Pietro Loretelli: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
CommonsDelinker (discussione | contributi)
Bot: il file Generale_dell'Arma_dei_carabinieri_Pietro_Loretelli.jpg è stato rimosso in quanto cancellato da Commons da [[:
Elesal (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Etichetta: Annullato
Riga 2: Riga 2:
{{militare
{{militare
|Nome =
|Nome =
|Immagine =
|Immagine = [[Vice Generale dell'Arma dei Carabinieri]]
|Didascalia =
|Didascalia =
|Soprannome =
|Soprannome =

Versione delle 13:20, 22 ott 2022

Pietro Loretelli
[[File:Vice Generale dell'Arma dei Carabinieri|frameless|center|260x300px]]
NascitaSassoferrato, 2 agosto 1915
MorteRoma, 24 ottobre 1973
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
Esercito Italiano
ArmaArma dei Carabinieri
GradoGenerale di divisione
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna d'Italia
Comandante diVice-comandante generale dell'Arma dei Carabinieri
Zona di Bressanone
Arma dei Carabinieri di Trieste
Studi militariAccademia militare di Modena
voci di militari presenti su Wikipedia

Pietro Loretelli (Sassoferrato, 2 agosto 1915Roma, 24 ottobre 1973) è stato un generale italiano, vice comandante dell'Arma dei Carabinieri dal 31 dicembre 1970 al 6 aprile 1972 e dal 24 agosto 1972 al 30 dicembre 1972.

Biografia

Laureato in giurisprudenza, diplomato all'Accademia Militare di Modena, cavallerizzo e schermitore, entrò poco prima della guerra nell'Arma dei Carabinieri. Il giorno 8 settembre del 1943, ventottenne e capitano, si trovava a Roma al comando di una caserma vicino a Piazza Ungheria. Udito alla radio dell'Armistizio, si precipitò in caserma per avvertire i suoi sottoposti affinché non entrassero, salvandoli così dalle retate naziste. Poi, in borghese, lasciò la capitale, ritornando con mezzi di fortuna a Sassoferrato, dove il padre Sebastiano, insieme ad altri, aveva già formato il nucleo locale del Comitato di Liberazione Nazionale. Appena arrivato, Pietro si unì ai partigiani che operavano sui monti della zona e l'anno successivo sostituì il comandante 'Ferruccio' al comando dei 5 gruppi di partigiani della zona di Sassoferrato.

Nel 1947, in epoca di irredentismo altoatesino, ebbe il comando della zona di Bressanone; nel 1951 fu inviato a Rovigo per affrontare l'emergenza dell'alluvione in Polesine. Nel 1954, anno in cui Trieste fu restituita all'Italia, assunse il comando Carabinieri di quella città.

Poi fu a Bolzano, dovendosi confrontare nuovamente con l'irredentismo altoatesino; a Napoli; a Roma.

Nel 1970 arrivò al massimo della carriera allora raggiungibile da un ufficiale dei Carabinieri, e cioè la carica di Vice Comandante Generale.[1] Morì a Roma il 24 ottobre del 1973

Note

  1. ^ Il Vice Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, su carabinieri.it, Sito ufficiale dell'Arma dei Carabinieri. URL consultato il 20 novembre 2014.

Collegamenti esterni

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie