Utente:Giuliano56/Sandbox

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Felice Platone

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Comunista
CollegioCuneo
Incarichi parlamentari
2 Commissione per l'esame dei disegni di legge
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato2 febbraio 1950 –
24 giugno 1953
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Comunista
CircoscrizioneToscana
CollegioPisa
Incarichi parlamentari
6ª Commissione permanente (Istruzione pubblica e belle arti)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano
ProfessioneGiornalista

Felice Platone (Azzano d'Asti, 12 febbraio 1899Asti, 25 febbraio 1955) è stato un politico, partigiano e giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1916 si iscrisse alla Federazione Giovanile Socialista Italiana.

Durante la guerra fu giovanissimo ufficiale (era uno dei cosiddetti "Ragazzi del '99", entrati in battaglia a diciannove anni). Nel dopoguerra, trasferitosi a Torino, si iscrisse al Politecnico, per laurearsi in ingegneria, ma presto la tumultuosa attività politica lo indusse a non proseguire gli studi. Dopo aver pubblicato alcuni articoli sull'edizione piemontese dell' Avanti!, collaborò con Antonio Gramsci alla redazione dell'Ordine nuovo, prima quindicinale e poi quotidiano. Nel 1921 partecipò alla fondazione del PCdI; passò quindi alla redazione dell'Unità, di Il Lavoratore di Trieste e della rivista teorica Stato Operaio.

Tra il 1921 e il 1926 P. fu più volte arrestato "per misture di ordine pubblico", si diceva allora e nel 1922 fu vittima di una feroce aggressione squadristica.

Condannato in contumacia a 12 anni nel 1927 dal Tribunale Speciale in applicazione delle Leggi fascistissime, fuggì prima a Lugano e poi a Parigi, dove lavorò presso il "Centro estero" del Partito Comunista, collaborando con Palmiro Togliatti e con gli altri dirigenti comunisti espatriati.

Dopo un periodo di studio e formazione a Mosca, nel 1936 accorse in Spagna (dove era scoppiata la guerra civile in seguito al tentato golpe di Francisco Franco. Fu nominato capo di stato maggiore delle Brigate internazionali. Dopo la sconfitta della Repubblica Spagnola, nel 1939, ripara a Parigi, ad occuparsi dei giornali del suo partito.
Nel 1940 è arrestato e internato nel campo del Vernet. Trasferito a Marsiglia nel 1941, Felice Platone riesce a fuggire; collabora alla costituzione del "Comitato d’azione per l’unione del popolo italiano" (uno dei primi organismi unitari per la lotta al fascismo, dopo le divisioni degli Anni venti. Entra prima nel maquis francese e poi nella Resistenza italiana, dove divenne comandante della XV brigata Garibaldi «Piumai» nell'Oltrepo' Pavese[1].

Dopo la Liberazione, all'impegno più strettamente politico (è membro del Comitato Centrale del PCI, presiederà la Commissione centrale di controllo), Platone accompagnerà il lavoro ideologico. Fu infatti, fino alla orte, direttore della rivista teorica del Pci, Rinascita.
Tradusse dal russo alcune opere di Lenin ((L'Internazionale comunista, Editori Riuniti, Roma 1972)).
Ma soprattutto da Togliatti ebbe l'incarico di curare la prima edizione dei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci (l'edizione cosiddetta "tematica" che iniziò nel 1948 e terminò nel 1955).
Già da tempo si occupava di studiare e diffondere il pensiero di Gramsci: aveva pubblicato a Parigi un lungo articolo nel 1938[2], nel primo anniversario della morte[3]. Nel quadro di questo impegno aveva già pubblicato, nel 1946, una Relazione sui quaderni del carcere, che costituisce il primo scritto organico sul testo gramsciano.

Nel 1950, Platone aveva preso il posto di Massimo Bontempelli al Senato e nel 1953 era stato rieletto senatore nel Collegio di Siena.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]


Categoria:Politici del Partito Comunista d'Italia Categoria:Politici del Partito Comunista Italiano Categoria:Deputati dell'Assemblea Costituente (Italia) Categoria:Senatori della I legislatura della Repubblica Italiana Categoria:Sindaci di Asti