Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls
Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls album in studio | |
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Artista | Coven |
Pubblicazione | 1969 |
Durata | 45:35 |
Tracce | 10 |
Genere | Rock psichedelico Hard rock Heavy metal |
Etichetta | Mercury Records |
Produttore | Bill Traut |
Formati | LP, CD |
Coven - cronologia | |
Album precedente
— |
Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls è il primo album del gruppo statunitense Coven, pubblicato nel 1969 dalla Mercury Records.
Il disco[modifica | modifica wikitesto]
Il tema principale del disco è l'occulto con particolare riferimento alla figura di Satana e ad altre entità demoniache[1].
Il poster allegato al disco fece scalpore per il soggetto e la simbologia presente: la foto ritraeva i membri della band vestiti con lunghe tonache intenti a svolgere un rito sacrificale, mentre la cantante Jinx Dawson era ritratta nuda e sdraiata su di un altare nel ruolo della "vittima". L'immagine conteneva teschi e croci rovesciate; inoltre, in questa fotografia apparve per la prima volta nell'iconografia del rock il celebre gesto delle corna[2].
Nel marzo del 1970 la rivista statunitense Esquire pubblicò un'inchiesta intitolata Evil Lurks in California[3], in cui si parlava della diffusione della passione per l'occultismo e delle pratiche ad esso collegate: l'interesse per queste tematiche veniva collegato ad alcuni episodi di cronaca nera, tra cui gli efferati delitti compiuti da Charles Manson e dai suoi seguaci. L'album dei Coven veniva citato nell'articolo e messo in relazione con la diffusione del fenomeno, generando pubblicità negativa per la band. La casa discografica, preoccupata per le ripercussioni a livello di immagine, decise di ritirare il disco dal circuito di vendita[1]. L'album è stato poi ripubblicato in formato CD nel 2003[4].
L'album è stato prodotto da Bill Traut, proprietario dell'etichetta indipendente Dunwich Records, che dopo aver scoperto i Coven nel circuito dei locali di Chicago si occupò della realizzazione del disco e di stabilire i contatti con la Mercury Records[1]. La maggior parte dei testi sono stati composti dal chitarrista James Vincent sotto lo pseudonimo di Jim Donlinger, membro delle band Aorta e Lovecraft entrambe di Chicago[5][6].
Descrizione brani[modifica | modifica wikitesto]
Black Sabbath[modifica | modifica wikitesto]
White Witch of Rose Hall[modifica | modifica wikitesto]
La canzone è ispirata alla leggenda di Annie Palmer, la white witch (strega bianca) del titolo, che fu accusata di praticare le arti voodoo a Montego Bay in Giamaica e venne uccisa durante una rivolta degli schiavi dell'isola negli anni trenta del XIX secolo[7].
Coven in Charing Cross[modifica | modifica wikitesto]
Il brano è intervallato in due punti da una parte recitata dove i membri della band intonano con voce cantilenante la parole tradotte di un antico testo riguardante i sette demoni della mitologia babilonese. La stessa tematica è al centro dell'opera Semero ikh (in russo Семеро их?) composta nel 1917 da Sergei Prokofiev[8] ispirandosi alla raccolta poetica Zovy drevnosti (in russo Зовы древности?) di Konstantin Balmont[9].
For Unlawful Carnal Knowledge[modifica | modifica wikitesto]
Pact with Lucifer[modifica | modifica wikitesto]
Choke, Thirst, Die[modifica | modifica wikitesto]
Wicked Woman[modifica | modifica wikitesto]
Dignitaries of Hell[modifica | modifica wikitesto]
Portrait[modifica | modifica wikitesto]
Satanic Mass[modifica | modifica wikitesto]
L'ultima traccia dell'album non è una canzone ma la registrazione di una (presunta) messa nera compiuta dai componenti della band[2].
Tracce[modifica | modifica wikitesto]
- Black Sabbath – 3:32 (testo: Donlinger)
- White Witch of Rose Hall – 3:08 (testo: Donlinger)
- Coven in Charing Cross – 4:04 (testo: Donlinger)
- For Unlawful Carnal Knowledge – 4:41 (testo: Dawson, Ross, Wilkerson, Osborne)
- Pact with Lucifer – 3:32 (testo: Donlinger, Wilkerson)
- Choke, Thirst, Die – 3:32 (testo: Donlinger)
- Wicked Woman – 3:01 (testo: Dawson, Ross, Wilkerson, Osborne)
- Dignitaries of Hell – 4:09 (testo: Donlinger)
- Portrait – 2:37 (testo: Dawson, Ross, Osborne)
- Satanic Mass – 13:19 (testo: Traut)
Durata totale: 45:35
Formazione[6][modifica | modifica wikitesto]
Gruppo[modifica | modifica wikitesto]
Altri musicisti[modifica | modifica wikitesto]
- John Hobbs - tastiere
- Jim Donlinger - chitarra, cori
- Alan Estes - basso
- Christopher Nielsen - chitarra, cori
- Jim Nyeholt - tastiere, organo, pianoforte
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) Eduardo Rivadavia, Coven, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10-01-2013.
- ^ a b (EN) James Sullivan, Twisted Tales: Coven Take Witchcraft and Devil Horn Hand Salute to the Top 40, su spinner.com, 30-10-2009. URL consultato il 10-01-2013 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2013).
- ^ March 1970 Esquire magazine article: Princess Leda's Castle in the Air, su thejeffreymacdonaldcase.com. URL consultato il 10-01-2013.
- ^ Coven - Witchcraft Destroys Minds and Reaps Souls, su rockline.it. URL consultato il 10-01-2013 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2015).
- ^ (EN) James Vincent, Robert J. Macoy, Space Traveler: A Musician's Odyssey, iUniverse, 2003, pag. 43, ISBN 0595282954.
- ^ a b (EN) Joe Viglione, Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10-01-2013.
- ^ (EN) The legend of the White Witch of Rose Hall, su jamaicatravelandculture.com. URL consultato il 10-01-2013.
- ^ (EN) LSO/Gergiev – The Rite of Spring, su classicalsource.com. URL consultato il 10-01-2013 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
- ^ (EN) Francis Maes, A History of Russian Music: From Kamarinskaya to Babi Yar, University of California Press, 2002, pag. 231, ISBN 0520218159.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Joe Viglione, Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.