di elettroni: 17,2 gm/cm³[1]
- Indici quantici[1]:
- Indici di fotoelettricità[1]:
- PE: 1619,87 barn/elettrone
- ρ: 27798.55 barn/cm³
- Indice di radioattività GRapi: 0 (il minerale non è radioattivo)[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Scheda tecnica del minerale su webmineral.org
- ^ a b c d e f g h i j k l m Scheda tecnica del minerale su mindat.org
- ^ a b c d e f g h i j k Carlo Maria Gramaccioli, "Elementi nativi" in "Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. I", pag. 32-33, Peruzzo Editore (1988), Milano
- ^ a b c d e f g h i j k E. Artini, "Classe I. Elementi nativi" in "I minerali, sesta edizione riveduta e ampliata", 314-315, Ulrico Hoepli, 1981, ISBN 88-203-1266-2
- ^ a b c d John W. Anthony, Richard A. Bideaux, Kenneth W. Bladh, Monte C. Nichols, Handbook of Mineralogy (PDF), Chantilly, VA 20151-1110, Mineralogical Society of America.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su platino nativo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmin, su webmineral.com.