Un giorno di regno
Un giorno di regno, ossia il finto Stanislao | |
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Lingua originale | italiano |
Genere | melodramma giocoso |
Musica | Giuseppe Verdi |
Libretto | Felice Romani |
Fonti letterarie | Le faux Stanislas di Alexandre-Vincent Pineux-Duval |
Atti | due |
Epoca di composizione | 1839 |
Prima rappr. | 5 settembre 1840 |
Teatro | Teatro alla Scala |
Personaggi | |
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Un giorno di regno è la seconda opera lirica di Giuseppe Verdi, su libretto di Felice Romani.
Un'infelice debutto
Verdi, dopo il debutto felice dell'Oberto, Conte di San Bonifacio, si ritrovò a dover comporre un'opera buffa per la stagione del 1840. In tempi stretti, dovette comporre la musica per l'opera, e anche lo stesso librettista Romani non si scomodò a fare un nuovo libretto, ma rispolverò uno dei suoi vecchi libretti e lo adattò alla musica. Per Verdi fu un infelice periodo per comporre l'opera, dovuto alla morte della prima moglie, Margherita Barezzi. L'opera fu un fiasco totale, e fu ritirata la sera stessa del debutto. La causa del fiasco fu dovuta anche ai cantanti, poco bravi nei loro ruoli. La prima opera buffa di Verdi non ottenne il successo desiderato, ma fu il Falstaff successivamente ad ottenere un clamoroso successo.
Trama
La vicenda è piuttosto semplice: il vecchio La Rocca si accorda con il Barone per poter sposare la figlia di quest'ultimo, Giulia, anche se lei ama riamata il bel Edoardo. Il Barone e il Signore la Rocca fanno di tutto per mandare a monte la loro relazione, ma falliscono miseramente. Con questa si intreccia anche la storia della Marchesa del Poggio, innamoratasi del Cavaliere di Belfiore, fintosi re di Polonia, per poter permettere al vero re di Polonia di entrare nel regno.