Torre saracena (Palmi)

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Torre aragonese delle Pietre Negre
Parco archeologico dei Tauriani
Ubicazione
Stato Regno di Napoli
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
Regione  Calabria
CittàPalmi
IndirizzoVia del Vescovato
Coordinate38°23′39.35″N 15°51′48.91″E / 38.394264°N 15.863587°E38.394264; 15.863587
Mappa di localizzazione: Italia
Torre saracena (Palmi)
Informazioni generali
TipoTorre d'avvistamento antisaracena
Altezza15 metri
Termine costruzione1565[1]
CostruttoreCarlo II Spinelli
Materialepietra
Condizione attualein cattivo stato di manutenzione
Proprietario attualeComune di Palmi
Informazioni militari
UtilizzatoreUniversitas di Seminara[2]
Universitas di Palmi
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La Torre aragonese di Pietrenere di Palmi,[3] volgarmente detta torre saracena,[4][5][6] è una delle antiche torri d'avvistamento cinquecentesche che sorgono sul litorale della Costa Viola. La struttura si erge sulla sommità del pianoro di Taureana, a ridosso di una falesia che sovrasta la spiaggia del Lido di Palmi. Costruita nel 1565, anticamente era denominata "Torre di Pietrenere"' (o de "Le Pietre Negre")[7] per distinguerla dall'altra torre d'avvistamento di Palmi, chiamata Torre di San Francesco, attualmente scomparsa.

La torre è tutelata tramite notifica del 16 agosto 1913[8] e, dall'11 settembre 2011,[9] fa parte del complesso del Parco archeologico dei Tauriani "Antonio De Salvo".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1549, avvenne la distruzione di Palmi ad opera del corsaro turco Dragut Rais.[10] A seguito di tale devastazione il duca di Seminara Carlo II Spinelli, che era divenuto feudatario della città nel 1555, decise di riedificare la «terra di Palma» e di fortificarla.[10] Pertanto decise di costruire anche due torri di guardia costiera. Una fu chiamata di «San Francesco»,[7] ed era ubicata nella località ancora oggi denominata Torre, e l'altra, costruita presso la Chiesa di San Fantino, fu detta «di Pietrenere», dal nome della marina sottostante.[7] La costruzione della Torre di Pietrenere, come indica l'iscrizione riportata a tutt'oggi, risale al 1565.[11]

Da un atto del 1747 la torre risultava allora di proprietà di Bruno Ubaldo, quale «Capitano proprietario della Reggia Torre delle Pietre Negre in giurisdizione della Città di Seminara»[12]

Il 16 agosto 1913 venne emesso un decreto di tutela della torre.[8] Dall'11 settembre del 2011 la torre fa parte del Parco Archeologico dei Tauriani "Antonio De Salvo", inaugurato a seguito degli scavi archeologici che avvengono dal 1995 nell'area vicina al manufatto e che hanno portato alla luce le rovine dell'antica Tauriana[9].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La torre ha una circonferenza alla base di circa 22 metri, una larghezza di 8 metri,[13] un'altezza di 15 metri[13] e la porta d'entrata è collocata ad un'altezza di 7 metri dal suolo, e conduce ad una camera provvista di feritoie sui muri perimetrali. I materiali usati per realizzarla sono pietre naturali e mattoni.[14]

L'unica finestra della torre è collocata dalla parte che guarda verso l'interno, lasciando la parte rivolta verso il mare senza aperture, in modo che le navi nemiche non potessero avvistare l'eventuale luce del torriero.[11]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rando, p. 155.
  2. ^ Fino 1632, data d'indipendenza di Palmi.
  3. ^ Talvolta chiamata anche Torre medievale.
  4. ^ Torre Saracena di Palmi, su turismoincalabria.it.
  5. ^ La Torre saracena di Palmi e la leggenda di donna Canfora, su calabriaonweb.it. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2022).
  6. ^ TORRE SARACENA PALMI, REGGIO CALABRIA, su fondoambiente.it.
  7. ^ a b c De Salvo, p. 160.
  8. ^ a b Notifica di tutela della Torre Saracena (PDF), su unirc.it. URL consultato il 17 febbraio 2013.
  9. ^ a b Inaugurazione del Parco Archeologico dei Tauriani, su pianainforma.it. URL consultato il 17 febbraio 2013.
  10. ^ a b De Salvo, p. 157.
  11. ^ a b Torri e castelli della Calabria, su calabriaturistica.it. URL consultato il 17 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2012).
  12. ^ Sosed Editrice, "TRA TORRI, TORRIERI E CAVALLARI", su sosed.eu. URL consultato il 24 aprile 2013.
  13. ^ a b Guida turistica del Comune di Palmi 2013, pag. 7
  14. ^ Notizie sul Parco Archeologico [collegamento interrotto], su latorresaracena.it. URL consultato il 17 febbraio 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio De Salvo, Ricerche e studi storici intorno a Palmi, Seminara e Gioia Tauro, ed. Lopresti, 1889;
  • Michele D'Innella, Cinzia Rando, Calabria: dal Pollino all'Aspromonte le spiagge dei due mari le città, i borghi arroccati, Touring club italiano, 1998, ISBN 8836512569;
  • Rossella Agostino, Gli Italici del Métauros, ed. Laruffa, 2005 ISBN 8872212596;
  • Maria Cecilia Parra, Pier Giovanni Guzzo, Guida archeologica della Calabria: un itinerario tra memoria e realtà, ed. Edipuglia, 1998 ISBN 8872281962;
  • Pierre Claude, François Daunou, Gaston Bruno, Paulin Paris, Journal des Savants, ed. de Boccard, 2000;
  • Rivista di studi bizantini e neoellenici, Volume 25, Istituto di studi bizantini e neoellenici, Università di Roma, 1988;

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]