San Marzanotto

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San Marzanotto
frazione
San Marzanotto – Veduta
San Marzanotto – Veduta
San Marzanotto visto da Mongardino.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Asti
Comune Asti
Territorio
Coordinate44°51′45″N 8°12′50″E / 44.8625°N 8.213889°E44.8625; 8.213889 (San Marzanotto)
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale14100
Prefisso0141
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Marzanotto
San Marzanotto

San Marzanotto (San Marsanòt in dialetto astigiano) è una frazione del comune di Asti e uno dei Borghi che partecipa al Palio della città. Si trova a sud, alla periferia della città di Asti. Si divide in due frazioni: San Marzanotto Piana, situata lungo la strada della valle Tanaro che collega Asti ad Isola d'Asti e Alba, fiancheggiata dalla ferrovia Asti-Alba (chiusa al traffico nel 2012) e San Marzanotto Paese, con il nucleo storico, più in alto in collina.

San Marzanotto Paese, l'ingresso.
San marzanotto Piana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Il primo insediamento di San Marzanotto (Sanctum Marcianum de Rupe Sclavina) risale circa al XII secolo. In precedenza (875), l'area apparteneva al territorio di Nante, che comprendeva anche Rocca Schiavina ed il Castrum Berengarii (Belangero).

La località di San Marzanotto appare per la prima volta in un documento ufficiale, col nome di S. Marcianum de Rocha Sclavina (1159), nel diploma con cui Federico Barbarossa concesse al Comune di Asti il dominio di varie località.

Questi possedimenti, concessi dall'imperatore germanico, erano compresi nel raggio di 10 chilometri dalla città di Asti e facevano parte delle "ville veteres Comunis Ast", quaranta località che rappresentavano il primo territorio "annesso" dal Comune di Asti nella sua politica espansionistica.

Gli abitanti di questi territori erano considerati cittadini Astigiani a tutti gli effetti, e come tali, pagavano un'imposta annua. Nella prima area, situata oltre il Tanaro, era compreso S. Marzanotto, con Azzano, Montemarzo, Nante (località scomparsa, localizzabile nei pressi della cascina S. Secondo, presso il Torrazzo), Mongardino e Belangero.

Sotto il dominio Orleanese[modifica | modifica wikitesto]

Tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, gli Orleans modificano la denominazione del Borgo con il nome in Sanctus Macianotus.

Nel 1364 San Marzanotto ritorna sotto il dominio astigiano e nel 1378 è tra i territori della Contea di Asti in dote a Valentina Visconti, in occasione del matrimonio con Luigi d'Orléans.

I Savoia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1576 S. Marzanotto giurò fedeltà ai Savoia.
In questo periodo, il Borgo venne accorpato nelle "ventine", termine sopravvissuto fino ai giorni nostri per indicare le frazioni di cui è composto il territorio municipale.

Dagli ordinati comunali di San Marzanotto, che abbracciano il periodo dal 1621 al 1929, si evince che la popolazione di San Marzanotto fu sempre una comunità molto unita, stretta intorno alla chiesa di Sanctum Marcianum.

In una relazione dell'intendente regio nel 1753 (manoscritto presso la Biblioteca civica), San Marzanotto è descritto come un piccolo luogo, di proprietà di Francesco Amedeo Roero di San Severino, residente a Torino. Il Borgo si presentava con campi coltivati, vigne, alberi da frutto, boschi. Le principali attività erano la vendita del vino e l'allevamento dei bachi da seta.

Per quanto riguarda le chiese e le congregazioni religiose, nel borgo erano presenti, oltre alla chiesa parrocchiale, la confraternita della SS. Trinità e tre compagnie: del Corpo del Signore, del Rosario e di San Martino.

Napoleone Bonaparte[modifica | modifica wikitesto]

Con il trattato di Cherasco del 17 aprile 1796 e con la pace di Parigi del 15 maggio, le truppe di Bonaparte occuparono gran parte del Piemonte, ma non la capitale in cui entravano il 6 dicembre 1798.
Il 21 settembre 1802 il Piemonte fu annesso alla Francia, con la suddivisione in sei dipartimenti: Po, Dora, Stura, Sesia, Marengo e Tanaro.
San Marzanotto fece parte di quello di Marengo, Circoscrizione di Asti, Mandamento di Rocca d'Arazzo.
Caduto Napoleone, Vittorio Emanuele re di Sardegna ritornò sul trono (10 maggio 1814).

San Marzanotto diventò comune con un proprio sindaco e propri consiglieri e nel 1853 fu aggregato al Mandamento di Asti. Nel 1929 il comune cessò di esistere per essere accorpato alle frazioni (ventine) del comune di Asti. Dal 1980, con l'aggregazione della località Valle Tanaro, venne istituita la Circoscrizione S. Marzanotto - Valle Tanaro.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma di San Marzanotto è costituito da uno scudo azzurro, con al centro un maschio merlato d'oro. Il maschio è sormontato da una stella a otto punte d'argento.
Lo scudo presenta la bordura composta d'argento e di rosso.

Lo stemma riprende (con la sola aggiunta della stella) il blasone della famiglia Asinari e fu anche utilizzato come simbolo comunale ai tempi dell'indipendenza municipale di San Marzanotto, l'unica differenza era la torre, posta su di un monte verde composto da tre cime all'italiana.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il Castello di Belangero

Il castello di Belangero[modifica | modifica wikitesto]

Sorge sulle colline della riva destra del Tanaro, tra Isola d'Asti, Mongardino e San Marzanotto.
La data di costruzione è incerta e la leggenda vuole che la sua fondazione si debba a Berengario I, sul principio del X secolo.

Ulteriori ricerche spostano la data alla metà del secolo X. Il Gabiani lo descrive come un edificio tozzo a tre piani.
Al suo interno il castello ha subito nel tempo molti rimaneggiamenti.

Si ricorda, tra gli ospiti illustri, anche il conte Camillo Benso di Cavour.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Il Palio di Asti[modifica | modifica wikitesto]

Borgo San Marzanotto
Descrizione stemmaMaschio merlato d'oro in scudo azzurro. Il maschio è sormontato da una stella ad otto punte d'argento.
ColoriOro e Blu
AppellativoCavalieri della torre
RettoreEmil Dovico
Numero di vittorie
  • per il Borgo: Nessuna
  • per il Comune: Nessuna
Simbolo rappresentativoTorre con stella a otto punte
Rioni, borghi o comuni avversariNessuno
Sito ufficialewww.sanmarzanotto.it

La partecipazione al Palio di Asti del Borgo di San Marzanotto è recente, essendo l'ultimo partecipante iscritto alla corsa dei ventuno attuali. Per esso solamente alcuni piazzamenti nella finale, ma per ora è ancora a digiuno di vittorie. Il miglior risultato ottenuto finora è stato il terzo posto del 2005, col fantino Claudio Bandini detto Batticuore.

Il gruppo Musici e Sbandieratori di San Marzanotto è dal 7 marzo 2009 affiliato alla Federazione Italiana Sbandieratori. È il quarto rione di Asti dopo San Lazzaro, Santa Caterina e San Paolo ad essersi affiliato.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di San Marzanotto Rivi in stato di abbandono

In passato San Marzanotto era dotata di due stazioni ferroviarie: la stazione di San Marzanotto, situata nella frazione Piana, lungo la ferrovia Asti-Castagnole e chiusa nel 2003, e la stazione di San Marzanotto Rivi, situata nella frazione Rivi, lungo la linea Asti-Genova, che risultava già chiusa negli anni settanta.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabiani Nicola Asti nei principali suoi ricordi storici vol 1, 2,3. Tip.Vinassa 1927-1934
  • Fissore Le miniature del codex astensis C.R.A. 2002
  • Testa D. Storia del Monferrato terza edizione ampliata, Gribaudo sedico Lorenzo Fornaca editore 1996
  • Ferro, Arleri, Campassi, Antichi Cronisti Astesi, ed. dell'Orso 1990 ISBN 88-7649-061-2
  • AA.VV., Confraternite, archivi, edifici, arredi nell'astigiano dal XVII al XX secolo, A.Torre 1999 Torino
  • AA.VV., Il Palio di Asti, a cura di Angelo Timò, Asti 1935
  • Angelo Timò, Il Palio di Asti, un'antica tradizione, in "Alexandria, rivista mensile della provincia", anno 1, nº1, Alessandria, 1931
  • Pier Luigi Bassignana (a cura di). Il palio di Asti. Torino, Ed. Umberto Allemandi, 2004, ISBN 88-422-1227-X
  • Luigi Baudolin. Il Palio di Asti. Torino, Ed. AEDA, 1970
  • Gian Luigi Bera,Asti edifici e palazzi nel medioevo., Gribaudo e Lorenzo Fornaca Editore Se Di Co 2004 ISBN 88-8058-886-9
  • don Alfredo Bianco. Asti Medievale. Asti, Ed. Cassa di Risparmio di Asti, 1960
    • Asti ai tempi della rivoluzione. Ed CRA 1960
  • Cipolla Carlo, Appunti per la storia di Asti, 1891
  • AA.VV. a cura del Comitato Palio Rione S. Martino / S. Rocco. Il Borgo San Martino San Rocco nella storia di Asti. Ed. Comitato Palio SMSR, Asti, 1995
  • Giuseppe Crosa, Asti nel sette-ottocento, Gribaudo sedico Lorenzo Fornaca Editore. 1993 Asti
  • Ferro, Arleri, Campassi, Antichi Cronisti Astesi, ed. dell'Orso 1990 ISBN 88-7649-061-2
  • Niccola Gabiani. Il Palio di Asti. allegato ad "Alexandria, rivista mensile della provincia", Asti, 1931
  • Giovanni Giraudi. Con gli sbandieratori il Palio di Asti nel mondo. Asti, Tipografia Arti Grafiche, 1988
  • Venanzio Malfatto. Il Palio di Asti: storia, vita, costume. Madonna dell'Olmetto, Ed. Agami, 1989
    • Asti itinerari della memoria ,ed. Agami 1993
  • Gianfranco Monaca. Asti: San Secondo dei mercanti - Un contributo per la mitologia della città. Cavallermaggiore, Ed. Gribaudo, sedico Lorenzo Fornaca editore 1997 Asti
  • Anna Peyrot, Asti e l'Astigiano ,tip. Torinese Ed. 1983
  • Quintino Sella, Codex Astensis, Roma tip. dei Lincei 1887
  • Paolo Raviola, Lacrime e sorrisi, Asti, Promo Pubblicità Editore, sedico Lorenzo Fornaca 2007
    • Asti, la sua storia, il suo Palio, Promo Pubblicità Editore, 2006
  • Stefano Robino. Rievocazioni e attualità di Santa Maria Nuova in Asti: cenni storici, artistici, liturgici. Asti, Ed. Tipografia moderna, 1936
  • Lodovico Vergano. Il palio di Asti: cronache e documenti. Asti, Scuola Tipografica S. Giuseppe, 1969

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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