Samsara (film 2001)

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Samsara
Shawn Ku in una scena del film
Titolo originaleSamsara
Paese di produzioneGermania, Francia, Italia, India
Anno2001
Durata145 min
Generedrammatico
RegiaPan Nalin
SoggettoPan Nalin
SceneggiaturaPan Nalin, Tim Baker
ProduttoreKarl Baumgartner, Christoph Friedel, Reinhard Brundig (co-produttore), Marc Sillam (co-produttore), Domenico Procacci (co-produttore)
Casa di produzionePandora Filmproduktion, Paradis Films/Océan Films, Fandango, Monsoon Films, Kinowelt, Filmcoopi Zürich
Distribuzione in italianoFandango
FotografiaRali Raltchev (director of photography) e Christo Bakalov (cinematographer)
MontaggioIsabel Meier
MusicheCyril Morin
ScenografiaPetra Barchi (concept di Amardeep Behl)
CostumiNatasha De Betak
TruccoLaura Schiavo
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Samsara è un film del 2001 diretto da Pan Nalin. Il tema del film è la ricerca, la lotta di un uomo per trovare l'illuminazione spirituale.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Dopo tre anni, tre mesi, tre settimane e tre giorni di meditazione solitaria in un eremo nel Ladakh, in Himalaya, Tashi si risveglia da una profonda trance. Recupera le sue forze vitali nel monastero buddista dove ha vissuto dall'età di cinque anni ma, improvvisamente, si ritrova afflitto da inquietanti pulsioni sessuali, che sfociano spesso in sogni bagnati durante il sonno. Questi impulsi provocano non poca tensione tra gli altri monaci del tempio.

Durante una spedizione in un villaggio vicino, incontra Pema, la giovane figlia di un contadino locale, e se ne innamora, iniziando a dubitare del suo cammino spirituale. Così decide di lasciare la vita monastica al fine di ritornare alla fattoria e unirsi ai lavoratori per il raccolto. Dopo un rapporto sessuale con Pema, la coppia si sposa e dalla loro unione nascerà un figlio di nome Karma. Tashi diventa presto un agricoltore e proprietario terriero e ottiene successo finanziario portando il raccolto al mercato della città invece di vendere al commerciante locale Dawa, che truffa gli agricoltori locali. A causa di ciò, Tashi si mette in contrasto con Jamayang, l'ex-fidanzato di Pema e scalpellino, che lo accusa di aver danneggiato il rapporto di lunga data tra la gente della valle e Dawa.

Nel frattempo Tashi esplora i turbamenti della propria sessualità, vivendo l'attrazione per Sujata, una lavoratrice che torna alla fattoria per lavorare ogni anno. Mentre Pema va in città a vendere il raccolto, lui e Sujata hanno un rapporto sessuale. Tashi viene poi a sapere che Sujata e Pema avevano parlato per anni di questo. Successivamente, un lama, amico di Tashi del periodo vissuto in monastero, va fare visita a Tashi per informarlo che il loro maestro, Apo, è morto. Tormentato dal rimorso per la sua infedeltà e per la morte di Apo, Tashi lascia la fattoria per tornare al monastero.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Pan Nalin ha impiegato sette anni per realizzare il film, incontrando diverse difficoltà legate alle riprese nel Ladakh. Nonostante ciò, la troupe, formata da quindici persone di nazionalità diversa, è rimasta motivata e appassionata al progetto; durante la realizzazione, i membri del team avevano a disposizione lezioni di yoga e trattamenti olistici ayurvedici. Lo stesso regista ha ribattezzato la sua cinematografia in "zenematografia".

La situazione politica locale. molto tesa, ha rischiato più volte di compromettere il progetto: tre monaci furono uccisi dai militari del Kashmir e fu introdotto il coprifuoco durante le riprese. Successivamente, furono le inondazioni a ritardare le riprese, e la troupe cominciò a soffrire per via dell'altitudine. L’affiatamento e la passione per il progetto da parte della troupe e del cast permisero di portare a termine i lavori.[1]

Scenografia[modifica | modifica wikitesto]

I principali elementi del film sono il Ladakh e le montagne; in base ad essi sono stati scelti l'aspetto, i colori e la materia dei costumi. I colori dei vestiti variano a seconda dello stato emotivo che sta vivendo il personaggio al momento.[2]

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Per i tre ruoli principali, il regista ha voluto attori professionisti ma non conosciuti. Dopo centinaia di casting tra New York, Los Angeles, Parigi, Londra, Hong Kong, Berlino, Nuova Delhi, Mumbai e Bangalore, il ruolo di Tashi è stato assegnato a Shawn Ku di New York, quello di Pema a Christy Chung di Hong Kong, e quello di Sujata a Neelesha Bavora di Berlino. Gli altri ruoli sono interpretati da attori locali e non professionisti.[3]

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Samsara è stato il primo film ad essere girato interamente nel Ladakh. Le riprese sono state effettuate prima dell'inverno, poiché in quel periodo le temperature raggiungono i -30°.[4]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito in Italia dalla Fandango il 7 giugno 2002.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha ricevuto critiche positiva sia in Italia[5] che nel mondo. Rotten Tomatoes riporta che tutti i cinque critici hanno dato al film una valutazione positiva del 100%.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Samsara - Note, su fandango.it, Fandango. URL consultato il 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  2. ^ Samsara - Gli aspetti visivi, su fandango.it, Fandango. URL consultato il 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  3. ^ Samsara - Il casting, su fandango.it, Fandango. URL consultato il 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  4. ^ (FR) Le Ladakh - Secret de tournage sur Samsara, su allocine.fr. URL consultato il 14 gennaio 2014.
  5. ^ Samsara - Critica, su comingsoon.it. URL consultato il 14 gennaio 2014.
  6. ^ (EN) Samsara, su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes. URL consultato il 14 gennaio 2014.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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