Giovanni di Dio

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San Giovanni di Dio
San Giovanni di Dio dipinto da Murillo
 

Fondatore dell'Ordine Ospedaliero detto dei "Fatebenefratelli"

 
NascitaMontemor-o-Novo, 8 marzo 1495
MorteGranada, 8 marzo 1550
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione16 ottobre 1690 da papa Alessandro VIII
RicorrenzaRito romano: 8 marzo

Rito ambrosiano: 28 novembre

Patrono diInfermieri, Medici, Ospedali, Cardiopatici, Librai, Stampatori

Giovanni di Dio, al secolo João Duarte Cidade (Montemor-o-Novo, 8 marzo 1495Granada, 8 marzo 1550), è stato un religioso spagnolo di origine portoghese, fondatore dell'Ordine Ospedaliero detto dei "Fatebenefratelli". Nel 1690 è stato proclamato santo da papa Alessandro VIII.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

All'età di 8 anni, assieme a un chierico si allontanò dalla casa paterna e giunse in Spagna, dove a Oropesa (Toledo) fu accolto dalla famiglia di Francisco Cid, detto "el Mayoral".

A Oropesa trascorse gran parte della sua vita. Fino a 27 anni João si dedicò alla pastorizia, poi si arruolò, partecipando come soldato a due battaglie, una prima a Pavia dalla parte di Carlo V contro Francesco I e successivamente contro i Turchi, a Vienna.

Finita la vita militare, finché ebbe soldi vagò per mezza Europa, giungendo fino in Africa a fare il bracciante e poi fece il venditore ambulante a Gibilterra. Infine, nel 1537 si stabilì a Granada e aprì una piccola libreria. Avvertiva già da tempo una grande vocazione per Gesù nell'assistenza dei poveri e dei malati, ma fu allora che Giovanni mutò radicalmente indirizzo alla propria vita, in seguito a una predica di Giovanni d'Avila.

Attraversò una grande crisi di fede, distrusse la sua libreria, andò in giro per la città agitandosi e rotolandosi per terra e rivolgendo ai passanti la frase che sarebbe divenuta l'emblema della sua vita:

«Fate (del) bene, fratelli, a voi stessi.»

Considerato pazzo, fu rinchiuso nell'Ospedale Reale di Granada, da dove uscì qualche mese dopo rasserenato e intenzionato ad assecondare la sua vocazione religiosa. Lì nacque la sua vocazione a favore dei malati poveri.[1]

Dopo essersi posto sotto la guida di Giovanni d'Avila, si recò in pellegrinaggio al Monastero reale di Santa Maria de Guadalupe e, tornato a Granada, diede inizio alla sua opera di assistenza ai poveri, malati e bisognosi.

Nonostante le diffidenze iniziali, si unirono a lui altre persone, che si dedicarono completamente all'assistenza ai malati. Il suo modo di chiedere la carità era molto originale, infatti era solito dire: «Fate del bene a voi stessi! Fate bene, fratelli!».

Fondò il suo primo ospedale, organizzò l'assistenza secondo le esigenze di quelli che considerava i "suoi" poveri. L'arcivescovo di Granada gli cambiò il nome in Giovanni di Dio. Si impegnò anche nei confronti delle prostitute, aiutandole a reinserirsi nella società. Morì l'8 marzo 1550.

Canonizzazione[modifica | modifica wikitesto]

La sua fama si sparse in fretta e fu canonizzato nel 1690 da papa Alessandro VIII. Papa Leone XIII nel 1886 lo dichiarò patrono degli ospedali e di quanti operano per restituire la salute agli infermi assieme a san Camillo de Lellis. Papa Pio XI, il 28 agosto 1930, lo proclamò, sempre insieme con Camillo de Lellis, "Patrono degli infermieri".

Celebrazioni[modifica | modifica wikitesto]

San Giovanni di Dio si celebra nella festa patronale dell'8 marzo a Troia (FG), un piccolo centro del subappennino dauno, dove esiste un'antica e profonda devozione: preghiere, santa messa, la processione con la statua del santo, strade e negozi affollati, città illuminata con migliaia di luci multicolori, spettacolo pirotecnico.

Il forte legame della popolazione locale al santo si fa risalire al 1590, allorché a Troia giunsero i Fatebenefratelli che assunsero la cura del locale ospedale e introdussero il culto a San Giovanni di Dio, destinato ad incidere profondamente sulla religiosità popolare.

Al suono delle campane della chiesa di San Giovanni di Dio di Troia - con un concerto campanario composto da tre elementi - è attribuito un miracolo: si racconta che nel 1910 alcuni minatori troiani, immigrati in America, udirono il suono della più piccola delle tre campane della chiesa della loro terra natia, ed uscirono di corsa dalla miniera dove lavoravano, in Pennsylvania, scampando così al crollo della stessa pochi attimi dopo.

Nelle comunità di rito ambrosiano la memoria liturgica di San Giovanni di Dio è celebrata il 28 novembre.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giovanni di Dio. L’amore di Dio è pura follia agli occhi del mondo, su www.avvenire.it, 8 marzo 2024. URL consultato l'8 marzo 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Statua di San Giovanni di Dio a Vilar de Frades, Barcelos, Portogallo
  • Josè Cruset,Un avventuriero illuminato, Edizioni Paoline, 1960.
  • Piero Bargellini, I Santi del giorno, Vallecchi, 1967.
  • Giuseppe Magliozzi, San Giovanni di Dio narrato dal Celi, Centro studi "San Giovanni di Dio", 1993.
  • Redrado José L., San Giovanni di Dio. Una vita a favore dei malati, Elledici-Velar, Leumann-Gorle, 2007, ISBN 978-88-01-03897-2, ISBN 978-88-7135-281-7.

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