Sibilla d'Armenia

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Sibilla d'Armenia
Principessa consorte d'Antiochia
In carica1254-1275
PredecessoreLuciana di Segni
SuccessoreMargherita d'Acri
Contessa consorte di Tripoli
In carica1254-1275
PredecessoreLuciana di Segni
SuccessoreMargherita d'Acri
Nascitacirca 1240
Morte1290
DinastiaHetumidi
PadreAitone I d'Armenia
MadreIsabella d'Armenia
ConsorteBoemondo VI d'Antiochia
FigliBoemondo
Isabella
Lucia
Maria

Sibilla d'Armenia (1240 circa – 1290) fu Contessa di Tripoli e Principessa d'Antiochia per diritto di matrimonio.

Era una principessa della Piccola Armenia della famiglia degli Hetumidi, era figlia del re Aitone I e della regina Isabella d'Armenia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il conflitto con la Cilicia armena[modifica | modifica wikitesto]

Per varie generazioni una serie di controversie avevano contrapposto il Regno armeno di Cilicia al Principato d'Antiochia.

Il conflitto iniziò per il possesso del castello di Bagras, che si trovava sul confine tra i due paesi. Leone II d'Armenia fece prigioniero Boemondo III d'Antiochia, ma la città di Antiochia rifiutò di consegnarsi agli armeni. Infine l'erede di Boemondo III sposò la nipote di Leone II.

Essi ebbero un figlio, Raimondo Rupeno, ma Boemondo IV d'Antiochia, figlio cadetto di Boemondo III, tolse a suo nipote la successione ad Antiochia. Seguì una guerra tra lo zio ed il nipote sostenuto da Leone II, che finì con l'uccisione del nipote.

Boemondo IV aveva un figlio Filippo che sposò Isabella d'Armenia, la figlia ed erede di Leone II. Ma le su convinzioni religiose lo fecero detestare dai suoi nuovi sudditi che si rivoltarono. Il capo della nobiltà armena, Costantino di Barbaron, imprigionò Filippo, poi lo fece uccidere e costrinse la sua vedova a sposare Aitone di Barbaron, figlio dello stesso Costantino.

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1250 Luigi IX di Francia arrivò in Terra santa e, ansioso di preparare gli Stati crociati alle prossime offensive dei mamelucchi, si impegnò a fa riconciliare i due rivali. Questi fecero la pace e Sibilla, nel 1254 fu data in moglie a Boemondo VI, Conte di Tripoli e Principe d'Antiochia; Boemondo IV era suo nonno e Filippo suo zio.

Da questa unione nacquero:

Nel 1268 Antiochia fu conquistata dai Mamelucchi e quello di Principe d'Antiochia divenne solo un titolo.

Successione del figlio[modifica | modifica wikitesto]

Quando Boemondo VI morì nel 1275 il suo erede Boemondo VII aveva solo quattordici anni, così Sibilla divenne reggente, nonostante tale carica fosse pretesa anche dal re Ugo III di Cipro, più prossimo parente maschio del defunto Boemondo VI. Sibilla nominò balivo il vescovo di Antarado, Bartolomeo. Boemondo restò fino alla maggiore età sotto la protezione dello zio Leone III d'Armenia presso la corte in Cilicia.

Successione della figlia[modifica | modifica wikitesto]

Quando Boemondo VII morì nel 1287 gli successe sua sorella Lucia di Tripoli, che si trovava ad Auxerre dove, attorno al 1275 o 1278 si era sposata con Narjot de Toucy. Poiché la popolazione di Tripoli non era contenta di avere un governante straniero offrì a Sibilla la Contea di Tripoli, ma quest'offerta fu in seguito ritirata e Lucia divenne principessa e contessa. Sibilla nominò reggente Bertrando di Gibelet, ma questi divenne molto impopolare, i nobili proclamarono la fine della dinastia ed istituirono il libero comune, eleggendo Bartolomeo Embriaco come sindaco. Lucia allora tornò a Tripoli da Auxerre per prendere il controllo della Contea.

Sibilla si ritirò presso la corte del fratello Leone, in Cilicia.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Vacaghk di Barbaron  
 
 
Costantino di Barbaron  
 
 
 
Aitone I d'Armenia  
Aitone III di Lampron  
 
 
Alix Pahlavouni di Lampron  
Rita dei Rupenidi  
 
 
Sibilla d'Armenia  
Stefano d'Armenia Leone I d'Armenia  
 
Beatrice di Rethel  
Leone II d'Armenia  
Rita di Barbaron  
 
 
Isabella d'Armenia  
Amalrico II di Lusignano Ugo VIII di Lusignano  
 
Bourgogne de Rançon  
Sibilla di Lusignano  
Sibilla di Gerusalemme Amalrico I di Gerusalemme  
 
Agnese di Courtenay  
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nicholson, Helen. The Knights Templar: A New History

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]