She's Lost Control

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She's Lost Control
ArtistaJoy Division
Autore/iJoy Division
GenerePost-punk
Pubblicazione originale
IncisioneUnknown Pleasures
Data15 giugno 1979
EtichettaFactory Records
Durata3 min: 57 s
She's Lost Control/Atmosphere
singolo discografico
ArtistaJoy Division
Pubblicazioneagosto 1980
Durata4:56
Album di provenienzaUnknown Pleasures
GenerePost-punk
EtichettaFactory Records
ProduttoreMartin Hannett
Registrazionemarzo 1980, Strawberry Studios, Stockport
FormatiVinile

She's Lost Control è un brano musicale del gruppo post-punk britannico Joy Division pubblicato, nel 1979, all'interno dell'album Unknown Pleasures.[1]

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

La canzone fu eseguita dal vivo dalla band per la prima volta nel giugno 1978[2] e il testo della stessa trasse ispirazione dalla storia di una giovane donna morta a causa di un forte attacco epilettico.[3][4]

Sono state pubblicate due versioni separate della canzone: la versione inclusa in Unknown Pleasures, ed un'altra versione estesa, maggiormente elettronica, pubblicata su singolo a 12" nel 1980.[2] La versione su singolo include una strofa aggiuntiva non presente nella versione sull'album, e venne registrata nel marzo 1980 presso gli Strawberry Studios di Stockport, in quella che sarebbe stata una delle ultime sessioni di registrazione in studio della band prima del suicidio del cantante Ian Curtis. Negli Stati Uniti She's Lost Control apparve come lato A (con Atmosphere sul lato B), mentre invece in Gran Bretagna i lati furono invertiti.[5]

Testo[modifica | modifica wikitesto]

Per il testo di She's Lost Control, Curtis trasse ispirazione principalmente da una giovane donna che aveva conosciuto attraverso il suo impiego come assistente ufficiale per il reinsediamento di persone con disabilità presso un centro di riabilitazione professionale a Macclesfield, tra il 1978 e il 1979.[6][7] La ragazza era malata di epilessia e faticava a trovare lavoro,[8] inoltre soffriva di convulsioni ogni volta che veniva ai colloqui, cosa che turbava molto Curtis, che soffriva anch'egli di epilessia.[8] Ad un certo punto, questa giovane donna smise di frequentare i suoi appuntamenti presso il centro di riabilitazione professionale.[9][10] Inizialmente, Curtis pensò che avesse trovato lavoro, ma in seguito scoprì che la ragazza era deceduta a causa di un forte attacco epilettico.[11][12][13] Curtis raccontò a sua moglie che la ragazza era soffocata nel sonno per colpa della malattia. Di conseguenza, una delle più grandi paure di Ian Curtis era morire nel sonno a causa di un attacco epilettico. A causa di questa paura, lui e sua moglie stabilivano un rituale in base al quale, le sere successive a un concerto dei Joy Division in cui Curtis non aveva avuto un attacco epilettico, Ian si sedeva su una sedia e aspettava che si verificasse un attacco epilettico in presenza di sua moglie, in modo che ella potesse aiutarlo, prima che si addormentasse.[14]

La morte inaspettata della donna e la successiva consapevolezza ed esperienza personale di Curtis dello stigma sociale sopportato da individui che soffrivano di disturbi neurologici, fornirono l'ispirazione lirica per la canzone.[2][15][16]

Nel 2022 il manoscritto originale del testo della canzone è stato incluso nel British Pop Archive, presso la John Rylands Library di Manchester.[17]

Esecuzioni dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Alcune versioni dal vivo della canzone sono state incluse come tracce bonus nelle ristampe degli album dei Joy Division. In aggiunta, la raccolta The Best of Joy Division del 2008, include la versione registrata nel gennaio 1979 durante le Peel Sessions.[18]

Cover[modifica | modifica wikitesto]

She's Lost Control è stata reinterpretata da vari gruppi indie, tra i quali Girls Against Boys, Siobhan Fahey, Grace Jones e Spoek Mathambo. Il riff di chitarra di She's Lost Control è stato inoltre campionato nel 1993 dal gruppo inglese di musica elettronica 808 State per il loro singolo Contrique.[19]

Tracce singolo US[modifica | modifica wikitesto]

Lato A
  1. She's Lost Control – 4:45
Lato B
  1. Atmosphere – 4:10

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Shadowplay Fansite (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2007).
  2. ^ a b c 'It Sounded Like Nothing Else' — the Story of Joy Division's She's Lost Control, in Financial Times, 22 gennaio 2017. URL consultato il 15 maggio 2017.
  3. ^ songfacts.com.
  4. ^ Josh Modell, Joy Division Celebrates Epileptic Convulsions With "She's Lost Control", su The A.V. Club, 2 gennaio 2013. URL consultato il 16 maggio 2017.
  5. ^ joydivisiondata.co.uk. URL consultato il 29 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2019).
  6. ^ So This is Permanence: Joy Division Lyrics and Notebooks Ian Curtis, Deborah Curtis, Jon Savage (2014) p. xxii ISBN 978-0-571-30958-0
  7. ^ Ian Curtis Tribute as New Development Launched in Town Centre, in Macclesfield Express, 3 aprile 2015. URL consultato il 17 maggio 2017.
  8. ^ a b 'It Sounded Like Nothing Else' — The Story of Joy Division's She's Lost Control, in Financial Times, 23 gennaio 2017. URL consultato il 9 settembre 2017.
  9. ^ Chris Ott, Joy Division's Unknown Pleasures, New York City, Continuum, 31 marzo 2004, p. 70, ISBN 0-82641-549-0.
  10. ^ The Inspiration Behind Some of Manchester's Best-loved Songs, in Manchester Evening News, 28 agosto 2017. URL consultato il 9 settembre 2017.
  11. ^ Joy Division: 10 of the Best, in The Guardian, 15 luglio 2015. URL consultato il 9 settembre 2017.
  12. ^ Colin Grant, A Smell of Burning: The Story of Epilepsy, Londra, Inghilterra, Jonathan Cape, 2016, p. 63, ISBN 9780224101820.
  13. ^ An Unlikely Tribute: How Cult U.K. Band Joy Division Found Inspiration in Auschwitz, in Haaretz, 15 gennaio 2015. URL consultato il 9 settembre 2017.
  14. ^ Deborah Curtis, Touching From a Distance, Londra, Faber & Faber, 1995, pp. 72–73, ISBN 978-0-571-17445-4.
  15. ^ George McKay, Shakin' All Over: Popular Music and Disability, Ann Arbor, Michigan, University of Michigan Press, 2013, p. 111, ISBN 978-0-472-12004-8.
  16. ^ Blake Howe, Stephanie Jensen-Moulton, Neil William Lerner e Joseph Nathan Straus (a cura di), The Oxford Handbook of Music and Disability Studies, Oxford, Oxford University Press, 2016, p. 238, ISBN 978-0-199-33144-4.
  17. ^ Ian Youngs, Joy Division and Coronation Street treasures launch British Pop Archive, in BBC News, 6 aprile 2022. URL consultato il 6 aprile 2022.
  18. ^ Joy Division Discography Part 1, su gerpotze.com. URL consultato il 16 maggio 2017 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2011).
  19. ^ Dean Carlson, 808 State - Statetostate - Review, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 13 marzo 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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