Utente:Luciano Coda/Sandbox

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DA FARE[modifica | modifica wikitesto]

  • François Fouquet (archevêque)
  • Arcivescovi di Arcidiocesi di Bourges
  • Abbaye Notre-Dame de Bonneval
  • Charles Le Goux de La Berchère
  • Hieronymus Otto Agricola
  • Kaspar Ignaz Graf von Künigl zu Ehrenburg
  • Franz Egger
  • Johannes Raffl
  • Anton von Steichele
  • Carlo Filesio Biografia Ritratto

Sulla famiglia ferrero-fieschi[modifica | modifica wikitesto]

Cappellano maggiore rego di napoli[modifica | modifica wikitesto]

Il Cappellano maggiore del Regno di Napoli, poi Regno delle Due Sicilie era un ecclesiastico di rilievo che assumeva la funzione di cappellano del re e di corte. Divenne sempre più importante nel tempo; le competenze del cappellano maggiore influenzavano molto sia la sfera ecclesiastica, sia quella politica e culturale della capitale, Napoli e del regno.[1] La sua figura venne regolata nel tempo da leggi pontificie specifiche. Il cappellano maggiore era anche prefetto dell'Università di Napoli.[2]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

La figura del cappellano maggiore ha origine antica, in quanto era già presente nell'Alto Medioevo: in particolare nell'area delle Due Sicilie era diffusa la pratica di nominare un chierico come proprio cappellano, come nel caso di Radelchi, principe di Benevento e Siconolfo, principe di Salerno. In epoca normanna e sveva era indicato con gli appellativi di Prefetto del Regio Oratorio[1], e Magister Sacratae (o Regalis) Cappellae con gli Angiò.[1] Con l'arrivo degli Aragonesi prese il nome di Maior Cappellanus.

La figura del cappellano maggiore era simile a quella del Capellán mayor del rey della Corona di Castiglia, di cui i Viceré di Napoli spagnoli ripresero le caratteristiche, conservate anche dai Borbone delle Due Sicilie.[3]

Funzioni[modifica | modifica wikitesto]

Il cappellano maggiore provvedeva alle cerimonie religiose, quali matrimoni, riti funebri e feste, nella Cappella palatina ed alla cura spirituale del re e della famiglia reale.[3][4] Si avvaleva di un gruppo di presbiteri e chierici, di sua nomina, che costituivano la Curia del Cappellano maggiore.[1]

Le funzioni furono regolate da papa Leone X, con breve pontificio del 9 novembre 1519[1], che confermava la giurisdizione dell'allora cappellano Giovanni Mesnil, sulle cappelle e le chiese reali e sulla nomina dei loro chierici.[1] Con la bolla pontificia Convenit del 6 luglio 1741, papa Benedetto XIV[1] definiva ulteriormente i diritti e privilegi del Cappellano maggiore; egli poteva essere nominato liberamente dal Re, purché fosse di fede cattolica e scelto in accordo con la curia episcopale.[1]

Alcuni privilegi del Cappellano maggiore comprendevano la giurisdizione civile, militare ed ecclesiastica dei presbiteri in servizio presso la corte borbonica (esente dalla Santa Sede), nonché un prezioso potere consultivo che si attuava nell'esprimere pareri sulle questioni ecclesiastiche, come la nomina dei vescovi nel regno, sugli statuti delle congregazioni laicali che chiedevano il regio assenso[1] ed esercitava la revisione dei libri da destinare alle stampe.[4]

Dal 1497 il cappellano maggiore era anche prefetto dell'Università di Napoli.[1] Data l'approvazione della Santa Sede e la stretta vicinanza alla famiglia reale, il Cappellano maggiore costituiva la maggiore dignità ecclesiastica del regno, con un carico politico-religioso ingombrante, spesso in contrasto e rivalità con l'arcivescovo metropolita di Napoli e il nunzio apostolico della capitale.[3][5]

Cronologia dei Cappellani maggiori[6][modifica | modifica wikitesto]

Regno di Napoli[modifica | modifica wikitesto]

XIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Mesnil (1269)
  • Guglielmo de Godonio (1274)
  • Pietro III de Ferrariis (1295)
  • Pietro de Bolounenzio (1300)

XIV secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Gugliemo Ebranno (1305)
  • Cristoforo Tolomei (1313)
  • Giovanni de Exarcellis
  • Pietro de Morech (1334 - 1345)
  • Landolfo di Regina
  • Giovanni Gallinario
  • Andrea di Valle Regia
  • Matteo di Acquaputida
  • Ubertino di Corleone

XV secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Abate Gentile di Sant'Angelo a Fasanella (1422)
  • Giovanni Incio di Majorica (1443)
  • Domenico Xarach di Aragona (1445)
  • Urso Leone (1449)
  • Giovanni Geraldino
  • Pietro Brandi
  • Giuliano Mirto Frangipane
  • Giovanni di Milano
  • Giovanni Castriota

XVI secolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Tommaso Carafa (1500)
  • Giovanni Maria Poderico (1505 - 1535)
  • Antonio Giacconia
  • Giovanni Ruffo de Theodolis
  • Carlo d'Aragona (1528)
  • Tommaso Caracciolo, vescovo di Trivento
  • Giovanni Fonseca
  • Bernardo di Figuera di Granata
Cronologia dei Cappellani maggiori dal 1570
Nome e cognome Titolo ecclesiastico Periodo
Antonio Lauro Vescovo di Castellammare di Stabia 16 aprile 1563 - 1577
Gabriel Sanchez de Luna abate di San Giovannni Maggiore, protonotario apostolico 1580 - 1616
Alavro di Toledo 1616 - 1632
Giovanni Salamanca 1632 - 1662
Juan de Cespedes 1662 - 1676
Girolamo della Marra 1676 - 4 marzo 1695
Diego Vicencio de Vidania 1695 - 1732

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Catone 2007, pp. 87-90.
  2. ^ Cocozza, 2015, p. 146.
  3. ^ a b c Cocozza 2020, p. 451.
  4. ^ a b Cappellano maggiore, Napoli, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it, Archivio di Stato di Napoli. URL consultato il 27 novembre 2022.
  5. ^ Cocozza 2020, pp. 462-463
  6. ^ Luigi Guarini, Catalogo de' cappellani maggiori del Regno di Napoli e de' confessori delle persone reali, presso Angelo Coda, 1819. URL consultato il 27 novembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]