Camera del popolo (Repubblica Democratica Tedesca): differenze tra le versioni

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La '''Camera del Popolo''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Volkskammer'') fu il [[parlamento]] unicamerale (dal [[1958]], quando si sciolse la ''Länderkammer'' - Camera dei Länder) della [[Repubblica Democratica Tedesca]]. Sin dalla fondazione nel [[1949]] e fino alle prime elezioni libere del 18 marzo 1990, tutti i membri della ''Volkskammer'' furono eletti su una lista controllata dal [[Partito Socialista Unificato di Germania]] (SED), chiamata [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]]. Nonostante l'apparenza di un sistema multi-partitico, tutti i partiti all'opposizione furono effettivamente controllati dal dominante SED. Inoltre alcuni seggi venivano assegnati a varie organizzazioni di massa affiliate al SED, come la [[Freie Deutsche Jugend|Libera gioventù tedesca]].
La '''Camera del popolo''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Volkskammer'') fu il [[parlamento]] unicamerale (dal [[1958]], quando si sciolse la ''Länderkammer'' - Camera dei Länder) della [[Repubblica Democratica Tedesca]]. Sin dalla fondazione nel [[1949]] e fino alle prime elezioni libere del 18 marzo 1990, tutti i membri della ''Volkskammer'' furono eletti su una lista di partiti capeggiata dal [[Partito Socialista Unificato di Germania]] (SED), chiamata [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]]. Nonostante l'apparenza di un sistema multi-partitico, tutti i partiti all'opposizione furono effettivamente controllati dal dominante SED. Inoltre alcuni seggi venivano assegnati a varie organizzazioni di massa affiliate al SED, come la [[Freie Deutsche Jugend|Libera Gioventù Tedesca]].


[[Image:Bundesarchiv Bild 183-1987-1218-022, Berlin, 5. Volkskammertagung.jpg|thumb|Una seduta della ''Volkskammer'' nel 1987]]
[[Image:Bundesarchiv Bild 183-1987-1218-022, Berlin, 5. Volkskammertagung.jpg|thumb|Una seduta della ''Volkskammer'' nel 1987]]


== Sviluppo e funzione ==
== Sviluppo e funzione ==
La provvisoria ''Volkskammer'' venne formata il 7 ottobre [[1949]] a [[Berlino Est]] dal ''Deutscher Volksrat''. Le prime elezioni parlamentari si sono svolte, fuori del tempo e per un sistema elettorale diverso da quello originariamente previsto, il 15 ottobre [[1950]]. Le elezioni del 1950 si sono basate, come tutte le elezioni, da un'unità di liste del [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]] che componeva il sistema politico della RDT. Le elezioni si sono svolte in molti luoghi, non più in un luogo segreto: le cabine elettorali erano utilizzate, ma il loro uso fu un segno di opposizione contato al sistema. Secondo i dati ufficiali l'affluenza alle urne fu pari al 98% e votarono il 99,7% per il Fronte Nazionale. Poterono essere occupate dopo la fine della RDT dal [[Stasi|Ministero per la Sicurezza di Stato]], per una vasta [[broglio elettorale|frode elettorale]]. Ci furono delle elezioni truccate anche nelle successive elezioni per la regolamentazione della Volkskammer. I deputati erano legati al loro comportamento di voto per gli orientamenti politici della [[Partito Socialista Unificato di Germania|SED]]. Fino al [[1958]] vi era accanto alla Volkskammer, la [[Länderkammer della Repubblica Democratica Tedesca|''Länderkammer'' della Repubblica Democratica Tedesca]], il progetto di legge per portare la Volkskammer a tale sistema, poteva sollevare il ricorso sospensivo contro le leggi approvate.
La ''Volkskammer'' venne formata il 7 ottobre [[1949]] a [[Berlino Est]] dal ''Deutscher Volksrat''. Le prime elezioni parlamentari si sono svolte, fuori del tempo e per un sistema elettorale diverso da quello originariamente previsto, il 15 ottobre [[1950]]. Le elezioni del 1950, come tutte le elezioni, si sono svolte sulla base della Lista unica redatta dal Congresso del [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]], capeggiato dal [[Partito Socialista Unificato di Germania]] (SED) e rappresentante il sistema politico della Repubblica Democratica.


La suddivisione dei seggi parlamentari era prefissata, sulla base di una concezione secondo la quale i deputati non rappresentavano il singolo cittadino, come nella tradizione occidentale, perché dotati di un mandato politico espresso dagli elettori, ma perché rispecchianti socialmente il peso numerico dei ceti componenti l'elettorato. Al SED, che doveva rappresentare l'influente classe operaia, erano dunque assegnati d'ufficio il 25% dei seggi parlamentari, agli altri quattro partiti ([[Unione Cristiano-Democratica di Germania (Repubblica Democratica Tedesca)|CDU]], [[Partito Democratico Rurale di Germania|DBD]], [[Partito Liberal-Democratico di Germania|LDPD]], [[Partito Nazional-Democratico di Germania|NDPD]]) il 10,4% ciascuno, ai sindacati ([[Freier Deutscher Gewerkschaftsbund|FDGB]]) il 13,4%, l'8% sia all'organizzazione giovanile della [[Libera Gioventù Tedesca]] (FDJ) sia all'[[Demokratischer Frauenbund Deutschlands|Associazione Democratica delle Donne]] (DFD), mentre i restanti seggi erano appannaggio dell'Unione delle Associazioni Culturali, comprendente artisti, scienziati e docenti universitari. Tuttavia, l'elezione parlamentare faceva parte di un ben più complesso e articolato processo di consultazione democratica, nel quale l'elettorato era chiamato a proporre modifiche o aggiunte alle liste presentate dal Congresso del Fronte, che potevano essere presentate fino a 5 giorni prima delle elezioni, col fine di incarnare a pieno l'ideale del [[centralismo democratico]]. Inoltre, la redazione della Lista unica presentata all'elettorato in occazione dell'elezione era sempre basata sulle varie elezioni distrettuali.<ref>{{Cita web|url=https://historyned.blog/2016/04/10/more-than-just-an-oxymoron-democracy-in-the-german-democratic-republic/|titolo=More Than Just an Oxymoron? Democracy in the German Democratic Republic.|autore=nrichardsonlittle|sito=Superfluous Answers to Necessary Questions|data=2016-04-10|lingua=en|accesso=2023-01-05}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Mary Fulbrook|titolo=The People's State, East German Society from Hitler to Honecker|anno=2005|editore=New Haven}}</ref>
[[Wilhelm Pieck]] (1876-1960) venne eletto nel 1949 dalla Volkskammer Presidente della Repubblica Democratica Tedesca. Dopo la sua morte nel [[1960]], la funzione di Presidente venne succeduta da quella del [[Consiglio di Stato della Repubblica Democratica Tedesca]].


[[Wilhelm Pieck]] (1876-1960) venne eletto nel 1949 dalla ''Volkskammer'' Presidente della Repubblica Democratica Tedesca. Dopo la sua morte nel [[1960]], la funzione di Presidente venne succeduta da quella del [[Consiglio di Stato della Repubblica Democratica Tedesca|Consiglio di Stato della RDT]].
La Volkskammer non era un parlamento nel senso borghese di rappresentante della democrazia, ma doveva essere un rappresentante del popolo. Le rivendicazioni postulate dal parlamentarismo civile non diede unità tra la leadership politica e la popolazione, producendo un egoismo di partito, la partigianeria per la capitale, la dipendenza dall'arricchimento personale e la regola dell'auto-blocco per la separazione dei poteri.


La ''Volkskammer'' non era un parlamento nel senso borghese di rappresentante della democrazia, ma doveva essere un rappresentante del popolo. Le rivendicazioni postulate dal parlamentarismo civile non diede unità tra la leadership politica e la popolazione, producendo un egoismo di partito, la partigianeria per la capitale, la dipendenza dall'arricchimento personale e la regola dell'auto-blocco per la separazione dei poteri.
I voti della Volkskammer sono stati resi pubblici solo nel periodo di conflitto, nel marzo [[1972]], quando nel voto sulla legge per l'interruzione della gravidanza e l'introduzione della soluzione a lungo termine degli aborti, 14 deputati della Cdu concordarono attraverso previa consultazione con la direzione del partito contro la legge. Questi voti contrari e alcune astensioni, tuttavia, rimasero senza effetto sul processo legislativo e sul termine della soluzione, aumentando invece la legittimità della Volkskammer, perché in questo caso l'impressione pubblica vera e propria sostenne la legge.


I voti della Volkskammer sono stati resi pubblici solo nel periodo di conflitto, nel marzo [[1972]], quando nel voto sulla legge per l'interruzione della gravidanza e l'introduzione della soluzione a lungo termine degli aborti, 14 deputati dell'Unione Cristiano-Demoratica concordarono contro la legge attraverso previa consultazione con la direzione del partito. Questi voti contrari e alcune astensioni, tuttavia, rimasero senza effetto sul processo legislativo e sul termine della soluzione, aumentando invece la legittimità della ''Volkskammer'', perché in questo caso l'impressione pubblica vera e propria sostenne la legge.
In effetti, la Volkskammer era in gran parte al di fuori sull'influenza del processo politico (stabilito anche nella [[Costituzione della Repubblica Democratica Tedesca]] del 1968).


== Metodi di lavoro ==
== Metodi di lavoro ==
La Volkskammer si è riunita in genere da due a quattro volte l'anno, gli incontri sono stati fondamentalmente pubblici ai sensi del 6 regolamento di procedura. Si sono incontrati dal [[1950]] al [[1976]] nel [[Langenbeck-Virchow-Haus]]. A partire dal [[1976]] hanno partecipato ai loro rari incontri nella piccola sala di recente costruzione, al [[Palast der Republik]]. Erano presenti le seguenti commissioni:
La ''Volkskammer'' si è riunita in genere da due a quattro volte l'anno, gli incontri sono stati fondamentalmente pubblici ai sensi del 6 regolamento di procedura. Si sono incontrati dal [[1950]] al [[1976]] nel Langenbeck-Virchow-Haus. A partire dal [[1976]] hanno partecipato ai loro incontri nella piccola sala di recente costruzione, al [[Palast der Republik]]. Erano presenti le seguenti commissioni:


* Commissione per gli Affari generali (1950-1963)
* Commissione per gli Affari generali (1950-1963)
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== Composizione dell'Assemblea ==
== Composizione dell'Assemblea ==
La Volkskammer fino al [[1963]] aveva 400 seggi, in seguito furono innalzati a 500, per poi tornare a 400 nel 1990. Per la V legislatura (1967-1971) ci sono stati a Berlino 66 rappresentanti della Volkskammer a titolo consultivo, quindi questi erano parlamentari ordinari. Dalla fine del [[1958]] hanno partecipato alle riunioni e ai lavori del comitato 100 deputati, successivamente 200 candidati parteciparono come successori. Non avevano diritto di voto nei sondaggi, erano deputati regolari ma per il resto in gran parte assimilati.
La ''Volkskammer'' fino al [[1963]] aveva 400 seggi, che in seguito furono innalzati a 500, per poi tornare a 400 nel 1990. Per la V legislatura (1967-1971) ci sono stati a Berlino 66 rappresentanti della ''Volkskammer'' a titolo consultivo, che erano parlamentari ordinari. Dalla fine del [[1958]] hanno partecipato alle riunioni e ai lavori del comitato 100 deputati, successivamente 200 candidati che parteciparono come successori.


Sulle base della predeterminazione dei seggi da parte del Congresso del [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]], composto dal SED, dai suoi partiti satellite e dalle varie organizzazioni di massa, la Camera del popolo era composta nel seguente modo:
Le elezioni per la ''Volkskammer'' si svolgevano sulla base della Lista unica redatta dal Congresso del [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]]. La suddivisione dei seggi parlamentari era prefissata, sulla base di una concezione secondo la quale i deputati non rappresentavano il popolo, come nella tradizione occidentale, perché dotati di un mandato politico espresso dagli elettori, ma perché rispecchianti socialmente il peso numerico dei ceti componenti l'elettorato.<ref>Nella "teoria generale del diritto", la "rappresentanza" di un soggetto capace può sostenersi solo sulla base di un mandato liberamente conferito dal rappresentato. Cfr. ''PERASSI, Introduzione alle scienze giuridiche, Padova, 1967.''</ref> Alla [[Partito Socialista Unificato di Germania|SED]] era dunque assegnato d'ufficio il 25% dei seggi parlamentari, agli altri quattro partiti ([[Unione Cristiano-Democratica di Germania (RDT)|CDU]], [[Partito Liberal-Democratico di Germania|LDPD]], [[Partito Democratico Rurale di Germania|DBD]], [[Partito Nazional-Democratico di Germania|NDPD]]) il 10,4% ciascuno. La ripartizione dei seggi alle altre associazioni variava leggermente ad ogni elezione. Qui si riporta quella dal [[1981]] al [[1986]]: ai sindacati ([[Freier Deutscher Gewerkschaftsbund|FDGB]]) il 13,6%, l'8% all'organizzazione giovanile della [[Libera Gioventù Tedesca|Libera Gioventù Tedesca (FDJ)]], il 7% all'Associazione Democratica delle Donne (DFD), mentre i restanti seggi erano appannaggio dell'Unione delle Associazioni Culturali, comprendente artisti, scienziati e docenti universitari.


[[File:East German general election, 1981.svg|thumb|upright=1.4|Seggi nella Volkskammer dopo le elezioni del 1981. Ciascun partito è identificato da un colore: per la legenda si veda la tabella proposta a latere.]]
[[File:East German general election, 1981.svg|thumb|upright=1.4|Seggi nella Volkskammer dopo le elezioni del 1981. Ciascun partito è identificato da un colore: per la legenda si veda la tabella proposta a latere.]]

La camera era dunque composta nel seguente modo:
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! colspan=2| '''Partito/Associazione'''
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{{vedi anche|Elezioni parlamentari in Germania Est del 1990}}
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[[File:East German general election, 1990.svg|thumb|upright=1.4|Seggi nella Volkskammer dopo le elezioni del 1990]]
Dopo il [[1989]] venne innescata una protesta cittadina con conseguenza di una svolta politica nella RDT, dove si tennero le elezioni parlamentari libere il 18 marzo 1990. Il potere del Parlamento ora corrispondeva per la prima volta ai parlamenti delle democrazie borghesi. La Volkskammer creò il ländereinführungsgesetz, nuovi stati federali che facevano parte della Repubblica federale di Germania con la sua fondazione. La RDT fu quindi abolita. Allo stesso tempo, la Volkskammer pose uno "statuto di equipaggio minimo" per i nuovi paesi, che esistevano immediatamente al suo insediamento sulla legge statale. Anche se era un trattato di unificazione, che regolava, tra l'altro, che le leggi federali dovevano nei nuovi Länder essere applicate e solo modificate.
Dopo il [[1989]] venne innescata una protesta cittadina con conseguenza di una svolta politica nella RDT, dove si tennero le elezioni parlamentari libere il 18 marzo 1990. Il potere del Parlamento ora corrispondeva per la prima volta ai parlamenti delle democrazie borghesi. La ''Volkskammer'' creò la ''Ländereinführungsgesetz'', che garantiva la creazion di nuovi stati federati che avrebbero fatto parte della [[Germania Ovest|Repubblica Federale di Germania]] una volta attuata l'annessione. La RDT tramontò il 3 ottobre 1990, data dalla [[riunificazione tedesca]].


Nel corso della riunione inaugurale del 5 aprile, all'Ufficio di presidenza della Volkskammer vennero affidati i poteri del Consiglio di Stato non più occupati con l'inserimento dell'articolo 75 bis della Costituzione della RDT. Il giorno stesso al presidente di sezione della Volkskammer, [[Sabine Bergmann-Pohl]] (CDU), venne affidato il potere dal Consiglio di Stato di Capo di Stato della Repubblica Democratica Tedesca, ultimo prima della cessazione della RDT e della riunificazione con la RFG.
Nel corso della riunione inaugurale del 5 aprile, all'Ufficio di presidenza della ''Volkskammer'' vennero affidati i poteri del [[Consiglio di Stato (Repubblica Democratica Tedesca)|Consiglio di Stato]]. Il giorno stesso al presidente di sezione della ''Volkskammer'', [[Sabine Bergmann-Pohl]] ([[Unione Cristiano-Democratica di Germania (Repubblica Democratica Tedesca)|CDU]]), venne affidato il potere di Capo di Stato della Repubblica Democratica Tedesca: fu l'ultimo prima della cessazione della RDT e della riunificazione con la RFG.


Il 12 aprile [[1990]] venne eletto [[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca|Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca]] [[Lothar de Maizière]] (CDU), votato con 9 astensioni, 108 voti contrari e 265 favorevoli. I deputati confermarono successivamente il blocco al [[Governo de Maizière]].
Il 12 aprile [[1990]] venne eletto [[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca|Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca]] [[Lothar de Maizière]] (CDU), votato con 9 astensioni, 108 voti contrari e 265 favorevoli. I deputati confermarono successivamente il blocco al Governo de Maizière.


Nel suo storico incontro del 23 agosto [[1990]] la Volkskammer decise l'adesione della RDT alla Repubblica federale di Germania, in vigore il 3 ottobre [[1990]] e la fine della RDT come soggetto di diritto internazionale.
Nel suo storico incontro del 23 agosto [[1990]] la ''Volkskammer'' decise l'adesione della RDT alla Repubblica Federale di Germania, che si sarebbe attuata il 3 ottobre [[1990]] assieme alla fine della Repubblica Democratica come soggetto di diritto internazionale.


== Presidenti della Camera del Popolo ==
== Presidenti della Camera del Popolo ==
Il Presidente della Camera (in [[lingua tedesca|tedesco]]: '''''Präsident(in) der Volkskammer''''') stava a capo della ''Volkskammer'', il parlamento tedesco-orientale, ed esercitava le funzioni di presidente supplente in sostituzione del [[Presidenti della Repubblica Democratica Tedesca|Presidente della Repubblica Democratica Tedesca]] in ogni caso in cui questi non avesse potuto svolgerle, funzione resa di fatto inoperante dalla creazione del Consiglio di Stato, ma riesumata allo scioglimento di quest'ultimo, quando la Bergmann-Pohl svolse tale compito fino alla soppressione dello Stato il 3 ottobre [[1990]].
Il Presidente della Camera (in [[lingua tedesca|tedesco]]: '''''Präsident(in) der Volkskammer''''') stava a capo della ''Volkskammer'' ed esercitava le funzioni di presidente supplente in sostituzione del [[Presidenti della Repubblica Democratica Tedesca|Presidente della Repubblica Democratica Tedesca]] in ogni caso in cui questi non avesse potuto svolgerle, funzione resa di fatto inoperante dalla creazione del Consiglio di Stato, ma riesumata allo scioglimento di quest'ultimo, quando [[Sabine Bergmann-Pohl|Bergmann-Pohl]] svolse tale compito fino alla soppressione dello Stato il 3 ottobre [[1990]].


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Volkskammer
Camera del Popolo
Il Palast der Republik, sede della Camera del Popolo dal 1977 al 1990.
StatoBandiera della Germania Est Germania Est
TipoCamera bassa (1949-1958)
Camera unica (1958-1990)
Istituito1949
PredecessoreGerman People's Council
Soppresso1990
SuccessoreBundestag
PresidenteVedi lista
Numero di membri320 (1949-1950)
466 (1950-1963)
434 (1963-1981)
500 (1981-1990)
400 (1990)
SedeBerlino Est
IndirizzoPalast der Republik, Marx-Engels-Platz

La Camera del popolo (in tedesco: Volkskammer) fu il parlamento unicamerale (dal 1958, quando si sciolse la Länderkammer - Camera dei Länder) della Repubblica Democratica Tedesca. Sin dalla fondazione nel 1949 e fino alle prime elezioni libere del 18 marzo 1990, tutti i membri della Volkskammer furono eletti su una lista di partiti capeggiata dal Partito Socialista Unificato di Germania (SED), chiamata Fronte Nazionale. Nonostante l'apparenza di un sistema multi-partitico, tutti i partiti all'opposizione furono effettivamente controllati dal dominante SED. Inoltre alcuni seggi venivano assegnati a varie organizzazioni di massa affiliate al SED, come la Libera Gioventù Tedesca.

Una seduta della Volkskammer nel 1987

Sviluppo e funzione

La Volkskammer venne formata il 7 ottobre 1949 a Berlino Est dal Deutscher Volksrat. Le prime elezioni parlamentari si sono svolte, fuori del tempo e per un sistema elettorale diverso da quello originariamente previsto, il 15 ottobre 1950. Le elezioni del 1950, come tutte le elezioni, si sono svolte sulla base della Lista unica redatta dal Congresso del Fronte Nazionale, capeggiato dal Partito Socialista Unificato di Germania (SED) e rappresentante il sistema politico della Repubblica Democratica.

La suddivisione dei seggi parlamentari era prefissata, sulla base di una concezione secondo la quale i deputati non rappresentavano il singolo cittadino, come nella tradizione occidentale, perché dotati di un mandato politico espresso dagli elettori, ma perché rispecchianti socialmente il peso numerico dei ceti componenti l'elettorato. Al SED, che doveva rappresentare l'influente classe operaia, erano dunque assegnati d'ufficio il 25% dei seggi parlamentari, agli altri quattro partiti (CDU, DBD, LDPD, NDPD) il 10,4% ciascuno, ai sindacati (FDGB) il 13,4%, l'8% sia all'organizzazione giovanile della Libera Gioventù Tedesca (FDJ) sia all'Associazione Democratica delle Donne (DFD), mentre i restanti seggi erano appannaggio dell'Unione delle Associazioni Culturali, comprendente artisti, scienziati e docenti universitari. Tuttavia, l'elezione parlamentare faceva parte di un ben più complesso e articolato processo di consultazione democratica, nel quale l'elettorato era chiamato a proporre modifiche o aggiunte alle liste presentate dal Congresso del Fronte, che potevano essere presentate fino a 5 giorni prima delle elezioni, col fine di incarnare a pieno l'ideale del centralismo democratico. Inoltre, la redazione della Lista unica presentata all'elettorato in occazione dell'elezione era sempre basata sulle varie elezioni distrettuali.[1][2]

Wilhelm Pieck (1876-1960) venne eletto nel 1949 dalla Volkskammer Presidente della Repubblica Democratica Tedesca. Dopo la sua morte nel 1960, la funzione di Presidente venne succeduta da quella del Consiglio di Stato della RDT.

La Volkskammer non era un parlamento nel senso borghese di rappresentante della democrazia, ma doveva essere un rappresentante del popolo. Le rivendicazioni postulate dal parlamentarismo civile non diede unità tra la leadership politica e la popolazione, producendo un egoismo di partito, la partigianeria per la capitale, la dipendenza dall'arricchimento personale e la regola dell'auto-blocco per la separazione dei poteri.

I voti della Volkskammer sono stati resi pubblici solo nel periodo di conflitto, nel marzo 1972, quando nel voto sulla legge per l'interruzione della gravidanza e l'introduzione della soluzione a lungo termine degli aborti, 14 deputati dell'Unione Cristiano-Demoratica concordarono contro la legge attraverso previa consultazione con la direzione del partito. Questi voti contrari e alcune astensioni, tuttavia, rimasero senza effetto sul processo legislativo e sul termine della soluzione, aumentando invece la legittimità della Volkskammer, perché in questo caso l'impressione pubblica vera e propria sostenne la legge.

Metodi di lavoro

La Volkskammer si è riunita in genere da due a quattro volte l'anno, gli incontri sono stati fondamentalmente pubblici ai sensi del 6 regolamento di procedura. Si sono incontrati dal 1950 al 1976 nel Langenbeck-Virchow-Haus. A partire dal 1976 hanno partecipato ai loro incontri nella piccola sala di recente costruzione, al Palast der Republik. Erano presenti le seguenti commissioni:

  • Commissione per gli Affari generali (1950-1963)
  • Commissione rappresentativa per la Popolazione locale (1956-1963)
  • Commissione per i Problemi Economici e Finanziari (1950-1963)
  • Commissione per gli Affari esteri (1950-1990)
  • Comitato per il Lavoro e la Salute (1950-1958)
  • Commissione per l'Assistenza Sanitaria (1958-1990)
  • Commissione per il Lavoro e le Politiche Sociali (1958-1990)
  • Commissione per il Commercio e Approvvigionamento (1963-1990)
  • Commissione per le Petizioni e per gli Ingressi dei Cittadini (1950-1990)
  • Commissione per il Regolamento (1950-1990)
  • Commissione per le Libertà condizionali (1950-1963), successivamente compito assorbito dal Consiglio di Stato della Repubblica Democratica Tedesca
  • Commissione per il Bilancio e le Finanze (1950-1990)
  • Credenziali del Comitato (1963-1990)
  • Comitato per la Gioventù (1950-1990)
  • Commissione per la Giustizia (1950-1963)
  • Commissione per la Difesa Nazionale (1963-1990)
  • Commissione per l'Industria, l'Edilizia e i Trasporti (fino al 1990)
  • Commissione per l'Agricoltura e la Silvicoltura (1950-1990)
  • Commissione per l'Educazione e la Cultura (1954-1958)
  • Commissione per la Cultura (1958-1990)
  • Commissione per la Pubblica Istruzione (1958-1990)
  • Commissione Giuridica (1950-1963)
  • Commissione per le Elezioni (1950-1963)
  • Commissione Costituzionale
  • Commissione Costituzionale e Giuridica (1950-1990)

Composizione dell'Assemblea

La Volkskammer fino al 1963 aveva 400 seggi, che in seguito furono innalzati a 500, per poi tornare a 400 nel 1990. Per la V legislatura (1967-1971) ci sono stati a Berlino 66 rappresentanti della Volkskammer a titolo consultivo, che erano parlamentari ordinari. Dalla fine del 1958 hanno partecipato alle riunioni e ai lavori del comitato 100 deputati, successivamente 200 candidati che parteciparono come successori.

Sulle base della predeterminazione dei seggi da parte del Congresso del Fronte Nazionale, composto dal SED, dai suoi partiti satellite e dalle varie organizzazioni di massa, la Camera del popolo era composta nel seguente modo:

Seggi nella Volkskammer dopo le elezioni del 1981. Ciascun partito è identificato da un colore: per la legenda si veda la tabella proposta a latere.
Partito/Associazione Seggi Percentuale
Partito Socialista Unificato di Germania (SED)
127 / 500
25%
Libera federazione dei sindacati tedeschi (FDGB)
68 / 500
13,6%
Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU)
52 / 500
10,4%
Partito Liberal-Democratico di Germania (LDPD)
52 / 500
10,4%
Partito Democratico Rurale di Germania (DBD)
52 / 500
10,4%
Partito Nazional-Democratico di Germania (NDPD)
52 / 500
10,4%
Libera gioventù tedesca (FDJ)
40 / 500
8%
Lega democratica delle donne (DFD)
35 / 500
7%
Unione delle Associazioni Culturali (Kulturbund)
22 / 500
4,4%
Totale
500 / 500
100%

Libere elezioni della Volkskammer del 1990

Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni parlamentari in Germania Est del 1990.
Seggi nella Volkskammer dopo le elezioni del 1990

Dopo il 1989 venne innescata una protesta cittadina con conseguenza di una svolta politica nella RDT, dove si tennero le elezioni parlamentari libere il 18 marzo 1990. Il potere del Parlamento ora corrispondeva per la prima volta ai parlamenti delle democrazie borghesi. La Volkskammer creò la Ländereinführungsgesetz, che garantiva la creazion di nuovi stati federati che avrebbero fatto parte della Repubblica Federale di Germania una volta attuata l'annessione. La RDT tramontò il 3 ottobre 1990, data dalla riunificazione tedesca.

Nel corso della riunione inaugurale del 5 aprile, all'Ufficio di presidenza della Volkskammer vennero affidati i poteri del Consiglio di Stato. Il giorno stesso al presidente di sezione della Volkskammer, Sabine Bergmann-Pohl (CDU), venne affidato il potere di Capo di Stato della Repubblica Democratica Tedesca: fu l'ultimo prima della cessazione della RDT e della riunificazione con la RFG.

Il 12 aprile 1990 venne eletto Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca Lothar de Maizière (CDU), votato con 9 astensioni, 108 voti contrari e 265 favorevoli. I deputati confermarono successivamente il blocco al Governo de Maizière.

Nel suo storico incontro del 23 agosto 1990 la Volkskammer decise l'adesione della RDT alla Repubblica Federale di Germania, che si sarebbe attuata il 3 ottobre 1990 assieme alla fine della Repubblica Democratica come soggetto di diritto internazionale.

Presidenti della Camera del Popolo

Il Presidente della Camera (in tedesco: Präsident(in) der Volkskammer) stava a capo della Volkskammer ed esercitava le funzioni di presidente supplente in sostituzione del Presidente della Repubblica Democratica Tedesca in ogni caso in cui questi non avesse potuto svolgerle, funzione resa di fatto inoperante dalla creazione del Consiglio di Stato, ma riesumata allo scioglimento di quest'ultimo, quando Bergmann-Pohl svolse tale compito fino alla soppressione dello Stato il 3 ottobre 1990.

Presidente Partito Mandato Legislatura
Inizio Fine
Johannes Dieckmann Partito Liberal-Democratico di Germania (LDPD) 7 ottobre 1949 22 febbraio 1969[3]
AC (1949)
I (1950)
II (1954)
III (1958)
IV (1963)
V (1967)
Gerald Götting Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU) 12 maggio 1969 29 ottobre 1976[4]
VI (1971)
Horst Sindermann Partito Socialista Unificato di Germania (SED) 29 ottobre 1976 13 novembre 1989[5]
VII (1976)
VIII (1981)
IX (1986)
Günther Maleuda Partito Democratico Rurale di Germania (DBD) 13 novembre 1989 5 aprile 1990[4]
Sabine Bergmann-Pohl Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU) 5 aprile 1990 2 ottobre 1990[6]
X (1990)

Note

  1. ^ (EN) nrichardsonlittle, More Than Just an Oxymoron? Democracy in the German Democratic Republic., su Superfluous Answers to Necessary Questions, 10 aprile 2016. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  2. ^ Mary Fulbrook, The People's State, East German Society from Hitler to Honecker, New Haven, 2005.
  3. ^ Deceduto durante il mandato
  4. ^ a b Fine mandato
  5. ^ Dimissioni durante il mandato
  6. ^ Carica abolita

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